Due "innamorati"

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"Giugno:


Mi piace.


Sono alla sua partita di calcio.


Fa goal, mi fissa mentre applaudono dagli spalti.



Luglio:


Gli piaccio.


L'ho baciato.


Dice che ho un buon profumo .



Agosto:


Gli ho detto "prima o poi ti sposo".


Mi ha accarezzato una guancia.



Settembre:


Abbiamo litigato.


Mi ha mandato un messaggio "ricominciamo".


Torno da lui, mi prende tra le braccia.


Ha il suo solito Buon odore.



Ottobre:


Gli ho detto che lo amo.


Mi ha baciata ed è stato zitto.


Ho pianto un po' poi mi sono detta che prima o poi mi avrebbe risposto.



Novembre:


Un mese senza risposta.


Non mi ama.



Dicembre:


È venuto sotto casa mia.


Sono scesa.


Ha detto che mi ama, solo adesso.



Gennaio:


Il primo concerto insieme.


Gli dedico una canzone.


Mi sorride.



Febbraio:


Mi dice che sono l'amore della sua vita.


Ordina una pizza margherita a forma di cuore.


È un mese di "ti amo" e "per sempre".


È il mese delle promesse, di quelle fatte ad alta voce, di quelle belle tipo "20 figli ed una villa io e te".



Marzo:


Lo vedo fuori scuola con una ragazza nuova.


Gli chiedo spiegazioni mi dice che è un'amica, che lo aiuta in matematica.


Mi va bene, o almeno fingo.



Aprile:


Litighiamo poi facciamo pace poi rilitighiamo un'altra volta.


Mi prende in braccio, siamo sulle scale di casa mia, è notte fonda, mi accompagna fin dentro casa: "non ubriacarti più, non per me."


Lo sguardo basso, gli occhi lucidi.



Maggio:


Mi porta al cinema, mi bacia continuamente ma non dice niente.


Mangiamo al Mc, gli dico "voglio fare l'amore con te", la butta sul ridere, mi offre le sue patatine.



Giugno:


Il mio compleanno, un anello importante, nemmeno una parola dolce.


Ma mi porta al mare, sugli scogli,pensa che è proprio come dovrebbe essere, ma io credo che manca qualcosa.



Luglio:


Mi bacia la fronte, parte in vacanza.


È un mese che ci sentiamo a malapena.


Qualche minuto al telefono: "come stai? Hai mangiato? Bella la Calabria?".



Agosto:


Torna.


È più abbronzato, scende dal pulman, mi sorride malinconico.


"Era bella la Calabria?"


Mi abbraccia "ti voglio bene".


Da quell'istante ho capito che non mi amava più e mi è cascato il mondo addosso.



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