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La mattina della fiera di St Mary, l'alba parve presagire in un primo momento una giornata cupa e nuvolosa, infatti, alle cinque, quando James scese nel cucinotto, vi trovò Aileas che gli riempiva la tazza di tè nero bollente, in silenzio se non per un'unica osservazione: «Mi sa che oggi alla fiera non avranno fortuna, aye.»

Mrs MacLeod ci aveva messo solo un paio di giorni a capire che al mattino, e in realtà in generale, il Capitano Lockhart non era un grande chiacchierone, o meglio, non amava discorsi inutili e convenevoli. Per cui si limitavano a un saluto e poco altro, in genere era James che chiedeva alla donna come andavano le cose lì alla tenuta, mai l'altra a iniziare il discorso. Quella mattina era stata un'eccezione, che però il proprietario di casa si ritrovò ad accogliere con una breve alzata di spalle, commentando con voce bassa e limpida, perché in realtà era già sveglio da molto prima delle cinque, che si rigirava tra le lenzuola con la smania di accarezzare il corpo grande e armonioso della ragazza irlandese; per l'ennesima volta lei si era praticamente addormentata dopo avergli dato un bacio rovente che l'aveva lasciato insoddisfatto e bramoso per tutte le ore di buio che erano seguite. «Siamo solo a inizio giornata, basta una bella folata di vento che spazzi via questi nuvoloni e vedrete che in men che non si dica sentirete gli schiamazzi di ambulanti e venditori che si lamentano per il caldo.»

«Mi sembrerà di essere tornata su a Sionnachill allora, anche lì i paesani urlano come se non ci fosse un domani» commentò la donna scostandosi una ciocca di capelli biondo rossiccio che le era sfuggita dalla cuffietta e andando a prendere gli ingredienti per impastare una bella pagnotta di orzo.

«A parte gli inglesi, spero che l'Inghilterra sia di vostro gradimento» fece James a bruciapelo, mentre il volto largo di Mrs MacLeod si faceva di svariate sfumature di rosso.

«Nay, io non ho niente contro gli inglesi. Dovete aver sentito quell'impertinente di mio marito fare una delle sue sparate, milord, con tutto il rispetto.»

«Non sono un ammiratore delle giubbe rosse nemmeno io, Mrs MacLeod» mormorò lui per rassicurarla, poi addentò la fetta di pane croccante, come sempre senza nemmeno accomodarsi al tavolo che lei si ostinava ad apparecchiare con tutti i crismi. Allestire la sala da pranzo era stato ancor più inutile, perché tanto lui si fiondava direttamente lì in cucina, senza rispettare le regole dell'etichetta.

«Och, ce ne hanno fatte passare tante, milord, ma voi siete stato così di buon cuore da accoglierci.»

Lui liquidò tutto con un gesto della mano e lei si sorprese a vederlo arrossire a sua volta, la pelle del collo che si tingeva di un rosa acceso sotto il fazzoletto candido.

«Spero che oggi sia voi che i vostri familiari vi prendiate una giornata di riposo, per visitare la fiera. Certo, non è proprio una grande città, Porthrose, ma è un evento molto piacevole.»

Gli occhi chiari di Aileas si spalancarono all'inverosimile. «Oh, no, non c'è alcun bisogno, dovremo pur badare alla casa e preparare i pasti.»

«In occasione della fiera di St Mary è tradizione per la famiglia mangiare lì» ribatté di getto, mentre la sua mente volava senza che potesse fermarla a un pomeriggio di agosto di oltre trent'anni prima.

James camminava mano nella mano con sua madre, osservando estasiato tutto attorno a lui, senza però urlare e schiamazzare come invece stavano facendo quasi tutti i bambini nei dintorni. Lowenna lo fissò con i grandi occhi pieni della solita espressione sognante e disse: «Sarebbe bello se la fiera ci fosse tutti giorni, vero Jamie?»

Lui annuì, contento, mentre lei si chinava sul figlio per scompigliargli i ricci scurissimi, poi l'attenzione dei due fu attirata da Jory, accanto a una bancarella che vendeva gioielli poco costosi ma vistosi e colorati, come quelli che piacevano a Lowenna.

Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREADove le storie prendono vita. Scoprilo ora