Capitolo 12

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Secrets I have held in my heart
Are harder to hide than I thought
Maybe I just wanna be yours
I wanna be yours, I wanna be yours

- I Wanna Be Yours, Arctic Monkeys

Il giorno dopo Rory si svegliò con un sorriso sornione sulle labbra. Era piena di energie, avrebbe potuto scalare l'Everest e avere ancora le forze per fare altre cose.

Dopotutto l'amore se non è questo, cos'è?

Non è proprio questa la descrizione più appropriata? Sentirsi vivi. Perché l'amore ti dà vitalità, ti ricarica le batterie quando le tue sono prossime allo 0%.

Dicono che, quando incontri l'amore della tua vita, il tempo si ferma. Ed era vero. Rory era ferma alla sera prima. Alle parole che le aveva regalato Max e al suo viso. Era la prima volta che lo vedeva rilassato, senza nessuna ruga d'espressione in volto.

Quella notte lo aveva sognato. Aveva sognato di baciare quelle labbra tanto carnose che avrebbe morso fino a farle diventare rosse. Aveva sognato anche i suoi occhi azzurri, solo che anziché essere gelidi come il ghiaccio come li aveva sempre visti, l'H2O solida si era sciolta, rivelando un mare d'emozioni.

Rory era tornata una quindicenne. Era da veramente troppo tempo che non si sentiva così e quasi si diede della stupida per aver chiuso per mesi non lasciando avvicinare nessuno. Ma forse era giusto così. Forse il destino lo aveva previsto: l'uomo che avrebbe sciolto di nuovo il suo cuore avrebbe dovuto essere un ragazzo olandese conosciuto per caso quell'estate ad Ibiza.

Andò in cucina dove trovò la sua migliore amica impegnata a preparare la colazione. La salutò dandole un bacio sulla guancia prendendo velocemente la sua tazza di tea e andando a sedersi al suo posto. Felicity corrucciò la fronte. Era da troppo tempo che non vedeva l'amica così piena di energie.

«Mi rendi partecipe della tua felicità?» chiese la bionda andando a sedersi di fronte a lei.

«Non posso svegliarmi sorridente?»

«Al mattino se non passa almeno un'ora nessuno può rivolgerti la parola.»

Entrambe risero e poi finirono di fare colazione. Oramai da quando vivevano insieme avevano imparato a conoscersi ancora meglio di quanto già non sapessero.

Felicity aveva imparato che Rory appena sveglia era intoccabile e aveva bisogno di tutto il suo tempo prima di poterle rivolgere una domanda. Ci metteva tempo sotto alla doccia, soprattutto perché dava sfogo alle sue non doti canore. Era disordinata ma nel suo ambiente riusciva sempre a trovare tutto. Non perdeva le sue abitudini da inglese, un esempio lampante era il tea che beveva sempre. Rory invece aveva capito che la bionda era una persona poco mattiniera, lei dava sempre la scusa ai turni serali a lavoro ma l'amica sapeva che non era così. Amava cucinare, soprattutto i dolci ed ogni settimana lei era la sua cavia per assaggiare tutte le sue delizie. In un'altra vita avrebbe potuto aprire una pasticceria.

A Singapore, Max Verstappen si svegliò nella sua camera d'albergo. Un mal di testa lo fulminò quasi subito dopo aver aperto gli occhi. Si portò prima una mano in fronte, come se bastasse per calmare il dolore alla sua testa, e poi la passò sulla sua capigliatura.

Prese il suo cellulare e notò come l'ultima operazione svolta sul dispositivo fosse una videochiamata con l'inglese. Subito riaffiorarono alla mente i ricordi della sera precedente. Era stato senza veli con Rory e la cosa che lo sorprese è che lo avrebbe rifatto ancora una volta, anche da lucido.

Era oramai da vigliacchi non ammettere che la brunetta per lui non significasse nulla. Da quando aveva fatto la sua conoscenza si era stabilita nella sua mente e non l'aveva più lasciata. Al tempo stesso, molto lentamente e con delicatezza aveva spostato quel macigno che portava sul cuore e che credeva nessuno fosse stato più in grado di spostare, o addirittura demolire.

Anima Gemella || Max Verstappen|| Vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora