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Un tramestio proveniente dalla stanza di fronte a quella in cui dormiva fece destare Ross, che si mise a sedere di scatto sul materasso, con l'intento di andare a tappare la bocca ai suoi familiari che con il loro berciare avrebbero svegliato Mrs D, bisognosa di riposare. Il suo intervento solerte fu stroncato sul nascere da una fitta lancinante che gli risalì dal ginocchio dolorante che pareva pulsare impazzito, strappandogli una serie di imprecazioni in gaelico, una più colorita e sboccata dell'altra.

La porta si spalancò di botto e Hazel accorse subito al suo fianco, prendendolo per le spalle e chinando il capo sul suo, con un'espressione angosciata stampata in volto. «Che succede, tesoro mio, ti fa male il ginocchio?»

Lui in tutta risposta grugnì, insultando tra i denti le sue sorelle che parevano delle aquile squillanti già di prima mattina, ma la moglie non ci fece caso, scostandogli il lenzuolo dalla gamba, posando le dita alla fasciatura che fece per sbendare, per controllare lo stato della ferita.

«Non è il momento, lassie, spostati e lasciami scendere da questo accidenti di letto, devo andare a dirne quattro a quei maleducati dall'altra parte del corridoio, sveglieranno Mrs D con le loro inutili chiacchiere!»

«Ross, stai tranquillo, sono appena stata nella camera di Dee ed è già in piedi, sono entrata qui solo per vedere come stavi prima di tornare giù a servirle la colazione. Ti aiuto io a scendere dal letto, solo, promettimi di non andare a discutere con i tuoi, non stanno facendo nulla di male.»

Lui le scostò la mano con un gesto brusco. «Ci riesco da solo, non sono un completo invalido.»

A lei non piacque per niente quel tono con cui le si era rivolto e ricacciò indietro l'ondata di dispiacere. «Certo, Ross. Ti prendo solo le stampelle, abbi un attimo di pazienza.»

Lui non ricambiò il sorriso di Hazel, continuando a guardare la porta con occhi smeraldo che sarebbero stati capaci di incenerire il legno da un momento all'altro.

Hazel gli porse poi una camicia pulita e fece per assisterlo nell'atto di vestirsi, ma lui scosse deciso il capo. «Nay, bonnie, scendi pure giù da Mrs D, vai a prepararle la colazione.»

«Voglio prima aiutarti a fare le scale, Ross...»

«Ce la faccio da solo» la interruppe con un tono che non ammetteva repliche. «Mal che vada arriverò al piano di sotto con il culo a terra.»

Lei gli carezzò una guancia con fare premuroso, posandogli un bacio sulla fronte. «Non dirlo neanche per scherzo. Chiedi aiuto, se ne hai bisogno, non puoi rischiare di farti male proprio ora che stai guarendo.»

In risposta ricevette una risatina amara, poi sgattaiolò fuori, diretta dall'amica per servirle la colazione, ringraziando il cielo che i MacLeod fossero ancora chiusi nella propria camera, nonostante i rumori provenienti dall'interno lasciassero presagire che non mancava molto al momento in cui sarebbero scesi.

Trovò Deirdre in sala da pranzo: stava canticchiando una ninnananna in gaelico che le aveva già sentito intonare altre volte, carezzandosi con fare sognante il pancione. Hazel non si sarebbe mai stancata di stare a guardarla o ascoltarla, ma si ridestò dai pensieri sdolcinati per portarle una bella porzione di porridge e una tazza di tè fumante, per cominciare, poi le avrebbe chiesto se le andava di assaggiare anche il cranachan.

«Ti ringrazio, piccina, ma non so se mi va...» cominciò l'irlandese, guardando con poca convinzione la ciotola di porridge che l'amica le aveva messo di fronte. Fin dalle prime settimane della gravidanza, le nausee erano state un sintomo fastidioso e onnipresente per Deirdre, che aveva perso parte del provvidenziale appetito.

«Devi mangiarne almeno un paio di cucchiaiate, ti aiuterà, vedrai.»

Dee sbuffò, poi rivolse un sorriso all'espressione corrucciata di Hazel e le pizzicò piano una guancia. «Se mi fai compagnia, volentieri. Su, prendi un altro cucchiaio, anche perché mi hai servito un quantitativo che potrebbe saziare un intero reggimento.»

Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREADove le storie prendono vita. Scoprilo ora