Si dice in giro, continuamente, di viversi le cose piccole perché sono quelle più importanti.
Lo dice la mamma, mia sorella Savanna, il commesso del supermercato del mio paese, il fornaio di fiducia e così via.
Per me però non è possibile che qualcuno si metta a vivere intensamente cose piccole quando potrebbe vivere qualcosa di più grande.
Ma in fondo, nessuno di noi sa cosa si dovrebbe godere realmente; un drink o una sigaretta, una settimana al mare con la famiglia o una di pioggia con gli amici, sesso o amore, kebab o pizza? La verità è che ognuno di noi non saprebbe cosa scegliere, quand'è possibile scegliamo entrambe le opzioni, ma quando no, dobbiamo scendere a compromessi.
Beh, io non sono mai voluta scendere a compromessi con nessuno, ecco perché quella fatidica estate decisi di restare alla casa in mare piuttosto che partire con i miei; Colombia? No, di nuovo no, preferii restarmene nella nostra casetta in riva al mare da sola piuttosto che passare tre mesi a cercare di parlare una lingua che odiavo con tutta me stessa.
Quell'estate iniziò il 27 giugno alle 19,30 ora di arrivo nella mia adorata dimora estiva.
Decisi di restare lì per Michelle, Marily e Cris, le mie dolci amiche di sempre che potevo vedere solo d'estate.
Vennero a farmi visita la stessa sera del mio arrivo.
"Grace, finalmente!" Le urla di gioia della bellissima Cris non le dimenticherei mai, i suoi occhi marroni enormi e i suoi capelli rossi naturali li avrei riconosciuti ovunque, come quelli blu tinti di Marily o quelli biondi cenere di Michelle, loro si che avevano qualcosa di bello che rimaneva in ricordo di qualsiasi persona, mentre io con i miei soliti capelli mori e occhi verdi chiari ero una monotona ragazza senza segni particolari che potessero rimanere impressi.La sera andammo al bar sulla spiaggia, li ogni sera c'era almeno un centinaio di persone in attesa dei fantastici falò delle dieci.
Un drink, una sigaretta e divennero le dieci.
Al villaggio funzionava così: gruppi di dieci persone per ogni falò; cinque maschi, cinque femmine. Quella sera però io, Marily, Michelle e Cris venimmo messe con quattro ragazzi poiché arrivammo leggermente in ritardo e quindi fummo destinate al gruppo meno numeroso.
Calvin, Grègorie,Poul e Brian;
•Calvin,17,moro,occhi blu, muscoloso,alto
•Grègorie,19,castano,occhi verdi scuri, corporatura robusta,alto
•Poul/Brian,gemelli,occhi blu,alti
"Gruppo verde"
Falò 10
Componenti--8
Dopo i monotoni saluti, mi accesi una sigaretta, le nuove conoscenze mi portavano imbarazzo che di conseguenza mi portava al fumo.
Michelle e le altre iniziarono a parlare con i ragazzi mentre io fumavo di continuo le mie sigarette
"E così passeremo le prossime settimane insieme, entusiasmante, non è vero ragazze?" Disse Poul
"Cazzo! Le sigarette!" Sbottai,senza neanche accorgermi di aver praticamente urlato.
"Diamine G, già le hai finite?" Mi rimproverò Cris
"Beh,ecco, faccio un salto al bar, poi torno" aggiunsi, come poteva continuare quella serata senza le sigarette? "Grace, devo comprarle anch'io, ti accompagno" aggiunse Grègorie. Arrivati al bar, prendemmo le sigarette e due bottiglie di vodka, così si che la serata sarebbe stata entusiasmante.
"E così sei una tipa di Città?" Grègorie non sapeva come iniziare un dialogo con me, era evidente.
"Si, anche se preferisco la compagna, fino a nove anni abitai lì" dissi.
Chiamata in arrivo da Brian..
"Pronto, brain che c'è?"
"Grèg, stiamo andando da Calvin, raggiungeteci li!"
Così dovemmo raggiungere il resto del gruppo da Calvin, ma arrivati lì, le altre mi dissero che dovevamo andare a cambiarci per la serata "scordatevelo, non ha senso tornare indietro per poi tornare qui nuovamente" dissi "Oh G, quanto sei sciocca, ho alcuni abiti in macchina, te ne farai andar bene uno" come non aspettarselo, Marily aveva sempre tutto dentro quella macchina.
"Prendo questo nero di pizzo, voi scegliete gli altri" aggiunse in fine.
"Abbiamo scelto tutte, a te rimane quello rosso che scopre la schiena" sapevo che dovevo muovermi a scegliere perché le altre avrebbero sicuramente fatto in modo di lasciarmi quello più strano, mi ripetevano di continuo che non badavo a me stessa o comunque sia, non come dovevo.
"Sembro una puttana slava" aggiunsi non appena mi misi il vestito
"Di slava hai ben poco" disse Cris " beh, di puttana qualcosa hai, per una volta" terminò Michelle.
rientrammo in casa, le belle e la slava, imbarazzo totale.
Accesi una sigaretta, i ragazzi presi dagli ormoni iniziarono a bere.
"Che ne dite di vederci un film?" Propose Calvin
"Io ne ho molti in garage, vado a vedere" aggiunse
"Vengo con te" disse Michelle
"Io invece vado a prendere da bere, due bottiglie di vodka non fanno molto per otto" disse Criss
"Vengo anch'io C! Disse Marily"
I gemelli invece andarono in salotto a preparare la sala e per preparare qualcosa da stuzzicare.
Io nel frattempo ne approfittai per fumarmi una sigaretta in balcone. Poco dopo mi raggiunse Grèg "sei bellissima" mi disse. Disgustoso, pensai. "Hai d'accendere?" Dissi. " non ti piacciono molto i complimenti non è vero?" Io odiavo i complimenti, odiavo i logorroici, i rompi coglioni e le puttane.
Grèg però pur essendo un grandissimo logorroico rompi coglioni mi intrigava, il suo fisico, il suo viso, la sua voce, il suo culo, quello forse un po' di più del resto..
"Cosa vorresti fare ora?" Spensi la sigaretta, lo guardai e risposi ridendo "mi fai ridere Grèg, tanto" lui arrossì, non ero una da rimorchio, proprio per niente.
Michelle e Calvin tornarono dopo che fumai circa sei sigarette, gli altri tornarono poco dopo
"Abbiamo scelto un film horror, se qualcuno non approva, si chiuda in camera"
Michelle era stata chiara, a modo suo.
Salone per lei e Calvin, così noi altri andammo nella camera degli ospiti
"Pokerino?" Propose Brian appena ci sedemmo.
"Io ne resto fuori, vado a fumare" Grèg sembrava mi avesse letto nel pensiero, avevo bisogno di fumare, perciò lo seguii.
"Brian e Poul non fumano sigarette, fumano solo erba quindi se non fossi uscito da quella stanza sarei caduto in tentazione" pensava di dovermi delle spiegazioni, ma a me non importava, volevo solo fumare..
"Hai da accendere? L'ho dimenticato in salone" dissi
"Certo, tieni" Grèg si sedette per terra, in balcone.
Di quel posto ricordo solamente due cose; la visuale e il porta cenere, cosa essenziale se non volevamo rovinare il balcone a Calvin..
"Domani mattina vado a correre in riva, penso tu debba venire con me, così ti vedrò non fumare per qualche ora" grèg iniziava a dare di matto; non fumare e correre, aveva bevuto?
"Cazzo! Da bere! Le nostre due bottiglie di vodka, dobbiamo prenderle!"
Mi ricordai improvvisamente
"Grace, penso di preferire qualche liquore più gradevole, la vodka è troppo scontata" grèg riprenditi, pensai, la vodka era e resterà per sempre insostituibile, potevano fottersi i suoi liquori! "Grèg, fai l'uomo e vai a prendere la mia adorata vodka" gli imposi decisa. "Grace, mi devi un favore"
Dopo dieci minuti tornò con le mie due amate bottiglie di vodka e con una canna di erba in mano.
"Sei ceduto in tentazione vedo" lo rimproverai quasi
"Giusto questa può permettermi di sopportarti grace".
STAI LEGGENDO
Dear Grace
RomanceQuesta è una storia di una mitica estate, di quelle estati indimenticabili, dove una ragazza trova l'amore, si tratta di sigarette fatali, di amicizie nate tra un falò numero 10, di un mitico pub funky, di avventure tra amici, di un bacio desiderato...