CAPITOLO 43

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Hierro

Si lamenta con continui rantolii "Finiscila di miagolare!" Le urlo ridendo.

Hugh mi suggerisce "Ho paura che non abbia scelta.." mi volto e lo guardo "..le ho rotto la mandibola"

Sorrido orgogliosamente di questa splendida notizia "Mi stupisci, Fratello.. una piacevole sorpresa"
La guardo, i suoi occhi sono terrorizzati, "Beh, Zulema? Niente da dire?" Le chiedo ora consapevole che non può rispondermi "Nemmeno un sorrisetto sarcastico?" Con il piede premo sulla ferita e si lamenta miagolando come una gatta in calore. Se solo Macarena potesse ammirare la grande Zulema Zahir ridotta in questo modo davvero poco dignitoso.

"Che sta facendo?" Chiede terrorizzato McCloy, onestamente avevo dimenticato perfino la sua presenza.

Punto l'arma su di lui senza esitare "In ginocchio, sig. McCloy.." gli ordino e lui, tremolante, esegue impacciato il comando "..ti mostro cosa significa sfogare i miei istinti"

Sorrido.
Sento la forza impossessarsi del mio corpo, della mia essenza.
Nessuno potrà fermarmi.

Prendo un bel respiro e con un sorriso smagliante svuoto il caricatore su Zulema.

Lei, colpita da una raffica di proiettili, cade a faccia in giù sul pavimento.

Mi avvicino, voglio ammirare il suo cadavere, ballare intorno al suo corpo senza vita e poi sbarazzarmi di lei come spazzatura.

Passo dopo passo mi avvicino, il mio sguardo assetato si appaga nel vedere la pozza di sangue farsi spazio sul pavimento, ma poi..

Il cerotto intorno al dito della mano.
Un cerotto familiare.

Mi chino sul corpo e mi rendo conto solo ora che le proporzioni sono leggermente diverse, levo la maschera dal suo volto e scopro il viso del mio braccio destro Hugh con un bavaglio sulla bocca.

Ho ucciso il mio migliore amico.

E questo vuol dire che..

Quando mi giro, il finto Hugh che mi stava accanto fino a un secondo fa è già sparito portandosi via veleno e antidoto.

Urlo pieno di rabbia "ZAHIIIIRRR!!"

Zulema

Approfitto dell'effetto sorpresa nello scoprire che ha ucciso il suo migliore amico scaricandogli contro l'intero caricatore a sangue freddo.

Afferro da sopra il tavolo le due fiale rosse e la fiala verde al volo, scivolo via dalla stanza e corro verso l'esterno il più velocemente possibile mentre metto le fiale all'interno della giacca al sicuro.

Scatta l'allarme non appena metto piede all'esterno, corro sul prato sotto al fuoco incrociato nemico.

Sono una furia inarrestabile, non importa quanti ostacoli incontro sul mio cammino, anniento ogni cosa al mio passaggio.

Riccia alla guida dell'elicottero tenta di abbassarsi per recuperarmi senza toccare terra per levarsi in volo il più in fretta possibile.

Ma, per quanto tenti di afferrarea mano di Saray sporta all'esterno per aiutarmi, ogni sforzo sembra inutile.

"Dai! Salta!" Incita la mia amica.

Non importa il dolore e lo sforzo fisico, continuo a gettarmi in alto per cercare di afferrarla.

L'allarme nel frattempo è ancora azionato, il rumore assordante delle sirene mi trapana i timpani, dall'ingresso principale escoono gli uomini di Hierro con inbraccio fucili d'assalto.

Sparano all'elicottero "Dobbiamo andarcene subito prima che colpiscano il motore!" Urla Riccia.

È tutto inutile "Tornate indietro e cercate di individuare la sua posizione!" Urlo guardando Saray dritta negli occhi "Non le resta molto tempo"

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