Capitolo 9

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E la testa in alto mare
Troviamoci una casa e non finiamoci più
Nel sesso occasionale
Ma sappi che tra un anno, un giorno
Non avrò capito ancora di cosa hai bisogno
Baby ritorna da me
E metti via quella pistola
Baby ma dai cosa c'è?
Quell'altra non mi è mai piaciuta

- Sesso occasionale, Tananai

Rory chiuse gli occhi e tutti i peli del suo corpo si drizzarono. Riprese a respirare solo quando sentì freddo segnò che il ragazzo si fosse allontanato di qualche centimetro da lei. Aprì gli occhi e lo vide sistemare uno zaino nel sedile passeggero e solo in quell'istante ricordò di averlo visto qualche minuto prima con una valigia nel portabagagli.

«Stai partendo?» chiese ansiosa, forse con una nota di delusione tra le righe. Max annuì solamente.

«Dove vai?» Max si stupì della sua curiosità. Cosa le sarebbe interessato se era solo un'avventura? Stava per dirle di Singapore ma poi ricordò che non le aveva detto nulla. Rory non conosceva la verità sulla sua identità.

E forse avrebbe anche potuto dirglielo ma per un momento ricordò come lei cercasse di allontanarlo e al tempo stesso non riusciva a fare a meno di lui. Si concentrò sulle sensazioni che lei gli faceva provare. Libero. Max Verstappen si sentiva libero come un uccello che ha appena imparato a volare e non desidera fare nient'altro che spiegare le ali e sentire il vento in faccia.

«Parto per lavoro» rispose solamente. Entrò in auto e in poco tempo sfrecciò.

Rory rimase lì immobile mentre guardava la vettura allontanarsi e sparire dalla sua visuale. Non nascose di provare un briciolo di delusione. Era curiosa, voleva sapere Max cosa facesse e dove andasse. Era inutile negarlo, quel ragazzo la intrigava e non era per nulla solo un'avventura estiva.

Solo a ripensare al contatto ravvicinato che avevano avuto qualche momento prima, il cuore iniziò a battere di nuovo prepotente nella cassa toracica. Si sentì una sciocca e non perché provava tali sentimenti ma per come aveva deciso di allontanare Max. Forse non meritava quel trattamento e non vedeva l'ora di vederlo di nuovo.

L'olandese raggiunse l'aeroporto dove lo aspettavano Sophie e il pilota numero sedici. Salutò Charles con un cenno del capo mentre strinse Sophie in un abbraccio.

Charles e Max non avevano bisogno di troppi convenevoli. E a loro andava bene così.

E poi il monegasco, in qualche modo, le aveva rubato Charlotte e questo Max ancora doveva digerirlo completamente.

Quanto a Sophie, invece, aveva trovato la persona con cui poteva condividere tutto, o quasi. Non le aveva raccontato di Rory e della menzogna che aveva costruito. Era tutto iniziato per scherzo, mai avrebbe creduto che si fosse protratto per tutto quel tempo, che addirittura si sarebbe ritrovato la ragazza nello stesso luogo in cui viveva oramai da un po'.

Si sistemarono in aereo, chiese una bevanda energizzante e si mise le cuffie nelle orecchie con l'intenzione di non farsi vedere né tantomeno sentire fino all'atterraggio.

Il fatto che avesse perso il volo con il suo team chiedendo aiuto non solo ad un team avversario, ma a Charles Leclerc, lo infastidiva parecchio. E tutto questo per cosa? Per andare a letto con una ragazza per dimenticarsi delle parole di Rory. O di Rory direttamente.

Stava tornando di nuovo il ragazzo sentimentale di qualche mese fa. Non lo accettava minimamente. Non avrebbe dovuto aprire il suo cuore più a nessuno. Per lui sarebbe dovuto esistere solo lui e la sua vettura. Lui non doveva essere solo un campione del mondo, lui avrebbe dovuto essere IL campione. Il suo obiettivo era entrare nella storia della Formula 1, arrivare ad essere accanto alle leggende, essere ricordato per il grande pilota che aveva sempre desiderato essere.

Anima Gemella || Max Verstappen|| Vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora