capitolo 30

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Itan si era rinchiuso in casa dopo che levi era uscito dalla porta rivolgendogli quelle parole, si sentiva uno schifo aveva passato due giorni chiuso in casa senza parlare con nessuno neanche quelli della society che continuavano a scrivergli e chiamarlo, lui declinava sempre tutte le chiamata e i messaggi, l'unica persona con cui voleva parlare e che voleva vedere era levi, aveva provato a chiamarlo un sacco di volte ma non riceveva alcuna risposta dal corvino, si stava anche iniziando a preoccupare aveva paura gli fosse successo qualcosa di brutto e lui essendosi estraniato da tutto non poteva saperlo.

Poche ore dopo suonarono alla porta di itan, all'inizio era indeciso se far finta di nulla o andare a vedere tuttavia suonarono insistentemente alla porta, in quel momento itan pensò ci fosse levi dietro così corse ad aprire la porta preoccupato ma ciò che si ritrovo davanti era tutt'altro di quel che si immaginava, fece per chiudere la porta ma jessie la fermo con la mano entrando di forza in casa

-itan, smettila di comportarti così, ho delle informazioni su levi e sono sicuro ti interessano-
disse jessie tutto d'un fiato per evitare di essere picchiato a sangue, ciò che disse funzionò visto che gli occhi di itan si illuminarono al nome di levi

-dimmi tutto e si coinciso non ho voglia di parlare con te-
disse itan lasciando il via libera di parlare a jessie che annuì sedendosi sul divano

-levi e stato preso da eren-
jessie prese a parlare notando lo sguardo di itan diventare fuoco puro

-la notte di due giorni fa era stato al cimitero per scavare la tomba di eren, poi so soltanto che è entrato in casa dei genitori di eren uscendo poco dopo ammanettato con i genitori e a portarli via è stato eren però non sappiamo altro, da quando è accaduto sto cercando di avvisarti ma non hai mai risposto-
disse jessie tutto d'un fiato vedendo itan arrabbiarsi ad ogni parola

-grazie jessie, vai pure-
disse itan alzandosi ed aprendogli la porta per farlo uscire correndo subito dopo a vestirsi e lavarsi, in pochi minuti itan era pronto e corse fuori anche lui, salì in macchina sfrecciando in strada, non voleva, aveva una paura tremenda di ritrovare levi in fin di vita, sapeva bene di cosa era capace eren e l'angoscia saliva ogni secondo in più

-ti prego dio non uccidermelo-
sussurrò itan mentre guidava a tutta velocità verso il luogo dove alloggiava eren.

Eren si scostò velocemente dall'abbraccio di levi, non si sarebbe più voluto allontanare da lui ma doveva farlo per forza, vide levi guardarlo stanco e confuso ma non gli disse nulla, si alzò andando a prendere le lame gemelle e la felpa di levi che erano state buttate a terra tornando dal corvino per legargliele in vita

-andiamo levi-
disse semplicemente eren prendendolo per mano ed aiutandolo ad alzarsi, uscirono dalla porta della cantina incontrando subito fuori isabel, furlan e kuchel che lo guardarono straniti

-seguitemi-
si limitò a dire eren e così fecero seguirono eren e levi che camminava a fatica, non dissero una parola camminavano in totale silenzio finché eren lì condusse alla porta principale aprendola subito dopo, levi però si fermò sulla soglia della porta ricordandosi di grisha e Carla

-eren ma i tuoi genitori?-
chiese subito dopo in risposta eren sorrise lievemente

-gli ho dato dei soldi e gli ho fatti uscire, ora sono lontano e nemmeno io so dove, almeno non posso fargli del male in nessun modo-
disse eren guardando poi il cielo esterno

-ora andiamo levi vi accompagno per un pezzo-
disse eren

-no eren tu verrai con noi, io non ti lascio più da solo-
rispose levi continuando a camminare

-levi non posso, ti farei del male, stare lontano da me è la cosa migliore che puoi fare-
disse eren abbassando il tono della voce

-no cazzo eren, smettila tu vieni con me intesi?-
ribattè levi alzando un po' il tono della voce

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