Durante la cena, Eleanor aveva avuto modo di riflettere a lungo sul fatto di non avere alcuna ragione per detestare con tanto accanimento la nuova cognata inglese. Certo, suo padre aveva validi motivi per essere frustrato con quei sassenach che avevano finito per sfrattarli dal loro terreno, ma questo non voleva dire che bisognava fare di tutta l'erba un fascio. Era così accecato dal proprio risentimento che, quando ancora abitavano in Scozia, aveva severamente vietato alla moglie di vedere la vicina Mrs McKenna in quanto anche lei "nemica", benché l'unico crimine di cui si fosse macchiata quel buon donnone era di essere nativa di Carlile, così Aileas aveva rinunciato alle piacevoli chiacchierate con la sua amica di vecchia data nei lunghi pomeriggi invernali mentre sferruzzavano spessa lana.
Ellie era convinta che, in fondo, pure sua madre sotto sotto non aveva così in odio gli inglesi quanto il marito, lo si vedeva da come non partecipasse più alle invettive in cui Ian invece si lasciava andare spesso e volentieri, prendendo di mira la nuora che, ne era sicurissimo, si burlava della sua gotta e della loro condizione.
«Aye, di certo ride di me, di noi, a fare da servi mentre lei sta di là come una signora a mangiare con milord e milady» aveva sputato con rabbia, la bocca piena di pane.
«Finisci di mangiare che si fredda il pasticcio» lo aveva liquidato Aileas in tono freddo.
«Aye, zio! Quella culona l'ho proprio vista coi miei occhi ridersela di noi» aveva rincarato Caoimhe.
«Ma se non sta nemmeno scendendo che ha la febbre» aveva provato a far presente Eleanor accigliata.
La cugina aveva sospirato rumorosamente, alzando gli occhi con aria di sufficienza. «Quanto sei noiosa, Ava può testimoniare di averla sentita pure lei, non è così?»
Ovviamente, quell'oca di sua sorella aveva annuito sollecita, reggendo quella patetica scenetta solo per non contraddirla.
Eleanor aveva guardato seccata la gemella, i cui grandi occhi lavanda stavano incollati alla cugina in quell'adorazione servile che lei non riusciva proprio a capire.
Ava era una splendida donna che continuava però a voler cercare conferme da terzi, e Caoimhe era bravissima in quello: una volta che iniziavi a gravitarle attorno nell'orbita da lei prestabilita, la cugina riusciva a farti sentire ricompensato e soddisfatto come un cagnetto felice alla vista di un osso, e quell'osso aveva lunghi capelli della tonalità del grano e grandi occhi turchesi. Avere una briciola della sua attenzione pareva proprio riempire di gioia la gemella, Ellie aveva provato a farle presente che quello strano meccanismo tra loro due non era tanto a posto: il risultato era stato uno spaventoso litigio in cui si erano prese a male parole nonché a sberle. Il giorno seguente poi Ava era andata, su suggerimento della cugina, a fare gli occhi dolci a Mr Campbell, il ricco mercante di tè che non mancava mai di farle apprezzamenti ogni volta che passava davanti alla sua bottega. Caoimhe era sicura che avesse un evidente debole per lei e che la cugina dovesse assolutamente approfittare dell'occasione, sorvolando sul fatto che fosse sposato e con figli, ma presa com'era a fare la cosa più per ripicca che altro, una volta che questi le si era avventato contro, Ava aveva gridato impaurita ed era fuggita a gambe levate, cavandosela giusto con un livido scuro sotto l'occhio destro, mentre l'inferocito Mr Campell aveva quasi perso un testicolo dopo un deciso calcio sferrato dalla più giovane con tutta la forza delle lunghe e muscolose gambe da contadina.
Il resto era storia: a Campbell ci era voluto davvero pochissimo per far licenziare suo padre e Ken e non far più trovar loro altri impieghi nei dintorni, il tutto per colpa di quello stupido senso di insicurezza di sua sorella.
Rifarsi ora su Hazel aveva davvero poco senso, a trarne soddisfazione c'erano solo Ian, per la sua avversione per gli inglesi, e Caoimhe, che rivendicava chissà quali diritti su Ross. Eleanor l'aveva sentita parlarne tutta accorata con Ava, borbottando malignità sottovoce con gli occhi ridotti a una fessura, ma come al solito la gemella le dava corda, annuendo comprensiva e rincarando la dose di insulti alla nuova cognata che non le aveva mai fatto niente di male. I loro sussurri inviperiti si erano interrotti non appena si era avvicinata più del dovuto, al che Ellie aveva deciso che era meglio così: ne aveva piene le scatole dei loro comportamenti infantili.
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Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREA
Ficción histórica[COMPLETA] Quarto capitolo della serie Of Seamen and Maidens. Seguito di VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSI. Cornovaglia, 1801. Dopo anni di lontananza dalla tenuta di famiglia, il Capitano James Lockhart si ritrova ad abitare di nuovo tra le mura di...