|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟗|

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Annoto su uno schema cartaceo, che mi sono fatta in modo da replicarlo digitalmente, dei dati riguardo il bilancio mensile dato che voglio fare un confronto con quello dell'anno scorso e con i precedenti. Mi sono imposta questa cosa oggi e neanche il temporale che minaccia di venire mi fermerà. Apro e chiudo la penna che ho in mano tramite la molla in alto con un movimento compulsivo ragionando su alcuni incrementi che ritrovo abbastanza normali, ma in alcuni ci sono dei cali che vorrei evitare volendo ottimizzare le uscite con le entrate dei mesi precedenti. Calcolo e scrivo ogni mese con questi piccoli picchi in negativo per ogni anno non rendendomi conto di quanto vado indietro finché davanti non mi si piazza una montagna russa tra debiti e incassi con cifre in plus dell'azienda, ma cosa... Controllo i documenti e sgrano gli occhi notando che sono i bilanci di dieci anni fa quando...
Sussulto per lo spavento quando sento bussare alla porta con neanche troppa energia.

<Avanti.> Resto ferma alla scrivania alzando però la testa dai bilanci che copro con quello su cui ho annotato i dati.

<Buon pomeriggio signorina Cheryl.> Zoe apre la porta con un sorriso gentile sulle labbra, ma senza entrare.

<Buon pomeriggio Zoe. Vieni entra, ti serve qualcosa?> Le chiedo alzandomi a quel punto volendola mettere più a suo agio, avrà cinque o sei anni in più di me, ma diciamo che le nostre posizioni la rendono più cauta e anche se il suo essere così disponibile, diligente e riservata deve essere il suo carattere.

<In realtà ero venuta per portarle questo.> Si fa finalmente avanti e io noto un bicchiere con il coperchio come se fosse da asporto e da cui esce un leggero rivolvo di vapore dal beccuccio.
<Spesso le viene sonno dopo aver pranzato così ho pensato che con questo tempo sarebbe stato peggio.> Rimango sorpresa da quell'attenzione avuta rendendomi conto che è stata anche precisa nel notare le mie reazioni e abitudini. Di solito quando esco vedendomi con Ronnie, che ha preso a pieno ritmo la sua gestione del Planet, da Pop's ritorno quasi sempre con quel caffè da asporto per potermelo prendere lungo il pomeriggio; altrimenti quando faccio la chiusa in queste quattro mura o mi organizzo con mia madre o lo salto.

<Non dovevi Zoe.> Dico alla fine rendendomi conto di essere rimasta per troppi secondi in silenzio portandola a sentirsi a disagio con quel bicchiere in mano.
<Ma grazie, hai ragione con questo tempo la voglia di chiudere gli occhi c'è.> Ammetto accettando il caffè che prendo non appena lei allunga la mano sorridendomi maggiormente mentre con l'altra tiene lungo il fianco una cartellina con dei fogli.
<Era per far ammorbidire quali documenti?> Le chiedo facendola diventare paonazza non appena scopre di essere stata beccata, ma subito agita la mano ormai libera davanti.

<No no, l'ho fatto davvero per lei sono state prese delle nuove cialde e non avendola vista uscire ho immaginato che non lo avrebbe preso.> In effetti mia madre appena dopo pranzo è andata nei boschi con un rappresentante per delle valutazioni riguardanti lo sciroppo d'acero e non penso che tornerà a breve.
<Ma sono arrivate delle richieste d'ordine dai vigneti e poi hanno chiamato chiedendo di lei, ma era in una call e ho chiesto se poteva richiamare.> Zoe mi guarda come per capire se è prossima alla morte oppure no, ma ho capito quando ha chiamato e non era davvero il momento, era una call con dei nuovi fornitori e... uhh ho cercato di fare spiccare tutta la loquacità che a volte mi manca. Fatto sta che quella call non è andata a meraviglia e il non essere riuscita a trovare un punto tra le mie richieste che non sono fatte a sbuffo, perché le ha controllate anche a mia madre sui cambiamenti che sto provando a dare sul nostro vino, e le loro che invece sembrano mossi solo dalla presa di posizione di non muoversi di un millimetro.
Allungo l'altra mano per prendere i documenti e controllarli in modo più veloce possibile e capire di che ordine si tratti.

<Grazie Zoe... per l'ordine ci penso io, farò un salto anche ai vigneti in settimana e per...> Le parlo senza staccare gli occhi dai fogli per poi tirare in cima a tutti uno separato dagli altri che riporta alcune sue annotazioni sulla persona che mi ha cercato.
<E per quanto riguarda questo... Jills, se sono qui puoi passarmelo altrimenti dagli il mio numero aziendale, ci penserò io.> Concludo alzando lo sguardo su di lei che ha subito abbandonato quella tensione sulle spalle che le si stava creando poco fa.

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