(3)dimmi qualcosa che non so

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" Allora newton isaac...Dimmi qualcosa di te."

dirgli qualcosa di me? e cosa avrei dovuto dirgli?

"Beh non ho molto da dire , mi chiamo newton isaac, ho 18 anni, quasi 19 e sono al primo anno."

"Questo lo so già, dimmi qualcosa che non so." thomas continuava a fissarmi con i suoi occhi castani, come in attesa di chissà quale confessione. Mi rendeva nervoso.

"Ho paura dei fuochi d'artificio." Che cosa? Perché gliel'ho detto?

thomas scoppiò a ridere in una risata canzonatoria.

"Ah sì? Allora forse è meglio che per Capodanno torni a casa dai tuoi genitori così possono tenerti la manina!"

Diventai subito tutto rosso. Perché mi volevo così male da volermi umiliare da solo? Di solito non mi comportavo così, reggevo bene le conversazioni, non avevo mai avuto problemi a rispondere subito con una battuta o cose del genere ma c'era qualcosa in Thomas che mi metteva in soggezione.

Saranno stati i suoi occhi... Troppo strani, troppo freddi, non erano naturali.

thomas continuava a fissarmi, aspettava una mia risposta ma non riuscivo a parlare, ero come congelato .

"Sai newton... Vorrei darti un suggerimento, non si devono rivelare le proprie paure a una persona che si conosce appena." Si sporse sul tavolo e avvicinò il suo viso al mio, eravamo a pochi centimetri di distanza.

Ero senza fiato, non riuscivo a respirare. Poi come se niente fosse Thomas tornò seduto normale, prese la sua bibita e iniziò a sorseggiarla.

"Com'è la tua famiglia?"

"L - la mia famiglia ?" Non capivo come potesse cambiare argomento così da un momento all'altro.

"Beh i miei sono separati da quando avevo 7 anni, mia madre si è risposata e ho una sorella, sonya che ha tre anni più di me"

"è carina?" perché questa domanda?

"credo di si" non c'ho mai pensato perché nessuno mi ha mai fatto questa domanda

"me la presenterai"

"E tu invece?"

"lo cosa?" Mi prendeva in giro?

"Avrai una famiglia, no?"

"Sì certo, come mai sei in questa scuola?" Stava evitando l'argomento.

"I miei mi ci hanno spedito perché ho messo incinta una ragazza e non volevano che si ripetesse."

"Quindi sei padre?"

"No, la ragazza ha avuto un aborto spontaneo poco dopo."

"Capisco... Ma mi sembra esagerato mandarti qua solo per un'esperienza con una ragazza."

"Beh... diciamo che loro sono convinti che io emm..." Come potevo dirglielo? "Sia ossessionato dalle ragazze, ecco."

"E lo sei?"

"Diciamo che mi piace andarci a letto." Com'erano finiti a parlare di questo?"

"Non posso biasimarti."

"Tu come mai sei qua?"

Non mi rispose, semplicemente alzò le spalle e rimase in silenzio. lo gli avevo raccontato metà della mia vita e io di lui sapevo solo che si chiamava thomas edison.

"Raccontami qualcosa di te" insistetti.

"Magari un'altra volta Biondino, ora devo andare." Si alzò e se ne andò senza aggiungere altro.

stanza 258 || newtmas edition Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora