18 - Febbre d'Amore

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«Dici che funzionerà?» chiese la bionda cercando di stare al mio passo. «Fidati di me» le risposi con tono sicuro e lei si ammutì convincendosi delle mie parole. Avevo un idea per fare in modo che nessuno togliesse gli occhi su di noi.

«Prima andiamo a mangiare qualcosa? Ho davvero fame.» si lamentò portando le mani sullo stomaco che probabilmente brontolava. Anche se avevamo fatto colazione da non molto, con il caldo che c'era un gelato o un ghiacciolo non sarebbe stato male.

«Gelato?» le proposi e vidi un sorriso innocente estendersi sul suo volto, sembrava una bambina.

A quel punto lasciai che Sarah diventasse il mio navigatore vivente e che mi portasse alla gelateria più vicina. Arrivammo in un posto davvero carino, c'era un gazebo in legno dove c'erano le casse e poi c'erano dei tavoli situati in maniera sparsa su una pedana in legno. Mi sedetti su uno dei tavoli liberi e poggiai sulla pedana di legno la busta che conteneva i nostri acquisti. Su ogni tavolo c'era un piccolo vasetto che conteneva un fiore. Sul nostro ce n'era uno con una piccola piantina di vaniglia. Presi il vasetto, lo portai alle narici e aspirai il maestoso odore.

Amavo la vaniglia, il suo odore mi ricordava quello del bagnoschiuma che avevo in casa. Sin dalla tenera età amavo quella fragranza, infatti molti dei profumi contengono la vaniglia.

L' odore mi lasciava sempre immaginare quella che era la semplicità e la delicatezza.

Sarah andò a prendere le ordinazioni dopo avermi chiesto quali gusti volessi. Cioccolato e stracciatella. Due gusti banali e scontati che però provocavano un mix di piaceri nel mio palato. Latte e panna mescolati a delle piccole scalette di cioccolato fondente che si trovavano sotto i denti, poi arrivava il cioccolato che lasciava il retrogusto del cacao lasciando un sapore di felicità.

Sì, era decisamente il mix perfetto per me.

Guardai il cellulare e vidi che sullo schermo era comparsa la notifica di un messaggio. Era John B. Sorrisi quando lessi il suo nome, sicuramente c'era qualche novità. John B mi aveva inviato un vocale e così lo feci partire.

"Okay, ehm, abbiamo trovato le coordinate ma abbiamo scoperto anche che è molto profondo. Per questo ora stiamo andando a prendere in prestito un drone subacqueo."

Aggrottai le sopracciglia, volevano affittare un drone subacqueo?

"Con affittare intendono rubare" urlò Pope in lontananza, probabilmente era seduto ai posti di dietro con JJ.

"Che importa? Quando lo scopriranno saremo già ricchi sfondati" rispose il biondino che voleva avere sempre l'ultima risposta. Sorrisi. Sì, saremo diventati ricchi. Ricchi sfondati da far schifo.

"Secondo voi tutta questa storia dell'oro è fantasia o realtà?" Chiese Pope ai ragazzi che erano sul Twinkie e forse, indirettamente, anche a me.

"Fantasia ma possibile realtà" rispose Pope che cercava sempre di rimanere sempre con i piedi per terra. "Realtà con atmosfera fantastica" disse poi Kie "Realtà" disse John B senza pensarci troppo. Sì, era reale. Non era una fantasia di John B o di suo padre. Era vero e tra non molto sarebbe stato reale per tutti.

"Realtà virtuale" disse JJ smorzando la situazione che si era creata. Risi. Sapeva sempre come rallegrare il morale. "Cos'è per te Leena?- Ei Pope!" era sempre JJ che parlava, non vedendo la scena non capii il motivo del rimproverò verso Pope. "Dobbiamo restare lucidi" disse quest'ultimo e allora capii che JJ si stava rollando una delle sue canne. I due iniziarono un battibecco e poi sentii Kiara dire: "John B hai ancora la registrazione in corso"

"Oh sì, uh ti faremo sapere com'è andata" disse John B e l'audio terminò. Sorrisi. Mi sarebbe piaciuto esser lì con loro. Cos'era per me l'oro? Fantasia o Realtà? Mi morsi il labbro poi con le dita digitai la risposta da inviare a John B.

Midnight Rain • Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora