1 Dimenticare

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"Alla, rotonda, prima, uscita. Tra. Duecento. Metri. Arrivo".
La voce metallica del navigatore la portò davanti ad un ampio edificio immerso nel verde.

Le venne da sorridere, pensando a quanto fosse ridicola tutta la vicenda.
Aveva guidato per due ore nella sua costosa auto, dentro un paio di comodi pantaloni kaki che coprivano due gambe modellate da pin up, definite da Loris "strepitose", e un top aderente verde-vomito che faceva a pugni con la sua pelle rosa pesca.

Uno standard di moda assai lontano dai suoi seri completi da ufficio. I biondi capelli legati in una morbida coda di cavallo, trucco leggero, gli occhi di un colore sereno luce, nascosti sotto un paio di occhiali da sole firmati, ed era pronta per l'inizio della sua meritata, breve vacanza. Le venne da scuotere il capo, pensando alla scenetta pietosa di una settimana prima.

- Siete impazzite?- aveva inveito astiosa contro l'amica Giulia e sua sorella Maria Sveva - non si è mai vista una ragazza andare in vacanza da sola. Cosa vi è saltato in testa?

- Dai Sole, sei troppo stressata - rimarcò sua sorella - da quanto tempo non fai una vacanza, nemmeno quando stavi con quel traditore non ti sei mai mossa da qui. Sei acida come una zitella in questi giorni. Si vede che hai bisogno di staccare.

- Io direi che ha più bisogno di scop... - Giulia non fece in tempo a dire la sua.

- Ok basta, ho capito, per qualche strano motivo mi volete fuori da qui - sbuffò spazientita, per niente convinta ad accettare la loro proposta.

Comunque avevano ragione. Non si era mai concessa un giorno di riposo dalla morte di sua madre.

La cara amica Giulia l'aveva sostituita con un breve lavoro all'estero, e non l'avrebbe accompagnata per ovvi motivi. "Una giornalista deve sempre cercare lo scoop della vita" le aveva detto, annunciando la sua partenza per Londra, con la promessa che sarebbe tornata presto.

E dulcis in fundo, il motivo del suo scombussolamento: non aveva neppure un fidanzato. La tragedia si era consumata due mesi prima, quando l'infido se n'era andato su due piedi, facendo perdere le sue tracce dopo due anni d'amore intenso. Almeno, così le era sembrato.

Era dura dimenticare Loris. Doveva mettercela tutta per non dover fantasticare su di lui, aspettare ansiosa il giorno dopo per vederlo, e smaniare per un suo bacio o una sua carezza. Finito tutto.

Non riusciva a dimenticare tutti i momenti passati tra le braccia di quel giovane affascinante, dal fisico perfetto, la faccia da bravo ragazzo, laureato in Economia, esperto in contabilità, intelligente, divertente e anche un buon amatore sotto le coperte.

Si sentiva così bene con lui!
Quanto amava quei momenti di passione, i baci che le arrivavano spesso di sorpresa, gli occhi che la scrutavano fin sotto la pelle, e i suoi mielosi complimenti... tutto falso!
Basta!

Certo che l'Hotel davanti ai suoi occhi era davvero bellissimo e dava un senso di benessere con il suo curatissimo e ampio giardino davanti. Una distesa verde smeraldo e i giochi d'acqua rilassanti sparsi qua e là, le facevano trasportare il pensiero a qualche lontana meta esotica.

Avrebbe telefonato più tardi alla nipotina Laura per ringraziarla di quella sorpresa. La sua donnina dai bellissimi capelli neri e gli occhi dorati, diversissimi dagli occhi verdi e i capelli ramati di sua madre.

Un piccolo genio del computer e il comportamento da adulta, cresciuta troppo in fretta e senza l'amore di un padre, che non aveva mai visto né mai conosciuto.

A niente erano servite le ricerche disperate di sua sorella, dopo aver saputo di essere rimasta incinta. Una serata in discoteca, un bel ragazzo sconosciuto che le aveva fatto perdere la testa. Qualche bicchiere in più per festeggiare il compleanno, qualche ora di passione intensa e poi il nulla. Ed era rimasta sola, con l'unica gioia di quel piccolo essere che cresceva a vista d'occhio con tutto l'amore di una giovane madre e quello della giovane zia.

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