Capitolo 50 - Separazione

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Le gocce di pioggia che scorrevano orizzontali sui finestrini rendevano il paesaggio indistinto, ma Lisa guardava fuori senza vedere il vivido verde dei campi e le macchie di colore delle case che emergevano dalla caligine. Mentre il treno correva sui binari il suo pensiero era perso nel ricordo degli ultimi giorni appena trascorsi. I vetri spruzzati d'acqua le riportarono alla mente il sabato mattina.

Una volta tanto si era svegliata per prima e così aveva deciso di preparargli la colazione. Aveva acceso il forno e disposto i croissant surgelati sulla teglia. Non erano come quelli di pasticceria, ma lui ne era veramente ghiotto e li avrebbe spazzolati via in pochi bocconi. Aveva preparato la macchinetta e il bricco del latte, aveva apparecchiato con le tovagliette, le tazze, i cucchiaini, la zuccheriera e i piattini. Tutto in ordine, come piaceva a lui. Quando la spia del forno si era spenta aveva infornato i croissant ed era tornata in camera per svegliarlo.

Lui non era più a letto, ma l'acqua che scorreva in bagno le disse che si stava facendo la doccia. Scivolò silenziosa fino alla porta e vide Michael oltre il vetro, sotto l'acqua. Aveva un fisico massiccio, spalle ampie e proprio un bel sedere. Lo osservò mentre si insaponava, godendosi ogni movimento, ogni flessione e torsione del corpo, ogni contrarsi di muscoli e tutto quel guardare le fece venir voglia di poter toccare. Si liberò velocemente dei vestiti mentre lui si accorgeva di lei e a sua volta godeva nel guardarla spogliarsi.

«Mi vuoi?» domandò lei, aprendo la porta della cabina.

«Solo se mi insaponi la schiena.»

«Mi sembra una richiesta ragionevole.»

Entrò sotto il getto dell'acqua calda e prendendo il sapone si spostò alle sue spalle per insaponargli la schiena. Usò tutto il corpo per farlo, strofinandosi contro di lui, premendogli il seno contro la pelle mentre con le mani gli carezzava il petto per poi scendere verso il basso sulla curva piena del sedere.

Venne il turno di Michael di insaponarla e Lisa lo lasciò fare, deliziata, notando compiaciuta come certe parti del corpo di lui si fossero risvegliate in tutta la loro pienezza. Non troppo accidentalmente prima il suo fianco poi la sua pancia andarono a premere contro a tutto quel turgore. La sua mano, quasi distrattamente, prese ad accarezzarlo. Lui la guardò pieno di desiderio e lei gli sorrise invitante.

Aveva fatto altre volte sesso sotto la doccia e l'aveva trovato scomodo, ma quando Michael la trasse a sé per baciarla avidamente non stette certo a cavillare sulla comodità di quello che avrebbero fatto.

Pochi minuti più tardi spinta contro la parete della doccia, stretta nella sua presa, gemeva in estasi, in preda all'orgasmo dimentica di tutto, anche di quanto fosse scomodo.

Quando lui si ritrasse lei stava per toccare la vetta di un secondo orgasmo, palesò il suo disappunto con un mugolio poi si ricordò che non avevano alcuna protezione e gli fu grata per il suo autocontrollo. Con una mano tornò ad accarezzarlo mentre con l'altra lo invitava a fare lo stesso a lei. Lo massaggiò fino a dargli il suo piacere e poi, aggrappata al suo avambraccio, muovendosi contro le sue dita, venne a sua volta.

Piacevolmente esausti, si guardarono negli occhi. Michael le sorrise e si chinò per baciarla prima sulla bocca e poi sul seno. Lisa lo strinse a sé sentendo la barba ancora non fatta pungerle deliziosamente la pelle sensibile. Sarebbe potuta stare lì un giorno intero a farsi baciare da quella bocca, stretta da quelle braccia, se solo non le fosse arrivato alle narici quell'odore pungente. Le ci volle solo un attimo per realizzare che era puzza di bruciato.

«Cazzo! I croissant!» esclamò liberandosi dall'abbraccio di Michael.

«Lisa, cosa...?»

«I croissant nel forno! Stanno bruciando!!»

Miss BelliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora