Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREA

30.

Durante la mattinata, Lockhart, O'Leary e i giovani MacLeod avevano fatto il possibile affinché nessuno che non fosse a conoscenza dell'operazione avvenuta la notte precedente si avvicinasse neanche per sbaglio alla casa in cui si sarebbero presto trasferiti i familiari di Ross. Per fortuna con la faccenda dei quadri da risistemare nella sala da ballo, non era stato troppo difficile tenere impegnate le donne.

Anche Tom Lyon e il figliastro Drake avevano aiutato quando Pascoe era arrivato con un paio d'uomini di fiducia per controllare la merce e ritirarla. Quando finalmente il tutto era stato concluso, la casa sgombrata della merce di contrabbando, James si tastò la tasca del panciotto dove riposava il sacchetto di monete che Pascoe gli aveva dato, senza riuscire a trattenere un sospiro di sollievo e scambiò una breve occhiata d'intesa con Ross, poi ognuno ricevette il proprio compenso per l'aiuto prezioso fornito durante quelle ultime ore in cui tutti avevano letteralmente rischiato la pelle.

«Siete sempre così generoso, Capitano Lockhart» esclamò Tom Lyon rivolgendo un breve inchino a James, gesto che sembrò un po' fuori luogo, mentre si trovavano nel mezzo di quella stanza mezza spoglia, che avrebbe funto da cucina, sala da pranzo e salotto. Addossati alle pareti stavano i mobili realizzati da Drake, che guardava con aria confusa la sedia rotta di cui Ian MacLeod aveva parlato al capitano il giorno prima, quella che non aveva retto nemmeno il peso di Kenneth.

Quando incrociò lo sguardo castano del giovane figliastro di Lyon, James si ricordò dell'incombenza che lo riguardava e, pensando al fatto che Drake fosse diventato padre da poco, si disse che avrebbe volentieri evitato di licenziarlo in maniera tanto spiacevole, ma non era di certo nelle condizioni economiche di fare beneficenza a cuor leggero, quindi giunse alla conclusione che gli avrebbe corrisposto una percentuale della somma pattuita in precedenza, per ripagarlo almeno del lavoro e del materiale utilizzato. Gli risuonarono in testa le parole della ragazza irlandese, che lo rimproverava perché un vero uomo d'affari non si faceva impietosire, ma finché avesse continuato a gestire lui i libri contabili di Tremorvoren, Deirdre non avrebbe saputo nulla delle loro condizioni finanziare tanto precarie, né sarebbe intervenuta in alcun modo. Era meglio così, almeno fino a che non si fossero ripresi un po' o fino alla nascita del bambino.

«Vorrei parlare un attimo con vostro figlio, permettete?» esordì James, sollevando un sopracciglio mentre il suo sguardo incontrava quello di Drake, che pareva aver già intuito che ci fosse qualcosa che non andava.

Lyon, Colin, Ross e Kenneth uscirono dalla nuova casa dei MacLeod, con in sottofondo le chiacchiere giulive di Tom, che raccontava di come la sua dolce Garlanda intendesse dare una mano più che volentieri a Mrs Lockhart nel fare conoscenza con gli abitanti di Porthrose e di quanto si fosse adoperata prima che arrivassero tutti per rimettere in ordine Tremorvoren House, in modo che i nuovi abitanti non notassero che era stata disabitata per tutto quel tempo.

Ross trattenne un verso esasperato, perché gli sovvenne una Hazel sfinita per il continuo spolverare e strofinare durante i primi giorni di permanenza in Cornovaglia: aveva passato talmente tanto tempo a pulire che temeva che di notte l'avrebbe sentita muoversi nel letto, come se tenesse uno straccio o una ramazza in mano. Il ginocchio gli pulsò per una nuova fitta di dolore, quello stesso maledetto dolore che aveva cercato di evitare fino a quel momento, ignorando lo spiacevole scambio di battute avuto con Hazel. Era stufo marcio della sua compassione e che lei lo trattasse come un maledetto storpio incapace di fare alcunché.

«Ross?» La voce di Kenneth lo riscosse dai suoi pensieri. «Mr Lyon ti ha salutato, non vorrai fargli pensare che nostro padre non ci abbia insegnato le buone maniere? Anche perché i ceffoni presi me li ricordo così bene che...»

«Buona giornata anche a voi, Mr Lyon» fece Ross, con un cenno del capo, al che l'altro ricambiò toccandosi il cappello e si avviò fischiettando, allegro perché la moglie lo aspettava per pranzo con "uno stufato da leccarsi i baffi".