•ᴏʀᴅɪɴᴀʀʏ ʟɪꜰᴇ•

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Era una mattina di inizio Dicembre, gli alberi spogli, illuminati ancora dalla luna che in inverno sta in cielo fin troppo a lungo, conferivano la giusta atmosfera invernale, la maggior parte delle persone e animali stava ancora dormendo, era tutto calmo e silenzioso, giusto ogni tanto si sentiva una macchina passare di qualche disgraziato che doveva andare a lavoro toppo presto ma, in quella stanza, di quel palazzo ,un po' degradato, c'è qualcosa che suona da dieci minuti...

...È la sveglia di Felix, il solito ragazzo pigro, non vuole proprio alzarsi per andare a scuola, anzi non vuole proprio alzarsi e basta, vuole solo stare sotto le sue coperte calde e dormire più che può, ma deve, deve finire questa maledetta tortura chiamata "scuola" perché vuole trovare un buon lavoro e costruirsi la sua vita.

Forse era ora di darsi una svegliata, aveva tirato fuori un braccio buttandolo sul comodino dietro di sé, a peso morto, cercando quel dannato telefono e facendolo cadere "Cazzo", si era seduto sul letto molto scocciato, sbuffando e scoprendosi, sentendo un leggero brivido sulla schiena e il pavimento ghiacciato, una di quelle cose che lo avrebbe fatto sicuramente tornare subito sotto le sue amatissime coperte, aveva il telefono in mano dopo aver, finalmente, spento quella sveglia, dando un' occhiata all'orario, segnava le sette e mezza, "Pure in ritardo.." disse con la sua voce roca mattiniera, sospirando, e una volta in piedi si avvicinò alla finestra, grattandosi la pancia e sbadigliando, aveva dato un'occhiata fuori, notando che stava piovendo a dirotto "non ci credo.", la giornata non poteva iniziare peggio.. Felix era una di quelle persone metereopatiche, era di cattivo umore quando pioveva.

Uscì congelato dalla doccia e cercò di sistemare e tirare su i capelli neri più in fretta possibile, erano lunghi e odiava tenerli giù perché ogni volta che erano così assomigliava a sua madre, per poi mettersi davanti l'armadio in cerca di vestiti comodi consapevole di come sarebbe andata a peggiorare sempre di più la giornata, scegliendo dei jeans leggermente larghi e un maglioncino bianco con scollo a V, che mostrava leggermente il suo petto magro ma leggermente muscoloso.
Felix è sempre stato un bel ragazzo, è sempre piaciuto a tutti, maschi e femmine, e lui ne era consapevole, si curava molto, gli piaceva farlo e cercava di essere sempre in forma. Anche se era molto magro, perché non mangiava spesso, aveva un ottimo fisico.

La casa era buia e vuota, il salotto era in comune con la cucina, l'arredamento era vecchio, ma cercava di tenerla ordinata il più possibile, abitava praticamente solo, i suoi genitori non erano belle persone e non erano presenti nella sua vita, suo padre era aiutante e assistente di un uomo importante che aveva dei giri loschi, era un uomo violento con il figlio e ogni tanto lo usava per i suoi "lavori", perché più giovane e abile, lo aveva allenato per anni.
Suo padre non era mai a casa, tornava ogni tanto per dare un compito al figlio o dormire. La madre ,alcolizzata, è andata via di casa quando Felix aveva dieci anni abbandonando lui e il padre per un altro uomo, ma a Felix andava bene così, non li sopportava e non lo aveva mai fatto, odiava sua madre per averlo abbandonato.

Una volta fuori dal palazzo, Felix non poté non sentire quel gelido vento che gli penetrava nelle ossa, aveva il nasino piccolo e rosso per il freddo nella sciarpa, e con l'ombrello in mano, una sigaretta nera nell'altra e le cuffie nelle orecchie, aveva incominciato a incamminarsi in quelle strade nere e bagnate, gli piaceva osservare quello che aveva attorno, lui si era sempre definito un gran osservatore, studiava tutto nel minimo dettaglio, conosceva a memoria ogni casa, ogni albero, ogni pianta e sapeva che persone passavano in un determinato orario, conosceva ogni singola cosa, non si faceva sfuggire nulla.

Una volta arrivato davanti al cancello sospirò lasciando una nuvoletta di fumo espandersi davanti a se, buttata la sigaretta a terra e fermando "Redbone" di Childish Gambino che ultimamente era sempre in riproduzione nelle sue cuffiette, mise piede con un grande passo oltre il cancello.
Quel giorno in prima ora avrebbe avuto la prof. che più odiava, quella di letteratura, si chiamava Ava Brown, se la prendeva sempre con Felix, senza motivo, per lui era una vecchia impazzita, molto sicuramente per la vita relazionale di merda che si trovava, giravano molte voci su di lei, era arrivato al punto di voler saltare ogni sua ora, ma non poteva.
Ora era davanti alla porta chiusa della classe con la mano sopra la maniglia, maledicendosi di aver fatto ritardo, la scuola era ormai iniziata da quaranta minuti,  fece una leggera pressione sulla maniglia della porta, aprendola, la prof. Brown smise subito di parlare guardandolo, come tutto il resto della classe e fingendo di essere dispiaciuto, pure i muri sapevano stesse fingendo ,si scusò per il ritardo, ma la professoressa voleva comunque lamentarsi, allora con quella voce stridula e arrogante, che nessuno sopportava ,lo accusò di aver saltato la sua lezione apposta chiamandolo alla lavagna chiedendogli di leggergli e parafrasagli un'intera poesia. Ogni singolo momento di quella giornata non poteva andare peggio e sarebbero successe sicuramente altre cose.

Dopo l'interrogazione, andata ovviamente male, perché non aveva studiato un bel niente, suonò la campanella che indicava la fine della lezione e quindi ,il cambio dell'ora.
Felix ,solo, appoggiò sospirando con la testa sul banco e le cuffiette nelle orecchie aspettando l'arrivo della prof. di latino, quando qualcosa o meglio qualcuno apparì davanti a lui.. ne sentiva la presenza, apri gli occhi e vide davanti Hyunjin con il suo gruppetto, Hyunjin.. era l'ultima persona che voleva vedere oggi, il tipico bullo, ricco, popolare in tutta la scuola per la sua bellezza, anche Felix pensava fosse carino, ma non lo sopportava, se non avesse avuto quel carattere si sarebbe fatto sicuramente una scappatella in bagno con lui. Hyunjin faceva paura a tutti, nessun riusciva guardarlo negli occhi, suo padre era un famoso "uomo d'affari" ,affari loschi come lui e tutta la sua famiglia, Hyunjin compreso.

Tutta la classe si girò verso di loro, spaventata da cosa potesse fare questa volta, Felix tolse le cuffiette e si era girò verso di lui "Che vuoi?" lo disse con tono scocciato e sguardo freddo, la risposta di Hyunjin non tardò ad arrivare "Mi chiedevo cosa facessi tutto solo, ma so già basta guardarti, fai semplicemente schifo, nessuno vorrebbe stare con te,sei una piccola merda" i suo gruppo si mise a ridere, Felix, capi che Hyunjin voleva solo casino allora, con tutta la calma si alzò e decise di giocarci un po', prese la sigaretta che era sull'orecchio di Hyunjin e la accese, sotto lo sguardo stupito di tutti, Hyunjin compreso, questa cosa lo fece arrabbiare tantissimo, si tolse la giacca che indossava in quel momento, lanciandola ad uno del suo gruppo, lee know, tutti avevano capito cosa stesse per fare, il suo gruppo iniziò a fare il tifo per lui, Felix rimase immobile aspettando con uno sguardo freddissimo e la sigaretta fumante in bocca.

In meno di un secondo, arrivò una sberla sul viso pallido e delicato di Felix, facendogli un taglio in bocca, lasciandogli del sangue, Felix stava già passando una giornata di merda e prese questa opportunità per sfogarsi un po', alzò un sopracciglio, sputò il sangue sulla sigaretta che ormai era a terra ancora accesa, spegnendola, si avvicinò a Hyunjin e gli saltò addosso tenendolo fermo con tutto il suo peso, tirandogli un bel pugno in faccia, Felix non era solito a fare queste cose ma ne aveva davvero bisogno.

Erano tutti sconvolti dal suo gesto, Hyunjin compreso, nessuno si era Mai permesso di fare qualcosa del genere.
Provò a spostare Felix da sopra di lui, di liberarsi, ma lo stava tenendo troppo forte e non riuscì , diventando sempre più disperato, lui era un riccone viziato, era abituato ad avere tutto quello che voleva ogni volta che voleva, provò e riprovò senza riuscire e Felix sputò "che c'è caro Hyunjin? ti lasci battere da una merda sfigata come me? il bulletto muscoloso non ha forze oggi?" La classe era completamente sconvolta, tutti, Hyunjin capì di non avere chance e di dover accettare che per quella volta doveva lasciare perdere, ma era troppo orgoglioso, riprovò, riprovò con tutta la forza che aveva, Felix conosceva le sue tecniche, il padre lo aveva istruito su tutto ciò che riguardava il combattimento.
"Non ti permettere a guardarmi negli occhi" Felix facendolo disse "Oggi ho tanta voglia di fare a botte con qualcuno, vieni nel cortile dietro la scuola con il tuo gruppetto del cazzo" Tutta la classe iniziò a bisbigliare di tutto, sarebbe lo scontro dell'anno, non era mai successa una cosa del genere. Hyunjin con gli occhi pieni di furia accettò e disse "t'ammazzo vedrai, se vinci ti lasceremo stare ma, se vinco io dovrai essere il mio schiavetto per tutto l'anno" Felix rise e rispose "HAH vedremo tesoro, ora va a sederti" Hyunjin lo guardò con uno sguardo incuriosito "cosa.. hai appena detto? tesoro?" tutti erano ammaliati dal suo coraggio, hyunjin era leggermente arrossito da quel nomignolo, non sapeva il perchè ma cerco di mantenere il più possibile una faccia seria, era pur sempre un suo rivale e lo aveva appena battuto.
Hyunjin era completamente allo scuro di quello che sarebbe successo dopo.
Arrivò la professoressa chiedendo a tutti si sedersi al proprio posto, e tutti si accomodarono Hyunjin e Felix compresi, aspettando la ricreazione nervosi.


(*^‿^*)

Ciao a tutti! è la prima volta che scrivo una storia in generale, ci saranno sicuramente molti errori e mi scuso per questo, se avete consigli scrivetemi pure :) cercherò di postare un capitolo al giorno o ogni due giorni, ci sono in serbo moltissime cose per questi qua :D

al prossimo capitolo!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 09, 2023 ⏰

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