XI. Un bicchiere di troppo

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Ormai la festa stava giungendo al termine e Luxus non poteva esserne più felice. Tutta quella gente e quelle ragazze invasate che gli si accollavano alle braccia avevano messo a dura prova la sua pazienza, tanto che non credeva di poter sopportare quella situazione un minuto di più.
Appena il signor Akira fece i ringraziamenti finali - e ci tenne a fare di nuovo i loro nomi - Luxus si alzó dal divanetto e si scoló il fondo del bicchiere. Lo sbattè sul tavolino lí accanto, prese Mira per mano e si diresse a passo spedito verso le scale centrali, ignorando gli sguardi dei pochi invitati rimasti in sala.
"Rallenta, non ho le gambe così lunghe!" esclamó la maga, facendo due gradini alla volta per star dietro al compagno.
Quando arrivarono al piano superiore, Mira si sistemó il vestito che, a causa dei passi più ampi, le era salito di qualche centimetro. Con la coda dell'occhio, vide il biondo fermarsi un attimo davanti alla porta della loro stanza, prima di prendere la chiave dalla tasca.
"È tutta la sera che mi fissi, Luxus" fece lei, riportando lo sguardo in alto "Vuoi dirmi qualcosa?"
Mira avrebbe tanto voluto che glielo dicesse anche lui, che quel vestito le stava molto bene, ma l'uomo non rispose. Fece uno dei suoi tipici grugniti infastiditi e aprí la porta.
Lei lo seguí dentro la stanza, coprendo uno sbadiglio con la mano. L'uomo buttó malamente la chiave sul mobile all'ingresso e si lasció cadere rumorosamente sul letto.
"Finalmente..." mugugnó, tirando un sospiro di sollievo.
La maga sorrise, togliendosi le scarpe: "È stato così terribile?"
Lui alzó il capo per guardarla in volto e annuí, mugugnando qualche lamentela indecifrabile.
Cinque minuti dopo, Luxus non si era ancora mosso dal letto, ma Mira avrebbe tanto voluto che si spostasse. Non si era ancora preparata per la notte ma era sicura che, se non avesse fatto qualcosa per smuovere quel gigante, lui sarebbe rimasto lì fino al mattino seguente, occupando tutto lo spazio.
"Fino a prova contraria, quello è anche il mio letto, Luxus" fece con tono deciso, prendendolo per un polso e tirandolo verso il bordo del materasso, senza risultati  "Vorrei che mi lasciassi la mia parte"
Il biondo si voltò sul fianco opposto, al centro del letto, ma Mira non fece in tempo a mollare la presa e si ritrovò sopra di lui. Inizialmente, non disse nulla. Luxus sembrava già tra le braccia di Morfeo e lei non era per niente sicura che fosse il caso di svegliarlo proprio in quel momento.
Lui fece un mugugno e mosse gli occhi sotto le palpebre.
"Fermo" sussurrò l'albina, ad un centimetro dal suo viso "Non azzardarti ad aprire gli occhi" aggiunse, cercando, inutilmente, di coprire la grande scollatura del vestito con un lembo delle lenzuola.
Improvvisamente, una mano grande e forte le schiaffeggiò una coscia poco sotto il bordo della gonna.
"Ma sei impazzito?! Mi hai fatto male!" urlò la ragazza, sentendo le guance andare a fuoco.
Luxus aveva ancora gli occhi chiusi, come Mira gli aveva detto di fare. All'angolo della sua bocca, comparve un ghigno furbo, che servì solo a farla arrabbiare maggiormente.
"Sei stata tu a dire che siamo fidanzati" disse lui, calmo, aprendo gli occhi e sbirciando all'interno della scollatura della ragazza.
Prima di rispondere, Mira trattenne il respiro un paio di secondi, un po' schifata dal forte odore di alcool che Luxus aveva emanato parlando.
"La serata è finita, quindi direi di chiudere qui questa farsa. E va' a lavarti i denti, per favore" disse lei, cercando di apparire disinvolta. Vedendo le sue guance ancora rosse, il biondo rise, un po' maligno.
Mira cercò di allontanarsi, alzando il busto con le braccia. Non aveva mai visto Luxus comportarsi così negli ultimi tempi: era evidente che avesse alzato troppo il gomito.
"Sei piuttosto sexy quando ti imbarazzi, sai?" fece, muovendo le dita lungo la coscia della ragazza "Vediamo che succede se io..."
Quando le strizzò il sedere, gli occhi della maga brillarono, in uno sguardo assassino "Luxus, ti avverto... se mi fai arrabbiare..."
"Sì, anche con il Satan Soul sei sexy"
"Ok, ne ho abbastanza, razza di dragone pervertito!"
Usando la forza del proprio demone interiore, Mira lo scaraventò giù dal letto, facendolo finire a terra con un tonfo.
Seguirono alcuni secondi di silenzio, fino a quando la ragazza ribadì a Luxus di lavarsi i denti, o ancora meglio farsi un doccia. Forse lo avrebbe aiutato ad allievare gli effetti dell'alcol.
Dopo una decina di minuti, il biondo tornò dal bagno con addosso i soliti pantaloni neri che usava per la notte. Se quella stessa mattina Mira si era addirittura imbambolata a guardare il suo bel fisico, ora invece non lo degnò nemmeno di uno sguardo. Era ancora irritata dal suo comportamento, ma decise di lasciarlo in pace. Se avesse cominciato a fargli la ramanzina per aver bevuto troppo, avrebbero continuato a litigare fino a mattina inoltrata.
Luxus si buttó sul suo lato del letto, senza coprirsi con le lenzuola. Il suo respiro era pesante e le guance leggermente rosse dalla sbronza. Mentre la ragazza si preparava per la notte e si lavava i denti in bagno, il biondo si mise a pancia in su, guardando fisso il soffitto e godendo di quella leggera brezza rinfrescante che entrava dalla portafinestra del balcone.
Dannazione, era successo di nuovo... ma perché finiva sempre per far soffrire chi gli stava attorno? Era consapevole di aver bevuto parecchio ed effettivamente si sentiva un po' brillo, ma non era così ubriaco da non potersi controllare. E allora perché non si era fermato? Avrebbe potuto tenere quelle manacce al loro posto, rimanere con gli occhi chiusi e aspettare che fosse lei a spostarsi.
Quando Mira tornò nella stanza si infiló subito sotto le coperte, senza dire nulla.
"...cusa" mugugnó il biondo, voltandosi sul fianco opposto a quello della ragazza, per farle capire che l'avrebbe lasciata in pace.
"Cosa?"
"Niente"
Fino alla mattina dopo, nessuno fiatò.

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