12. Sintesi

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Dart

<Allora, com’è andata oggi, Dartino?> Chiede la nonna, sorridente.
<È stato orribile, come sempre> rispondo senza riuscire a nascondere la mia tristezza.
<Va bene così, soffrire va bene. Non c’è emozione più umana della sofferenza. Se hai un cuore di pietra non potrai aiutare nessuno>
<Ma tutto questo dolore… la nostra famiglia sono i migliori medici al mondo, eppure sono comunque in troppi a morire>
<I nostri poteri sono terribilmente limitati, lo capirai fin troppo bene quando risveglierai la tua magia. I corpi umani sono solo fragili bambole di fango, noi possiamo aggiungere terra ma se non c’è abbastanza acqua non possiamo fare nulla per evitare che si sgretolino tra le nostre mani>
<Perchè dobbiamo sopportare tutto questo? Noi dovremmo aiutare a ridurre il dolore, quindi perché dobbiamo soffrire tanto quanto i nostri pazienti? Perché ogni volta che qualcuno di loro muore un pezzo di noi deve morire con loro?>
<Perchè noi siamo terra. Dobbiamo sopportare i dolori altrui perché siamo gli unici in grado di farlo. E se qualcuno cade dobbiamo aiutarlo a rialzarsi>

<Pensi che un giorno sarà possibile salvare tutti?>

<Solo il mago Originale può salvare tutti. Alla fine anche noi siamo semplici bambole. Ma possiamo comunque salvarne molti. Molti che senza di noi non sarebbero in grado di realizzare i propri sogni. Per ogni anima che la morte prende noi ne possiamo salvare altre dieci. Se questo non è un miracolo allora non so cosa sia>
<Sì, hai ragione. Scusami se ti ho fatto perdere tempo, nonna>
<Non c’è bisogno di scusarsi. Se soffri farai soffrire anche le persone intorno a te. Invece bisogna essere gentile in questo mondo crudele>

Bisogna essere gentile in questo mondo crudele. Ogni volta che devo dare la notizia della morte di un paziente alla famiglia mi tornano sempre in mente le parole di mia nonna. Normalmente sarebbe dovere del medico dare la notizia ma spesso lo faccio io. Sia in quanto membro di uno dei rami principali della famiglia che come futuro medico.

Parlare con le famiglie delle vittime non è stato diverso.
<Ho affittato una stanza libera al secondo piano della locanda> dice Nepto mangiando con calma il suo piatto <non è troppo grande ma dovrebbe bastare per entrambi>
<Okay, grazie> gli rispondo.
<I boscaioli e cacciatori che hanno partecipato alle spedizioni di ricerca non sapevano nulla di importante. E quelli che avevano visto le orme di cui ci ha parlato il sindaco sono spariti qualche settimana fa. Te hai scoperto qualcosa?>
<Nulla. Nessuno ha parlato di mostruose creature con le proprie famiglie>
All’improvviso gli occhi di Nepto si infiammano ma un attimo dopo tornano ad essere calmi come un lago di montagna.
<Non volevano farli preoccupare o non hanno davvero visto niente? In ogni caso siamo in un vicolo cieco>
<Dobbiamo trovare questa creatura prima che qualcuno scompaia di nuovo>
<Ho già scritto il rapporto per la squadra di Mylah. Potresti controllarla dopo? Ho avuto poco tempo per studiare i formati dei rapporti che usate voi cacciatori di creature maledette>
<Sì, va bene. Ti dispiace fare il primo turno di guardia stanotte?Parlare con le famiglie è stato stancante>
<Me ne occupo io, cerca di riprenderti il più possibile>
<Grazie>

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