Capitolo 35

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Nick

Nella periferia metropolitana, l'eroe in incognito proseguiva con le sue indagini. Anzitutto, doveva trovare il falsario che stava mettendo quelle opere sul mercato e quale posto migliore di uno dei posti più malfamati della città. Anche Doc l'aveva messo su quella strada, inoltre gli ha anche assicurato che si sarebbe attivato anche lui per trovare qualcosa di utile. Non che adesso si fosse convertito in un paladino senza macchia, però, se poteva fregare quel bastardo di Friederich, dava molto volentieri il suo contributo al proseguimento delle indagini!

"Scommetto che c'è Richard dietro questa storia. L'ultima volta che ho visto Jacqueline, mi confidò di voler sparire dai radar, perciò devo davvero fatto incazzare la sua dolce metà. Oppure, se n'è uscita con un'altra delle sue e vuole fottermi come suo solito. Non so, nel dubbio, meglio non fidarsi di lei, mi porterebbe solo guai e di quelli ne ho già abbastanza."

Ancora preso dalle elucubrazioni sulla sua disastrosa vita sentimentale, si addentrò nel pub, "The Hammer" (un nome, un programma). Gli servivano delle risposte o, perlomeno, delle tracce da seguire.

"Sono convinto che la droga e i quadri provengano dalle stesse mani intrise di sangue. Devo trovarle delle dannatissime prove."

Si diresse al bancone ed ordinò da bere. Sembrava passata una vita dall'ultima volta in cui aveva messo piede in quella bettola, invece, si è trattato solo di poche settimane. Ebbene, in quel breve lasso di tempo, la sua vita aveva preso una piega totalmente inaspettata.

Da quella postazione, aveva una buona visuale sugli arrivi e le uscite. Stava aspettando una persona in particolare. L'unico falsario disposto a lavorare per Friederich e per altri. Generalmente, il padre richiedeva l'esclusiva, senza possibilità di appello, ma il tipo in questione se ne infischiava altamente. Lui è disposto a prestare la sua "arte" al miglior offerente, non gli importava d'altro.

"Temo che avrei dovuto ordinare una bottiglia intera di questo scadente scotch, l'amico ci sta mettendo davvero troppo per i miei gusti. A quest'ora potevo essere a casa, seduto quello scomodissimo divano in compagnia di Anna. Ah, basta, mi devo concentrare." Nel pieno delle sue lamentele, l'attesa "vittima" fece la sua comparsa.

Nick non attese ulteriormente e, armato di quella sciacquatura di piatti che definiscono drink, si avviò dall'uomo.

«Beh, che vuoi?»

«Che cattive maniere. Mi auguro che tu non ti rivolga così anche agli altri tuoi clienti o credo che rimarrai presto a secco, in tutti i sensi (facendo riferimento al suo bicchiere già vuoto).»

«Non penso proprio che questi siano affari tuoi, bamboccio. Un momento...»

«Già, ti risparmio la fatica, perché mi sembra di sentire gli ingranaggi del cervello in azione.»

«Ti facevo in galera, Nicklaus.»

«La vita è strana, che altro posso dire. Adesso ho solo una gran voglia di far marcire all'Inferno entrambi i tuoi capi, specialmente uno, il mio caro "papà".» Disse il moro, tracannandosi di un sol colpo il suo drink.

«E cosa posso farci io? A me interessano solo i soldi. Mi è indifferente la provenienza.»

«Lo so, amico. Non avevo alcun dubbio, ecco perché mi sono rivolto ad un valido professionista come te.»

L'uomo stava dando i primi segni di nervosismo.

«Sai? Sono venuto qui per fare due chiacchiere con amici, ma loro non sarebbero molto contenti di vederti visti tutti i colpi che gli hai fregato da sotto al naso. Io, in compenso, mi divertirei molto ad assistere ad una vostra accesa discussione. Quasi, quasi, li chiamo per unirsi a quest'interessante rimpatriata.»

«Non ce ne sarà bisogno. Voglio solo sapere per chi lavori questa volta, se per Friederich o per Richard.»

«Ho una mia etica professionale, non mi piace tradire la fiducia dei miei clienti. Voglio che sappiano che con me la loro privacy è al sicuro.» Disse l'uomo, facendosi beffe del ragazzo.

«Etica? Uno come te? Va bene, farò finta di crederci. Ciò non toglie che o, me lo dici o sarò lieto di far scaldare la mia pistola. È da troppo tempo che non trova un valido bersaglio e non vorrei iniziasse ad arrugginirsi.»

L'irritante sorrisetto sparì istantaneamente dalle labbra del cinquantenne dai capelli brizzolati.

«Che ci guadagno io?»

«Mi aspettavo una reazione del genere, perciò, prego, tutti tuoi.» Concluse il moro, tirando fuori una busta dalla tasca interna del cappotto.

Lo sguardo del viscido falsario di fronte a lui, si illuminò seduta stante alla vista di quel denaro.

«Spero sia abbastanza per compensare il danno alla tua "etica professionale".»

«Diciamo che per stavolta mi posso accontentare.»

«Allora parla.»

«Per entrambi.»

«In che senso?»

«Che ci sono dentro entrambi. Questa volta hanno deciso di collaborare come ai vecchi tempi.»

«A quale scopo? C'entra la droga, vero?»

«Questo non è compreso nel pacchetto. Ho risposto a ciò che mi hai chiesto, adesso penso che ti lascerò a fare due chiacchiere con gli amici di cui ti parlavo. Ehi gente, venite qua. Ve lo ricordate questo qui? È lo stesso che vi ha soffiato un sacco di colpacci, quel bastardo adottato da Friederich.»

«Ah, ma pensa un po'. Era tanto che io e i miei fratelli volevamo rivederti per rovinare quel tuo bel faccino.» Esordì un energumeno, tutto muscoli e niente cervello, insieme alla sua numerosa famiglia, simile nell'aspetto e d'intelletto.

«Capisco. Vedo che stasera, potrò divertirmi anche io. Era tanto che non facevo un po' di ginnastica. Forza, fatevi sotto, ragazzoni.»

La rissa ebbe inizio, ma il tipo ne approfittò per darsela a gambe. Comunque, era riuscito ad avere delle informazioni fondamentali. Adesso doveva anche riuscire a uscire vivo da lì per raccontarle. Gli avversari erano sei, ma stava riuscendo a tenere testa a tutti, nonostante qualche colpo ogni tanto lo prendesse. Seppur sleali, riuscì a cavarsela, lasciando un bel pensierino a tutti i presenti. In tutto ciò, il barista non si era minimamente scomposto.

"Bah, di che mi stupisco. Qui le scazzottate sono all'ordine del giorno. Lascerò una lauta mancia."

Alla prossima, amico e manda i miei saluti a quel grandissimo bastardo di Friederich. Disse prima di prendersi il cappotto e di dirigersi un po' malandato verso l'uscita, preparandosi alla ramanzina che lo attendeva a casa.


Un crimine in agguato per un cuore innamoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora