CAPITOLO 42

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Macarena

Alle prime luci dell'alba non sono più la stessa.

Inizio a sentire i primi sintomi.
Il formicolio agli arti, la sensazione di stanchezza, capogiri continui che mi rendono poco lucida è solo l'inizio di quello che mi aspetta.

Ogni tanto tossisco.
Un raschietto alla gola che proprio non mi vuole lasciare in pace, non importa quanta acqua fresca beva.

Resto calma.
Rilassata per quanto possibile.
A sangue freddo riesco a concentrare le poche energie che mi restano.

Non mi stendo perché ho paura di addormentarmi e non risvegliarmi più.

È la paura che mi ha tenuta vigile.
È la paura che mi tiene ancora in vita, in piedi, attiva.

Tossisco.

Mi permetto di sedermi sul bordo del letto e prendo un respiro profondo.

Posso farcela. Posso resistere.

La porta si spalanca di colpo facendomi sussultare.

Hierro sulla soglia mi guarda incuriosito, i suoi piccoli occhi sadici stanno godendo della mia sofferenza che, per quanto tenti di nascondere, è evidente "La mia offerta è ancora valida.." si avvicina, lentamente, come un predatore a caccia. Striscia come un serpente fino ad arrivare da me "..basta implorare il mio perdono, giurarmi eterna fedeltà e darmi il tuo corpo.."

Rido "Hai un bel senso dell'umorismo" commento sarcastica ma la pago immediatamente perché torno a tossire sempre più intensamente, un sapore metallico si forma in bocca, quando tossisco nel palmo della mano scopro che una macchia di sangue. Sto tossendo sangue.

"Davvero il tuo orgoglio è più importante della tua vita?" Mi domanda retorico "Non puoi essere così scema.."

Lo guardo con profondo odio, non appena riesco sa riprendere fiato "Una vita in una prigione senza sbarre non vale niente"

Mi accarezza il viso, che scosto immediatamente, ho una sensazione di disgusto talmente forte che potrei vomitare "Ti avrei dato il mondo"

Lo fulmino con lo sguardo "Il mondo non basta"

Scuote le testa, so bene che non capisce le mie scelte e mi va bene così "Sei venuta qui.. per sedurmi.. trarre le informazioni che ti servivano.. nonostante questo profondo astio nei miei confronti.. Tutto per Zulema Zahir.."

"No" rispondo secca "Tutto ciò che ho fatto.. l'ho fatto per me"

"Anche morire?" Domanda sarcasticamente.

Abbasso lo sguardo.
Colpo basso, non c'è che dire.

Appoggia la fronte contro la mia m lo allontano, solo una persona può fare questo gente, mi si avvicina ugualmente per sentire il mio profumo "Hai dato te stessa per una persona che non avrebbe fatto lo stesso. Deve essere proprio un vizio.. non saper scegliere bene chi frequentare"

"Sono d'accordo: Ho frequentato anche te.." controbatto velenosa.

Mi scosta una ciocca di capelli che porta dietro l'orecchio "E adesso morirai.. da sola.. in una villa isolata che appartiene all'uomo che odi.. e che ha avuto il piacere di possederti per ultimo.. dopo atroci sofferenze.." non posso oppormi a questa opzione perché so che è possibile. Lo guardo negli occhi, lui mi sta passando ai raggi x, vorrebbe molto più di una carezza ma sa bene che non mi lascerò sfiorare "..Che grande spreco" mi sussurra con voce sensuale. Si alza da me senza sfiorarmi con un dito "Potete entrare"

Due dei suoi arrivano con una valigetta, li guardo "Che sta succedendo?"

"Un prelievo" mi risponde semplicemente, la valigetta viene aperta e scopro due siringhe vuote "Mi serve il tuo sangue per ricavare Chimera" sono pronta a oppormi in ogni modo ma prima di pensare a qualunque cosa lui mi parla ancora "Hai due opzioni: ce lo lasci fare senza problemi, in due minuti avremmo finito e andremo via. Oppure la seconda, quella meno simpatica, ti opponi e ti giuro che quando avremo finito non dovrai più preoccuparti dei sintomi che peggiorano.." punta lo sguardo nel mio con decisione "..chi lo sa, potrei anche decidere di preleverarti il sangue solo dopo esserci divertiti un po' con te.. conciata come sei non sei in grado di sovrastare la forza di tre uomini"

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