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Soffiava una lieve brezza ma il tempo non sembrava dover volgere al peggio, contrariamente alle funeste previsioni di Garlanda Lyon: l'aria di fine agosto era ancora calda e carica del profumo dell'erba e dell'achillea e sotto la tettoia della stalla c'era una piacevole frescura ristoratrice.

«Per un attimo ho temuto mi lasciassi qui solo tutta la mattinata.»

Eleanor si sentì afferrare da dietro e per la sorpresa lasciò la presa agli angoli del grembiule, le bucce dei fagioli che caddero ai suoi piedi con un tonfo attutito sul pavimento disseminato di paglia.

«Forse te lo saresti meritato, così impari a spaventarmi.»

Avvertì i pettorali sudati e scolpiti di Colin vibrare per la risata trattenuta, e pure lei finì col sorridere. Si godette la sensazione del corpo vigoroso del nostromo aderire al proprio, le sua braccia allacciate salde alla vita, poi si divincolò per girarsi e fronteggiarlo. Il cuore le saltò un battito a quello sguardo scuro che la fissava con una sincera gioia, le rivolse poi un sorriso malandrino con il canino scheggiato in vista prima di chinarsi e baciarla irruento.

Ellie non poté fare altro se non abbandonarsi a quel vortice caldo e felice di emozioni confuse, ricambiando con entusiasmo agli affondi della sua lingua che la frugavano tra le pareti umide e accoglienti della bocca, intrecciandosi con la propria mentre faceva aderire il lungo corpo esile a quello scolpito e virile del nostromo. Ogni suo nervo pareva vibrare come un diapason ai muscoli forti e guizzanti di O'Leary schiacciati contro di lei, avvertendo con un capogiro quel calore al bassoventre sempre più familiare montarle rapido e impetuoso. Sentì un dolce spasmo coglierla proprio lì sotto e le sfuggì un piccolo gemito, le gambe che minacciavano di cederle, così che fu quasi con sollievo che si sentì sollevare e adagiare con delicatezza sulla montagnola di fieno in attesa di venire smistato tra le varie mangiatoie dei cavalli che emettevano bassi sbuffi e battevano impazienti uno zoccolo a terra.

«C'era Mrs Lyon in cucina, non se ne andava più via» farfugliò Eleanor mentre riprendeva fiato.

Colin aggrottò le sopracciglia, senza smettere di percorrerle con mani bramose il profilo del corpo, fermandosi ai fianchi che strizzò con forza. «Ancora? Ma cosa verrà a fare quella donna tutti i giorni qui?»

«A farsi gli affari altrui» fu la risposta lapidaria dell'altra. «A me non piace, milady è fin troppo buona a tollerarla.»

«Aye, Mrs D è d'indole gentile, altrimenti non si spiegava come avesse accettato a sposare quel burbero del Capitano Lockhart.» Dal ghigno capì si trattava di una battuta, ma gli assestò comunque uno sberlotto sugli ampi pettorali muscolosi, che si fermò poi a sfiorare.

«Oggi invece cosa fai?»

«Sto falciando i campi qui dietro. Siamo stesi sul frutto del mio lavoro.»

Ellie parve notare solo in quel momento i filamenti di paglia che le coronavano la testa come un'aureola dorata. «Immagino il caldo» nel dirlo fece scivolare un dito vicino al capezzolo scuro dove brillavano tra i folti peli neri delle minuscole gocce di sudore lucente che la frescura dell'ombra non era ancora riuscita ad asciugare.

O'Leary gettò all'indietro il capo e scrollò deciso i folti ricci scuri. «Ora va molto meglio» l'assicurò chinandosi sul suo sottile collo da cigno, mozzandole il respiro.

Ellie si rilassò e lasciò che quella bocca larga la percorresse avida con lunghi baci languidi, quando un rumore lì vicino fece sussultare entrambi interrompendo quel dolce tormento per poi scorgere una famiglia di ricci sfilare con passetti rapidi davanti all'ingresso delle stalle.

Lei emise un pesante sospiro e proruppe sottovoce: «Non dovremmo vederci così di nascosto come due ladri per ritrovarci a sobbalzare a ogni animaletto della foresta che ci saltella attorno.»

Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREADove le storie prendono vita. Scoprilo ora