𝕮.21 𝘍𝘪𝘥𝘶𝘤𝘪𝘢

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Erano passati altri due giorni dall'ultima volta che Seonghwa e Hongjoong si erano parlati, a stento si guardavano negli occhi.

Wooyoung provò a far ragionare Hongjoong ma sfortunatamente non ci riuscì.
Ormai aveva preso la sua decisione: una volta al porto sarebbe ritornato dalla sua nave e avrebbe affrontato come si deve Seonghwa, anche al costo di arrivare al suo pari e volere la morte dell'altro.

« Capitano, fra poche ore arriveremo al porto, lei è proprio sicuro? al cento per cento? »
chiese Changbin, che venne affiancato da Mingi, il quale era curioso della risposta del capitano.
« sì, ne sono sicuro, perché? »
« così... »
« mh. Comunque, Yeosang? l'avete visto per caso? »
chiese, guardandoli entrambi, chiudendo il libro che aveva fra le mani, poggiando sulla gamba accavallata.
« no, sta mattina non era nemmeno in cucina »
parlò Mingi, mentre Changbin annuì  alle parole dell'amico, dato che nemmeno lui l'aveva visto.

Hongjoong si alzò dalla poltrona e, dopo pochi secondi di silenzio, disse
« chiamate Wooyoung e chiedete di Yeosang in giro, non allarmatevi, sapete com'è... scompare sempre »
I due annuirono, lasciando dopo pochi secondi la stanza, mentre Hongjoong sospirò.
Si stava iniziando a preoccupare, dato che ierei aveva mandato Yeosang in missione e non era da lui tornare così tardi.

Fortunatamente Wooyoung non tardò ad arrivare nella stanza, il quale si stava aggiustando i bottoni della camicia, lasciando il Capitano leggermente perplesso.
« io non... non voglio sapere dov'eri  e cosa stavi facendo »
Il più grande ridacchiò di gusto, aggiustando il colletto bianco.
« eh no che non lo vuoi sapere »
« mmh... comunque, Yeosang non torna da ieri... l'avevo mandato in una missione »
« e? sai com'è, lui va e viene peggio di uno spettro, sarà anche gironzolando a giocare al piccolo fantasma, io non mi preoccuperei se fossi in te, corrugare la fronte ti farà venire molte rughe »
disse in un sorrisetto, dando un leggero colpetto sulla fronte di Hongjoong, il quale lo guardò male.

« se lo dici tu che sei il fratello »
« detto così mi fai davvero preoccupare... che missione era? »
gli chiese, mentre si metteva seduto sulla scrivania.
« però non ti arrabbiare... »
Wooyoung alzò un sopracciglio, mentre il suo sorriso piano piano svaniva, sopratutto nel vedere la serietà di Hongjoong.
« gli ho chiesto se poteva controllare ciò che faceva mio padre »
« spero tu stia scherzando »
« no Wooyoung, non sto scherzando, avevo bisogno di sapere dove fosse, altrimenti non potevo continuare con il mio piano »
Wooyoung si rimise in piedi, avvicinandosi a Hongjoong.
« non me ne frega niente del tuo piano e della tua guerra del cazzo con quella testa rosa sopratutto quando c'è di mezzo mio fratello, tu lo sai benissimo che se becca una spia non si fa scrupoli ad ucciderla e tu hai mandato mio fratello nella gabbia dei leoni? ma che cazzo Hongjoong! »
urlò alla fine, stringendo i pugni.

Il Capitano lo guardò, mordendosi il labbro nervosamente.
Sapeva benissimo di aver fatto una cazzata e la sua paura era proprio quella, ovvero che il padre avesse scoperto di Yeosang e di questo non poteva proprio perdonarlselo.
« woo... mi dispiace, sono sicuro che Yeosang è vivo »
« lo spero per te, Yeosang ha una grande fiducia nei tuoi confronti, ed è stato meschino da parte tua mandarlo lì! se non ritorna vivo con me hai chiuso »
sputò acido, avviandosi verso la porta ma, prima che potesse uscire, Lisa si palesò davanti.
« mi dispiace interrompere il vostro colloquio acceso ma il Capitano mi manda per avvisare Kim che siamo arrivati al porto »
disse, mentre Hongjoong annuì guardando verso Wooyoung, il quale però guardava fisso a terra, con occhi pieni di rabbia e delusione.
Era raro vederlo così ed i sensi di colpa lo stavano mangiando vivo.

« dì a Park che stiamo arrivando »
« mh »
rispose solo la ragazza, guardando incuriosita Wooyoung, dato che non l'aveva mai visto così.
Alzò le spalle e se ne andò saltellando, lasciandoli di nuovo soli.
« Woo, ho fatto una cazzata e lo so, voglio rimediare al mio errore e se mio padre gli ha fatto qualcosa io »
« tu cosa? lo ammazzi? e pensi che ammazzare tuo padre porti Yeosang qui sulla terra? io spero per te che non sia morto »
concluse, andandosene anche lui verso la sua camera, sia per prendere le sue cose e sia per pensare.

Hongjoong fece per parlare ma dalla sua bocca non uscì niente, finendo così per richiuderla.
Uscì da quella che ormai era diventata la sua stanza, arrivando su, notando come Mingi e Changbin lo stavamo già aspettando, insieme anche a Chan e alla ciurma dei Park, con lui compreso.
« e lui che ci fa qui »
chiese a tutti, anche se ovviamente si stava riferendo ad una persona specifica, la quale rispose
« lo riporterete voi a terra, è comunque un componente della vostra ciurma »
« non se ne parla proprio »
disse, avvicinandosi verso Chan, il quale era in silenzio già da troppo tempo.
« non ha mai fatto parte della mia ciurma e mai ne farà parte, ha scelto da che parte stare già da tanto tempo, perciò non rimetterà piede sulla mia nave »
concluse, guardando con la coda dell'occhio Seonghwa, il quale era indifferente da quella situazione, cosa strana dato che aveva insistito per portare Chan nella sua nave.

Non parlò più e si iniziò a incamminarsi verso il ponte che San, con l'aiuto di Changbin, aveva collegato all'altra nave.
Non si guardò indietro, non voleva né salutarlo e né tanto meno guardarlo, troppi ricordi di quella notte gli stavano ritornando in mente e non voleva proprio ricordare.

Salì finalmente sulla sua nave, guardandosi intorno, provando una strana sensazione al petto.
Il mare era calmo e il vento tirava lievemente, era pure una bella giornata ma non capiva del perché di quella sensazione.
Si girò di scatto verso uno scricchiolio dietro di sé ma fortunatamente era solo la sua ciurma che saliva sulla nave.
« Wooyoung »
richiamò la sua attenzione, il quale si voltò leggermente con sguardo interrogativo.
« cosa provi? »
« ... ansia »
Hongjoong si morse il labbro, avanzando leggermente verso l'entrata della stiva, poggiando la mano sulla maniglia.
Aprì lentamente la porta, cercando di fare meno rumore possibile e, non appena la luce del giorno illuminò l'interno, trattenne il respiro alla vista di ciò che aveva davanti.

Yeosang era legato ad una sedia, bendato sia sugli occhi che alla bocca per non farlo urlare, fortunatamente si dimenava, il ché significava che fosse vivo.
Fece per avanzare ma qualcuno gli puntò un fucile alla tempia.
« non si muova Capitano Kim, non abbia fretta...  suo padre la stava aspettando da tanto »

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𝙋𝙞𝙧𝙖𝙩𝙚 𝙆𝙞𝙣𝙜 | sᴇᴏɴɢᴊᴏᴏɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora