|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟒|

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<Cherry! Aspetta!> Ignoro Heather passando tra due che stavano parlando e salire le scale per uscire da questo dannato posto che sembra essere diventato la bocca dell'inferno per quanto fa caldo o forse è solo la mia rabbia. Prendo un lungo respiro dopo che ho avuto i polmoni bloccati per un paio di secondi non appena metto piede l'aria fredda dell'esterno che mette subito una barriera tra la mia rabbia che avvolge il mio corpo e tutto il resto.
<Dannazione! Mi spieghi come fai con quei tacchi?> Mi giro di scatto vedendo Heather con un braccio all'altezza della bocca dello stomaco e una smorfia sul volto per la corsa che deve essersi fatta.

<Anni e anni di abitudine a portarli.> Rispondo in modo distaccato prendendo una sigaretta dal pacchetto portandola tra le labbra per poi allungarlo verso di lei. Mi ha letteralmente rincorso e io voglio fumare, mi sembra il minimo. Lei accetta senza dire nulla e in silenzio concordiamo nel fare due passi di fronte all'entrata del Crow.
<Mi manda in bestia lo giuro.> Sbotto dopo un lungo minuto di silenzio che sentivo oppressarmi sempre di più forse perché percepivo il peso delle parole trattenute aumentare.

<È così tra fratello e sorella, soprattutto se lo conosci da poco rispetto la norma. Ci sono alti e bassi e lo sai perfettamente.> Si. È così. Anche con Jason succedeva che discutevamo e non dico che con Malachai da quando ho scoperto che era mio fratello e abbiamo passato moooolto più tempo insieme non siamo mai stati in lite, ma... erano quasi tutte cavolate come lo erano con Jason. Poi ci sono state discussioni più serie, ma questa...

<Lo so, ma è davvero incredibile come si comporta letteralmente da fratello per qualsiasi cosa tranne per l'azienda.> Dico esasperata poggiandomi a una macchina a caso con il sedere non volendo camminare troppo. Con la luce dei lampioni che circondano la zona riesco a distinguere la voglia di parlarmi schiettamente e la parte razionale che le dice di starai zitta e...

<Senti... hai ragione sul fatto che non sarebbe cambiato nulla neanche se Jason fosse stato ancora vivo.>...vince decisamente la prima! Forse anche troppo in modo schietto perché mi va di traverso il tiro al nome di Jason e la parola "vivo".  Non che abbia detto qualcosa di sbagliato, ma... su queste cose non riesco mai a essere così schietta. Non sempre mi ricordo che effettivamente tra tutti lei è l'unica nel Southside ad averlo effettivamente conosciuto, seppur da piccola, Jason. Malachai e probabilmente Delano sanno della sua esistenza, ma non lo conoscevano, invece Heather... si avvicina più a Betty e Veronica che invece lo hanno anche conosciuto stando alla Riverdale High.
<Ma... forse ha solo paura di deluderti.> Quella bomba sganciata da lei che mi si è piantata letteralmente davanti e che non mi toglie gli occhi di dosso mi manda in confusione. Deludermi??

<Gli ho proposto io stessa il mio aiuto, come può deludermi??>

<Chica parlando seriamente, c'è differenza tra te e lui. Tu sei nata nel Northside, in una villa, sei ricca ed eri la reginetta della scuola. E non ti sto facendo una colpa per questo.> Mi dice subito alla fine portando una mano davanti tra me e lei mentre con l'altra fa l'ultimo tiro prima di buttare la cicca per terra.
<Lui è cresciuto nel Southside però, nonostante ciò Grace non gli ha mai fatto mancare nulla, mai. Ma già il fatto di essere cresciuto qui ti... forma diciamo in un certo modo, come è successo a te, Veronica o Betty che siete cresciute nel Northside.> Ascolto attentamente ogni parola di Heather restando in silenzio, facendo fatica in alcuni istanti come subito all'inizio nel dire che è cresciuto qui. Mi ci sono serviti un paio di secondi in più per capire che non ha così torto e...

<E cosa dovrei fare? Chiamalo istinto, sesto senso o come vuoi, ma la formazione con Flordic non andrà bene e non perché voglio che lavori in azienda, ma perché... lasciamo stare.> Neanche ci voglio provare più a spiegarlo, escludendo il fatto che non so neanche come farlo, io neanche ho mai visto quel tizio ma ad avercelo davanti lo strozzerei volentieri lo stesso.

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