二十 三 Nijūsan 23

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Quella stessa mattina mi ero svegliata con un suo biglietto, e il cuore triste

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Quella stessa mattina mi ero svegliata con un suo biglietto, e il cuore triste.

Sono dovuto partire per una missione urgente, a presto mia luce <3

Le sue parole mi scaldavano il cuore ma allo stesso tempo mi trasmettevano tristezza. Ci eravamo appena riuniti, e già eravamo stati separati.
Mi dimenai tra le coperte che avevano ancora il suo profumo, triste e infastidita dalla sua mancanza.
Il sole era già alto, e la parte del letto vuota al mio fianco era fredda. Sanemi doveva esser partito nel mezzo della notte.
Non volevo alzarmi. Sarei voluta rimanere in quelle stesse lenzuola d'amore per il resto della giornata. Furono però le voci piuttosto alte provenire dai corridoi della casa ad attirare la mia attenzione. Afferrai il mio samue viola e lo indossai in maniera frettolosa. Uscii dalla mia stanza per avventurarmi tra le voci alte degli altri ammazzademoni.
Kagoya era seduto sul suo divanetto, delle lacrime gli bagnavano il volto. I polpastrelli delle sua dita erano poggiati sulla sua fronte, con espressione pensierosa. I suoi occhi erano chiusi per evitare di bagnare ulteriormente il suo viso.

"Che succede?"

La prima cosa che ipotizzai era la morte di uno dei pilastri, ma non c'era aria di tristezza tra i volti degli altri ammazzedemoni. Potevo percepire solo rabbia e preoccupazione.

"Dei demoni stanno attaccando un villaggio vicino, e loro- indico il giovane gruppo di ragazzi, che tenevano tra le mani tremanti la loro katana- sono gli unici che possono salvarli"

Nella dimora e nelle zone circostanti non vi erano ammazzademoni con abbastanza esperienza.

"Possiamo farcela s-signore"

La voce di uno di loro era dubbiosa e spaventata. Sapevano anche loro che non avrebbero fatto ritorno. Strinsi i pugni. Vincevano sempre. Trovavano sempre un modo per ferirci.
Avevo ripreso ad allenarmi? No.
Mi sentivo pronta a combattere con un demone? No.
Mi avrei lasciati andare a morire senza provare ad aiutarli? Assolutamente no.

"Andrò con loro"

Kagoya spalancò gli occhi e si alzò.
Si avvicinò a me. Prese le mie mani tra le sue fredde. Mosse la testa, un movimento leggero come se non volesse che me ne accorgessi.

"Non posso chiederti di combattere"

"Infatti, non me lo stai chiedendo, sono l'unica che può provare ad aiutarli"

Strinsi le sue mani e poi le lasciai andare. Gli diedi le spalle per andare verso la mia camera. Non dovevo guardarlo, non dovevo guardare i suoi occhi che vedevano ora in me, la morte.
A passo svelto arrivai nella mia camera. Non pensavo a niente. Volevo solo svuotare la mente. Dovevo essere concentrata, non ero più un demone con una forza sovraumana.

***

Eravamo all'inizio del villaggio. I tre ragazzi che erano al mio fianco erano silenziosi. I corpi delle persone morte erano ovunque sulla strada principale. Non c'era nessun sopravvissuto tra le piccole case. Strinsi la mia katana, feci un respiro profondo e andai avanti.

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