(15) potresti venire da me

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Erano ormai quasi arrivate le vacanze di Natale, erano giusto rimasti quei due giorni di scuola totalmente inutili sia per gli studenti che per i professori. Avevo già dato gli esami, che probabilmente erano andati uno schifo, ma non me ne poteva fottere niente. So che avrebbe dovuto fregarmene, dato che se non li avessi superati sarei stato costretto a passare un altro anno in quello schifo di posto, ma non ci riuscivo proprio, la vita è troppo breve per essere sprecata sui libri a studiare.

gally l'avevo visto molto raramente, a colazione andava sempre via prima che arrivassi io e a cena spariva. Lo vedevo qualche volta a pranzo, all'inizio era completamente ostile, stava in silenzio e non parlava neanche se qualcuno gli puntava un fucile addosso. Con il tempo è leggermente migliorato, se così si può considerare parlare solo quando frypan e minho gli facevano una domanda, senza però lasciare trasparire alcuna informazione. Avevo più volte cercato di chiarire, ma ogni mio tentativo si è rivelato vano. Avevo anche provato con dei messaggi sul cellulare, che prontamente ignorava, e anche con menzioni e DM su Twitter il cui unico risultato fu avere un follower in meno.

Minho mi aveva raccontato che con lui e frypan si comportava in modo normale e che probabilmente non ce l'aveva davvero con me, ma che era troppo orgoglioso per accettare le mie scuse e ammettere di avere sbagliato.

Spesso mi sentivo in colpa perché la litigata con gally non aveva allontanato solo noi due, ma anche gally da frypan e Minho, che non centravano nulla con questa storia. Non perché ce l'avesse con loro, ma perché stavano spesso con me e per evitare me, evitava anche loro. Per questo a volte la sera andavo a mangiare al tavolo di thomas e Winston, per potergli lasciare un po' di spazio con i suoi amici, che infondo conosceva da prima di me.

Okay, forse non era solo per quello che lo facevo, ma giuro che per una buona parte era veramente quella ragione.

Con mia grande sorpresa una volta a noi tre si è aggiunto anche minho. Inutile dire che le persone erano tutte rimaste stupite da questo fatto: per quasi un anno non si era avvicinato nessuno a thomas e ora oltre a me, si era aggiunto anche minho. Ciò suscitava ancora più scalpore poiché quest'ultimo non aveva mai nascosto il suo terrore nei confronti di simon e ora si ritrovava a ridere e a scherzare nel suo tavolo.

Ovviamente io sapevo che la vera ragione per cui era lì era Winston e non thomas.

Era incredibile quanto avessero legato quei due. L'uscita era partita per un caso, per colpa di una mia idea folle, ma dopo di essa minho e Winston avevano continuato a parlare e a sentirsi. Non che anche io non parlassi con walter, ma quei due erano proprio diventati amici per la pelle, andavano in giro per tutta la scuola ridendo e facendo gli stupidi. Se avessi dovuto scommettere avrei detto che era proprio questo che li accomunava, il fatto di essere dei completi idioti.

Avevo anche il sospetto che stessero complottando contro di me visto che a volte quando mi avvicinavo a loro mentre parlavano, sobbalzavano e cambiavano argomento immediatamente mettendosi a parlare di cose senza senso, come del fatto che le scale della scuola sarebbero state più belle dipinte di arancione con i corrimani blu o della nuova marca di ammorbidente usato per le divise.

thomas in un momento di debolezza mi aveva confessato che gli dava fastidio il fatto che stessero sempre insieme, perché nella sua opinione era segno che Winston si stava stancando di lui. lo ovviamente avevo insistito sul fatto che non era assolutamente così, che Winston gli voleva bene e che lo avrebbe sempre considerato il suo migliore amico. Non penso che mi credette, ma ad ogni modo non riaprii più la questione.

Il mio rapporto con thomas aveva fatto enormi progressi e allo stesso tempo non aveva mosso un passo.

Era migliorato perché adesso parlavamo molto più frequentemente, spesso anche nei corridoi o in giardino, sotto gli occhi di tutti, che nel frattempo si erano abituati a noi. Inoltre la prima volta che gli avevo chiesto se potevo cenare con loro, non si era messo ad urlarmi contro o a fare storie, aveva solo annuito e detto "Okay".

stanza 258 || newtmas edition Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora