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Non c'è cosa peggiore dei rimpianti.

L'amarezza che provo nel petto, all'altezza del cuore, quando penso a tutto quello che avrei potuto dirti. A tutto quello che avremmo potuto vivere insieme, una vita io e te.

Pensavo di avere più tempo, sai?

Che fregatura.

Credevo che tu non te ne saresti mai andato, pensavo saresti rimasto in quel letto troppo piccolo per la tua figura così alta, tra quelle mura azzurre di camera tua e le lenzuola che sapevano di vaniglia.

Avevo delle scene nella testa, qualunque esse fossero state, dagli eventi diversi ai discorsi diversi, la certezza di quelle scene era la tua presenza.

Il regista della mia vita aveva capito bene quanto tu fossi fondamentale per il mio respiro.

Pensavo che condividere un cornetto alla crema fosse la quotidianità che ci aspettava anche fuori da scuola, assieme al tè freddo al limone che io bevevo per farti felice, anche se tu sapevi benissimo che mi piaceva la pesca.

I viaggi in motorino verso casa, quando mi stringevi le mani sui fianchi, e ti allungavi fino al mio petto, sembravano infiniti.

Credevo di avere più tempo per dimostrarti quanto in verità non ci ho mai capito un cazzo dell'amore. Almeno fino a prima di incrociare il tuo sguardo.

Nonostante i nostri contrasti, perché siamo così diversi, lo siamo sempre stati, tu non hai mai smesso di guardarmi come fossi l'essere più speciale di questo pianeta.

Mi hai guardato come se ne valessi la pena, come se fossi un'anima speciale da meritare i tuoi grandi occhi castani sulla mia figura capricciosa.

È strano pensare che tu adesso stia così lontano da me, forse posando gli occhi su qualcun altro che non ha sprecato tempo per ricambiare il tuo sguardo.

Non so come stai,
non so neppure che fai.

Mi manca guardarti concentrato mentre sistemi con la tua cancelleria gli appunti di ogni materia, mi piaceva guardarti.

Mi manca osservare come ti muovi lentamente e in modo scoordinato sulle canzoni di Mina, mentre ne canticchi un paio a bassa voce perché hai paura di stonare.

Mi mancano le tue guance rosse quando ti imbarazzi, i tuoi occhi lucidi di quando ti emozioni perché sei estremamente sensibile, il tuo naso rosso rosso perché fuori fa freddo e tu ne soffri tanto, nonostante la sciarpa.

E forse io rammento queste cose ma probabilmente oggi sei tutt'altra persona.

Magari alla fine hai provato a farti crescere i capelli come volevi, o li hai addirittura rasati.

Magari hai finalmente imparato il francese dopo serate a farti esercitare perché convinto fosse la lingua perfetta per te, e sono d'accordo.

Magari hai smesso di passare ore davanti allo specchio perché secondo il tuo parere niente nel tuo armadio ti stava a pennello.

Un altro mio rimpianto,
non ti ho mai detto che sei il ragazzo più bello che io abbia mai visto.

Spero che questa cosa sia cambiata, perché tu non eri della stessa idea e io ancora non mi spiego come mai, alla fine gli specchi in casa ce li avevi.

Non so, magari hai smesso di mangiare latte e cacao la mattina, che ti piaceva tanto assieme alle fette biscottate alla marmellata.

Potresti essere uno sconosciuto in questo momento, e comunque non lo saprei.

Con te continuerò a vivere di ricordi, i più belli della mia vita.

Il nostro amore, che prima era solo tuo, adesso solo mio, mai stato di entrambi nello stesso momento.

Non avremo modo di farci consumare da questo sentimento fino a fonderci in un unico corpo e poi scomparire.

Ma perdonami se ogni tanto ti penso e mi chiedo come sarebbe stata la nostra vita, se tu fossi al mio fianco in questo momento, a ridacchiare perché ho una calligrafia illeggibile e non capisci nulla di quello che sto scrivendo per cui dovrò dettarti tutto alle fine di queste righe.

Non vorrei davvero che tu pensassi che io ti abbia dimenticato, non è mai successo.

Non c'è stato un giorno in cui non ti abbia pensato, o non ti abbia cercato nei più banali segni della vita.

In un conto in mente che faccio, ci metto sempre troppo tu l'avresti fatto più velocemente, nelle canzoni che ascolto, nei film che vedo e che inevitabilmente mi portano a immaginare la tua figura su questo divano.

Perché mi ricordo tutto Simone, i tuoi gesti, le tue parole, la tua voce, il tuo profumo delicato. Ho terrore però di dimenticarmi il tuo viso.

Chissà com'è cambiato.

Se la barba alla fine l'hai fatta crescere davvero, se hai tagliato le basette, se quelle rughette vicino ai tuoi occhi che spuntavano quando ridevi si sono fatte più vivide del passato. Chissà se hai nuovi nei, se hai nuove passioni.

Vorrei poter dire che mi manca baciarti, ma la grigia verità è che non ricordo il sapore delle tue labbra e questa cosa mi dilania le carni da anni.

Non ti ho mai detto quello che mi hai fatto provare per gli anni della mia adolescenza.

Come ti ho amato Simone, come credevo di non riuscire ad amare mai, mi hai stravolto.

E quell'amore che provo tutt'ora, non sarò mai capace di trasmetterlo e provarlo per una persona differente da te.

Per quanto ci possa provare, è impossibile.

Ma ci provo, e le voglio bene. È una cara graziosa donna, provo un affetto enorme per lei, come se fosse mia sorella.

Abbiamo una modesta complicità, non unica come la nostra, ma è piacevole la sua compagnia.

Spero tu sia felice, spero tu non mi abbia dimenticato.

Perché io non lo farò, ti conserverò nella mia testa come il più geloso dei miei segreti, perché mai rivelati, nel mio cuore come l'uomo che mi ha salvato da me stesso.

Ti ho amato, e ti amo.

Ed è triste,
triste pensare che noi,
noi due, non saremo niente.

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