CAPITOLO 29

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Macarena

Per un secondo restiamo sospese come fluttuanti nel tempo finché un rumore metallico si aziona e la bomba si disarma automaticamente scaricando la sfera di plutonio che Riccia afferra al volo con una mano. Il display si spegne. Il mio cuore, all'altezza della gola, batte fortissimo e cerco di respirare più profondamente per buttare fuori quanta più ansia possibile "Okay.."

Riccia esplode di gioia, anche Saray all'auricolare, sta gridando "È il meglio!"

Lancio un'occhiataccia a Lane che sembra sentirsi davvero sconfitto questa volta.

Nessuna di noi credeva in questo esito fino in fondo ma adesso possiamo finalmente dire di avercela fatta.

Siamo salve.

Se non per..

"..Dov'è Lei però?"

Zulema

Sdraiata sulla roccia fredda senza possibilità di muovermi vedo il fumo degli elicotteri protendersi verso il cielo.
Ho fatto in modo che si incidentassero e ho lottato contro Lark finché non sono riuscita a prendere il detonatore.

Le ho salvate.
Ho salvato tutti.

E laddove il sole si spinge, al di là delle colline più alte, osservo il tramonto finché la luce non si spegne.

Il solo rumore di un elicottero è l'ultimo suono prima di perdere coscienza.

Due ore dopo..
Macarena

Sono seduta sul marciapiede fatto di terra battuta fuori l'ospedale da campo, avvolta dal buio generale leggermente spezzato dalle poche luci fioche artificiali.

Tamburello i piedi sulla terra e non è per il freddo tremendo che sto sopportando.

Le temperature senza il sole sono violentemente precipitate e si è alzato un leggero venticello gelido.

La sensazione è quella di avere mille lame che ti colpiscono continuamente.

"Perché non entri? Fa più caldo.." la voce di una donna, non una donna qualunque.

"Sto bene così" non mi volto nemmeno, l'unica cosa di cui ho bisogno è che lei faccia la gentile con me.

Ma, se l'ho inquadrata come credo, proprio non riesce a farne a meno.

Si siede accanto a me e sento che mi osserva "Ehi.. se la caverà.."

Non serve mettere i soggetti in questo caso perché è logico che sta parlando della persona che abbiamo in comune.

Nonostante il fatto che non mi piaccia particolarmente, riconosco che se non fosse stato per lei le cose potevano andare diversamente "Grazie per quello che hai fatto"

Zulema è stata riportata qui in condizioni pessime, priva di coscienza, con fratture multiple e disidratata.

Poteva morire.
Mi basta questo per rabbrividire sul serio.

Lei mi risponde con profonda gentilezza "È il mio lavoro.. e poi per Zulema farei qualunque cosa" la cosa nemmeno mi stupisce "Vi conoscete da tanto?"

Sbuffo una risatina nervosa "Non posso dire di conoscerla"

Lei invece scoppia in una fragorosa risata "Oh ma con Zulema è così.. non sai mai cosa pensa! È sempre un totale mistero.. è il bello di lei"

Mi sento meno tesa adesso che so che anche lei non ha mai risolto quel mistero "Suppongo che tu abbia ragione"

Resta in silenzio, dubbiosa se dirlo o no, e poi decide di rivelarmi un dettaglio che manca nella storia che ha raccontato Saray "Ho sempre sperato che incontrasse qualcuno come lei che potesse capirla.." mi volto per guardarla negli occhi "..più di quanto io abbia mai potuto fare.. sono contenta che l'abbia trovata"

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