二十 四 Nijūyon 24

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Le sue labbra bagnavano la pelle del mio collo

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Le sue labbra bagnavano la pelle del mio collo.
Le sue mani percorrevano il mio ventre scoperto.
Non sentivo più l'aria fredda.
Le urla di Sanemi e Tomioka si erano dissolte tra la folta foresta. Credevo che guardare la luna mi avrebbe aiutato, eppure tenere gli occhi chiusi mi faceva meno paura.
Era come se il mio corpo ricordasse ogni briciolo di terrore che avevo di tuo sopportare.
Non ero neanche più capace di tremare. Non reagivo neanche più alle sue dita che si insinuavano tra le mie gambe. Era come se avessi cessato di esistere. In fin dei conti, era quello il mio dietano.

Sorellina, qualunque cosa accadrà tra di noi, io ci sarò per salvarti, ovunque tu sia

Le sue parole, la sua voce mi riempiva la testa, di quello che restava di mio fratello. Non sapevo perché mi fosse tornato in mente lui. Dopotutto era colui che aveva distrutto la mia famiglia, e la mia vita. Forse però avevo bisogno di rassicurazioni. Stavo per morire, e sapevo nel profondo che l'unica cosa che mi avrebbe lasciata andata andare con il sorriso, era il ricordo felice dei miei fratelli.
Sapevo il suo corpo sopra il mio, ma era come se avessi separato mente e corpo. Io non ero davvero li. Ero consapevole di ciò che stava accadendo. Percepivo le sue mani e le sua labbra baciarmi la pelle scoperta, ma ero entrata in uno stato di trance che mi permetteva di non urlare, dimenarmi inutilmente.
Il vento freddo mi colpì il corpo nudo. Come se il calore del suo corpo fosse svanito, e sostituto dall'aria gelida. Due braccia mi strinsero ad un petto caldo. Il mio corpo fu sollevato da terra. La mia pelle respiro e sospirò al sollievo di non sentire i rami punzecchiare il mio corpo. Il calore aumentò grazie all'indumento caldo che copriva il mio corpo seminudo.
Volevo aprire gli occhi, ma avevo paura. Non potevo però scappare. Qualcuno mi voleva ancora viva e dovevo capire chi fosse.
Sbattei le palpebre più volte. La sua mascella sembrava ancora più scolpita tra le sue braccia. I suoi lineamenti erano duri. Era arrabbiato, e tanto. Le sue mani mi stringevano con delicatezza, come se avesse paura di spezzarmi. Eppure, quella volta non si era fatto problemi ad uccidermi.

"Non. osare. toccare. mia. sorella."

Mi strinse ancora di più al suo petto, come se avesse paura di perdermi. Mi stava proteggendo, e mi aveva salvato da morte certa.
Voltai lo sguardo verso Douma. I suoi occhi erano come una fessura. Il sorriso sfacciato stampato sulla faccia da cazzo.
Non disse nulla. Se ne andò come se nulla fosse successo. Il ghiaccio intorno a noi era svanito insieme a lui. Sanemi e Tomioka erano immobili, fermi sul loro posto e sconcertato dalla visione davanti a loro. I miei occhi erano tornati su mio fratello maggiore. Lui non mi degnò neanche di uno sguardo. Mi adagiò a terra e mi diede le spalle. In quel momento sentii gli altri due ragazzi correre verso di me. Volevo correre tra le braccia di Sanemi, ma il mio cuore mi ordinava altro. Mi alzai tenendo il suo il kimono sul mio corpo. Le mie gambe si mossero a fatica, ma ignorai il fuoco sulle mie cosce. Corsi verso di lui. Afferrai la sua mano per non farlo andare via da me. Mi aveva salvato per la seconda volta.
Questo voleva dire qualcosa. Non potevano non avere nessun significato le sue azioni.

"Aspetta, non andare via"

Si fermò davanti a me. Le sue spalle enormi mi guardavano. Non si voltò.

"Michikatsu.."

Sussurrai il suo nome. Quasi un sospiro impercettibile. Il suo viso si mosse di un millimetro. Lui era ancora lì.

"Michikatsu..torna a da me, so che puoi sentirmi"

La sua postura divenne più rigida, come se le mie parole lo innervosissero.

"Ti sbagli, è morto"

Non gli credevo. Non era la verità. Con tutta la mia forza in corpo, mi misi davanti a lui. Afferrai il suo viso tra le mie mani tremanti e fredde. I suoi occhi erano vuoti e lucidi. Stava combattendo dentro di lui. Era in conflitto con la sua anima, lo sentivo. Sentivo il suo cuore che chiedeva il mio aiuto, che pregava di esser liberato da quel demone.

"Non è vero"

Fu la prima volta che i suoi occhi si incontrarono con i miei. Le lacrime iniziarono a bagnargli il viso. Lui voleva tornare da me, il vero lui. Il fratello dolce e protettivo che mi aveva sempre spronato a dare il massimo, che credeva in me e che avrebbe dato la vita per la sua famiglia.

"Tu sei mio fratello, e mi hai salvato la vita due volte. Prima mi hai stretta a te, nello stesso modo in cui mi proteggevi e cullavi da bambina quando non facevo male"

I suoi occhi cambiarono luce, era come se fosse tornato in se. Mi guardò e mi riconobbe. La sua espressione cambiò. Davanti a me non c'era più il demone che aveva dimenticato la sua famiglia. C'era mio fratello maggiore. Lo spinsi verso di me per abbracciarlo. Le sue mani si strinsero intorno alla mia vita, con delicatezza e cura. Le sue lacrime mi bagnarono il collo, e le mie il mio volto. E poi il freddo mi colpii di nuovo. Lui si allontanò da me. I suoi occhi erano tornati neri. Mio fratello era sparito, di nuovo.
Si alzò senza degnarmi di uno sguardo.

"Ti salverò, te lo prometto"

Le mie parole erano per lui, lo avrei portato da me di nuovo, e questa volta per sempre. Come se non avessi detto nulla svanì dalla mia visuale. Io rimasi a terra. Le lacrime continuavano a scendere. La speranza si era accesa nel mio cuore.
Lui era l'artefice della mia distruzione, ma era la mia famiglia, non riuscivo ad abbandonarlo.

***

Nuovo capitolo!

Ichika credo che abbia una forza interiore impressionante, e non se ne rende conto.

Spero riesca a salvare suo fratello, voi che dite?

Spero che il capitolo via sia piaciuto, fatemelo sapere con tante stelline e commenti!

Al prossimo capitolo!

Bye bye da Bi Blue

Sanemi's LightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora