|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟑|

271 14 68
                                    

Cammino in silenzio con lo zaino in spalla mentre questo marmocchio mi ignora camminando come se non ci fossi.

<Ti sto sulle palle per caso?> Gli chiedo così tanto a bruciapelo che io mi scordo di mettere il limitatore dei termini avendo a che fare con un marmocchio.
<Cioè ti sto antipatica?> Mi correggo attirando la sua attenzione stavolta e vedendo che è leggermente confuso.

<So che significa "rotto le palle" ho dieci anni mica tre.> Ancora non mi risponde alla domanda, ma a me è sicuro che non mi sta simpatico. Okay forse è un po' esagerato, in fondo è solo un marmocchio, ma...
<Ma comunque non ti rispondo.> Ei!!! Per fortuna non aveva tre anni diamine. Mi impegno con tutta me stessa a non mostrare alcuna espressione che riporti i miei pensieri e decido con santissima pazienza di dargli un'altra chance.

<Come mai hai preso quei guantoni? Sono grandi per te.> A quella domanda riesco finalmente a fare breccia nel lato emotivo di questo marmocchio perché abbassa lo sguardo e quello che rivolge ai guantoni è quasi triste.

<Sono per un amico. È un po' che è triste e spero che così gli torna il sorriso.> Okay è dannatamente dolce questo pensiero e in realtà non lo conosco quindi non posso sapere se il suo comportamento ostile è rivolto solo a me che sono la Serpents Queen, ma non credo sia tipo da lasciarsi andare alle sdolcinerie.

<Fare a pugni con qualcuno non ti fa sorridere marmocchio, può essere più una valvola di sfogo, ma non di felicità.> Gli spiego cercando di calibrare bene ogni parola per fargli capire quello che voglio dirgli. I match o gli allenamenti che faccio da sola sono valvole di sfoghi, un... hobby diciamo, ma non portano alla felicità.

<Ma tu hai sorriso prima con Sweet Pea.> Lo dice come ad accusarmi di aver mentito e lì ho la prova che questo marmocchio sta cercando continuamente un passo falso da parte mia per accusarmi, che ostilità.

<Ho sorriso perché il mio con Sweet Pea non era un vero scontro, era una cosa amichevole, ci stavamo divertendo.> Lo correggo facendogli notare che la situazione che intende lui e quella che invece ha visto sono due cose diverse.
<Questi qui.> Inizio a dire picchiettando con l'indice sui guantoni.
<Li utilizzerete per allenarvi e sapervi difendere e mai per uno scontro tra di voi o con chiunque altro.> Concludo seria guardandolo negli occhi sentendo che la decisione di accettare che gli allenamenti si estendono anche per i ragazzini Ghoulies sia stata un'ottima scelta.

<Uhm...> Abbassa la testa continuando a camminare quasi sovrappensiero ed io vorrei tanto sapere che gli passa per la testa.
<Forse allora sono inutili per lui.> Cerco di reprimere il sorriso che cerca di uscire a quelle parole dette con molta più innocenza rispetto a come mi ha parlato fin'ora.

<Puoi sempre stargli vicino se ci tieni così tanto al tuo amico.> Gli propongo non volendo consegnare questo marmocchio ai genitori con un muso che gli arriva fino ai piedi.

<Uh si, tanto siamo arrivati.> Mi rispondere sorridendo e andando avanti di un paio di metri fino a bussare a una porta. Cos...

<Ei marmocchio dovevo portarti dai tuoi genitori, non dal tu... Delano!?> Esclamo a bocca aperta non appena la porta si spalanca sbattendomi davanti il Ghoulies con indosso solo un paio di pantaloni e una tazza in mano.

<Toni? Che ci fa... Tom?> Per fortuna lo stesso sconcerto che ho io viene replicato sul suo volto e solo l'intrusione del marmocchio dentro casa sua ci smuove.
<Tom che sono quei guanti? Mi spieghi?> L'ultima domanda è rivolta a me e io vorrei davvero fargli notare che è ancora sulla porta e mezzo nudo.

<Penso che il tuo ra... che Malachai te lo abbia detto della settimana di prova.> Mi correggo quasi in calcio d'angolo da una gaffa, lui e Malachai si sono lasciati ormai da due mesi non contando che addirittura quando abbiamo concordato la pace avevo notato un distacco tra i due. Ovviamente tutto questo lo so grazie a Cheryl che si lamentava dell'aria strana nella cricca tra Malachai e Delano e per lei e... quella corva a cui tutt'ora staccherei le penne.

Love meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora