✾ 𝐃 𝐈 𝐀 𝐌 𝐎 𝐍 𝐃 𝐂 𝐀 𝐒 𝐓 𝐋 𝐄

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𝐃 𝐈 𝐀 𝐌 𝐎 𝐍 𝐃 𝐂 𝐀 𝐒 𝐓 𝐋 𝐄

Fai in modo che le tue parole siano belle come i tuoi silenzi.

Busan, 18 aprile 2022
Ore: 11:00, università di giurisprudenza.

Jungkook:

"Io non per lamentarmi ragazzi..." fece per dire Jimin ma venne subito interrotto dal ragazzo con i capelli arancioni.

"Tu ti lamenti sempre." Disse scocciato.

Alzai gli occhi al cielo e ascoltai in silenzio i due senza guardarli. La mia attenzione è rivolta solo e unicamente a una persona: Taehyung.

È appoggiato con la spalla destra al muro bianco del corridoio, con la testa china sull'ipad, scrivendo qualcosa con il pennino.

Il blu che emana intorno a sé, è limpido come l'oceano.

Le immagini di ieri continuano a manifestarsi dentro la mia mente: io e lui sdraiati nell'erba a guardare il cielo primaverile privo di nuvole.

Il silenzio che parlava per noi e il leggero venticello che ci accarezzava le guance.

L'erba sotto di noi, che solleticava il tessuto dei vestiti.

Lo guardai e desiderai con tutto me stesso di ritornare indietro nel tempo e soffermarmi ieri.

"Odio spendere sempre i soldi per mangiare al ristorante dopo pranzo, quindi che dite di andare alla mensa?" Propose Jimin.

Mi girai a guardarlo stranito senza però spiccicare parola. Il motivo per cui noi andavano a mangiare al solito ristorante o ai bar era perché a Jimin la cucina della mensa non gli piaceva perché era sempre tiepida o troppo fredda e senza sale.

"Tu odi la mensa." Gli fa notare per l'appunto Yoongi.

Jimin fece per parlare di nuovo ma si zittì quando, Yoongi, in silenzio e senza guardarlo, si mise le cuffie e lo ignorò totalmente.

Lo guardò con il broncio nel volto e ridacchiai.

"Possiamo comunque provarci Jimin se tu lo vuoi..." gli dissi e il broncio scomparì per dare spazio al suo sorriso genuino che gli riempiva le guance e gli chiudeva gli occhi a mezza luna.

"Grazie Jungkook, tu si che sei un amico e non quel grandissimo..." si girò per guardarlo ma si beccò lo sguardo tagliente di Yoongi.

"Se mi dai dello stronzo, ti stacco le palle." Si zittì così e controllò nel telefono l'orario delle lezioni.

Puntai lo sguardo di nuovo nella sua direzione, ma ne rimasi subito deluso quando vidi che non era più lì.

Sentì un dito picchiettarmi nella spalla, pensai che era ancora una volta Jimin, pronto a proporre una delle sue strane idee, quando invece appena mi girai, mi ritrovai Taehyung di fronte.

Aveva il suo solito sguardo serio, privo di sorriso e tristezza negli occhi.

Il colore blu che emanava ora mi parve tremolare leggermente, forse era solo una mia stupida sensazione.

Ma a guardarlo ora meglio, ora che l'ho vicino, non sembrava stare tanto bene.

Il viso era pallido e aveva due occhiaie profonde, segno di chi non ha mangiato e dormito ieri sera.

"Stai bene?" Gli domandai scioccato.

Fino a ieri quello che stava male ero io, non che adesso sia cambiato qualcosa, ma il fatto di ritrovarmi Taehyung in queste condizioni mi stringeva il cuore.

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