BELIEVER

CAPITOLO 37

Macarena

Prima di sentirla parlare mi accarezza il braccio nella sua lunghezza appena, sento le sue dita scorrere in superficie e mi permette di respirare ossigeno puro. È l'unico contatto che ci è permesso in questo momento ed io chiudo gli occhi per una frazione di secondo per riuscire a godermi l'attimo.

"Com'è andata?" La voce è sussurro proprio dietro di me "Non voltarti.." mi ordina, posso sentire la sua presenza ed è una tortura non riuscire a sentirmi libera.

"Me la sono cavata.." rispondo senza scendere nei dettagli.

"Ho ragione di.. preoccuparmi?" Mi chiede con una certa difficoltà.

"Me lo stai chiedendo per la missione.. o per noi?" Mi volto di proposito perché la risposta alla mia domanda non avverrà mai a parole e mi serve guardarla negli occhi per capire.

Noi. Decisamente me lo chiede per noi.

"Ti sei voltata.." sottolinea il fatto che mi aveva espressamente ordinato di non farlo, ma non sono mai stata una che segue le regole alla lettera.

Alzo un sopracciglio e faccio un passo nella sua direzione "Cosa vorresti fare? Schiaffeggiarmi?"

Lei regge la sfida come ogni volta e la tensione, la chimica, è presente "Non mi sembra una punizione sufficiente.."

Occhi negli occhi.
Il brivido della sfida, la nostra sfida.
Sono passati pochi giorni ma mi manca terribilmente questa sensazione.

Come se ogni cosa fosse possibile.
Come se in fondo mi sentissi un po' sue e sentissi lei un po' mia, sapendo che questo legame non esiste doppione o replica.

"Sto facendo solamente quello che mi hai chiesto.." le ricordo mentre le passo la busta bianca con la memory card "..è difficile più per me che per te"

"Avrei da ridire" risponde mentre la inserisce in una videocamera per vedere il contenuto.

"Scusami?" Chiedo retorica ma non mi risponde. Alzo gli occhi al cielo e le ridò le spalle "Dio quanto non ti sopporto.."

Zulema

Sorrido divertita mentre ritorna a darmi la schiena. Riaverla qui anche solo per poco mi permette di respirare meglio. Avevo bisogno di sentirla vicina per sentirmi lucida.

Non posso dire che tutto questo sia il massimo, anzi, ma è sicuramente più di quello che normalmente ci sarebbe concesso visto le circostanze.

Sino a due giorni fa la sentivo mia e mi sentivo sua, avvolte tra le lenzuola porpora del suo letto matrimoniale, e adesso il massimo che posso fare è sentire il suo profumo allungando leggermente il collo verso di lei.

Inutile dire che darei qualunque cosa per riavvolgere il tempo.

Inserisco la memory card e chiedo a Saray "Stai ricevendo?"

"Sì"

"Com'è vivere in mezzo a montagne di denaro?" Domando punzecchiandola.

"Meraviglioso" non ci crede nemmeno lei.

Quando la camera si accende scorro le immagini.
Sono volti di persone.
Sotto riportate le scritte di giorno e orario.

Sono gli effetti del Virus chimera nelle 40 ore dopo il contagio.

Si presenta come una leggera febbre.
Poi inizi a tossire sangue e il corpo cambia, come se il virus si nutrisse degli organi interni eliminando le cellule sane.

Sono prove della alta mortalità del virus e da ciò che posso vedere ogni paziente è deceduto dopo 40 ore dal contagio. Zero possibilità di sopravvivenza a meno che non venga iniettato il Bellerofonte entro le prime venti ore.