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Deirdre si era inutilmente illusa che in un unico viaggio avrebbe sbrigato tutte le commissioni più urgenti per gli acquisti per la casa, ma era stata oltremodo ottimista: tornando per la terza volta da Penzance nel giro di poco più di una settimana, si era domandata se con altri due spostamenti se la sarebbero cavata almeno per il grosso dei lavori da svolgere.

In primis erano andate dal vetraio: la nursery aveva i vetri delle finestre distrutti, e pure nell'enorme sala da pranzo l'imponente vetrata che dava sul giardino aveva una serie di buchi e crepe. Dal falegname si erano attardate per spiegare l'entità dei danni dei pannelli di legno del salotto nonché di vari gradini pericolosamente marciti delle scalinate che portavano ai piani superiori. Era rimasta piacevolmente sorpresa dall'efficienza di Aileas MacLeod, che aveva seguito attenta i vari discorsi ed era intervenuta per indicare pure un sinistro cigolio del pavimento della nursery, chissà che con quelle finestre rotte le assi non fossero da cambiare pure lì.

Hazel si era chiesta il perché si trovasse lì con loro, in quanto era palese che fosse di troppo: di per sé Dee e Aileas se la stavano cavando alla grande ricapitolando i lavori da fare e gli oggetti da riacquistare, Caoimhe veniva interpellata quando bisognava fare qualche lavoro un po' più pesante a cui non poteva prestarsi la signora di Tremorvoren in persona, mentre lei invece se ne stava lì, stupidamente in attesa di poter fare qualcosa.

«Haze, che ne dici?»

Si riscosse dai propri tristi ragionamenti e guardò verso Deirdre che le indicava con aria incoraggiante una semplice stoffa spessa dalle tinte calde, molto simile a quella del vestito indossato da Dee. Faticò un attimo a ricollegare che stessero scegliendo le tende nuove, in piedi nell'ampia bottega dai bassi soffitti in legno stipata di enormi rotoli di stoffa dalle tinte più varie, e borbottò dopo un attimo: «Mi sembra che vada bene.»

Si sentì in colpa scorgendo il viso dell'amica farsi raggiante al proprio commento vago e poco partecipativo, che poi chiocciò contenta al commerciante di tessuti: «Direi che siamo d'accordo, ne prendiamo venti metri. Meno male che ti ho portata con me, ammetto di non avere occhio per queste cose! Sarà difficile da cucire?»

«No, non penso» rispose Haze dubbiosa, lasciandosi prendere a braccetto mentre si incamminavano fuori dove il vento stava soffiando fredde raffiche che le scompigliarono i capelli e le sottane con l'ardore di un amante birichino.

«Cielo, che vento!» esclamò Dee calcandosi ben bene il cappellino in paglia sul capo, riallacciandosi con foga il fiocco in raso sotto il mento con cui lo teneva fermo. «James mi diceva che il tempo qui è spesso variabile ma non credevo tanto!»

«Mi manca Kingston» si ritrovò a dire Hazel, scorgendo da lontano, tra la gente che ingombrava la principale strada in terra battuta, Caoimhe e sua suocera raggiungerle con le braccia cariche di pacchettini delle misure più varie.

Deirdre la guardò con affetto, carezzandole il capo con un gesto gentile. «Manca un po' anche a me, piccina, ma ammetto che ho sempre amato potermi spostare qui e là con mio marito» confidò con un sorriso. «Peccato lui non lo veda quasi mai, ma me ne dovrò fare una ragione, giusto?»

Il sorriso le si fece più mesto e la mano con cui si teneva a lei si strinse un po' di più, e Hazel capì di essere lì non certo in veste di aiutante quanto di amica.

Le passò un braccio attorno alla vita sempre più larga. «Con noi di certo non potrai annoiarti» le disse con sicurezza, un sorrisetto d'intesa che l'altra ricambiò grata.

«Assolutamente. Oh, care, vi ringrazio per questa incombenza!»

«Sono un bel po' di pacchi, Mrs D» commentò Caoimhe, rischiando che una nuova raffica improvvisa di vento le facesse cadere in una pozzanghera melmosa un pacchetto pericolosamente in bilico in cima alla montagnola di altre scatole graziose tenute ferme da uno spago resistente.

Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREADove le storie prendono vita. Scoprilo ora