Ava sgusciò attraverso la sala da pranzo fiocamente illuminata e sgattaiolò veloce verso l'ingresso, provando un intimo sollievo di non dover passare dalla sala da ballo per sfilare davanti agli sguardi severi dei Lockhart che dalle pareti l'avrebbero giudicata anche loro, se non per Edward Nightingale e la sua malinconica espressione tormentata, anche tu hai sofferto come me, non è così? Chissà se diventerò anche io un fantasma triste, infestando qualche bosco dai cui rami con una corda anche io prima o poi...
Quei confusi pensieri vennero interrotti di colpo allo scontrarsi, appena uscita dal portone d'ingresso non ancora sprangato, con Garlanda Lyon, il viso accaldato e affaticato come dopo una forsennata corsa. Ava chinò lo sguardo e proseguì rapida verso la serra dove aveva tutta l'intenzione di rifugiarsi per sfuggire al trambusto che il suo annuncio pareva aver scatenato con tanto fragore, ma Garlanda non ebbe nemmeno il tempo di richiamarla che l'imponente figura di Ross MacLeod si stagliò con espressione burrascosa sulla soglia. «Mrs Lyon, non è un buon momento» borbottò cercando di controllare l'impulso di scostarla per inseguire la sorella, ma venne afferrato per un braccio e qualcosa nello sguardo della donna lo fece desistere dai suoi intenti.
«Vostra moglie» lo implorò tra un ansito e l'altro. «Il piccolo Tommy ha una febbre altissima... Vi prego, chiedetele di venire, per l'amor di Dio.»
Hazel fece solo in tempo a prendere il suo cesto con i medicinali per lanciarsi correndo dietro a Garlanda, rischiando persino di incespicare più volte per la fretta, su quella strada che mai prima di allora le era parsa tanto lunga. Né lei né Garlanda si dissero alcunché, preferendo tenere il fiato per la corsa, i capelli che le sfuggirono dalla crocchia, svolazzandole attorno al viso contratto per la preoccupazione ma, una volta arrivate fuori dalla casina tanto modesta nelle ombre sempre più scure della sera udirono le grida di pianto e capirono che ormai era troppo tardi. Varcarono la soglia rapide per raggiungere Janet, riversa nel proprio pagliericcio con il corpicino inerme del piccolo Tom stretto al petto, la testolina con il ciuffo sparuto di capelli che sbucava tra le braccia della madre, e vederlo tanto immobile colpì Hazel peggio che uno schiaffo, in quanto era lui quello più vivace, lui quello che non stava mai fermo, avevano addirittura usato dei rametti di lavanda per farlo dormire sereno come invece faceva il piccolo Michael. Nella penombra della capanna scorse alla luce tremula delle candele pure Tom Lyon, in silenzio e a capo chino, e il giovane Drake inginocchiato accanto alla moglie con il viso terreo. Si sentì tirare la sottana e scorse il visetto lurido di terra del giovane Johnny Choake, magro e sparuto quanto un gatto selvatico, e con voce flebile le chiese: «Mrs MacLeod, riuscirete a far guarire il mio nipotino?»
Hazel si trovò a boccheggiare, c'erano troppe cose che le facevano girare vorticosamente la testa in quel momento, e poggiando appena una mano tra i corti capelli scuri del piccolo in una rapida carezza prima di scostarlo, si avvicinò a Jane perché lei ormai era lì e doveva fare qualcosa, se non per Tom almeno per la madre.
Si ritrovò ad agire in maniera meccanica in mezzo a quella povera stanza sovraffollata verso cui iniziarono a sciamare gli altri abitanti di Porthrose portati dalle urla di dolore di Janet, accorsi per fare le loro condoglianze alla famiglia, e fu Drake a doversi occupare di quel gravoso fardello, provando a ricomporre i tratti del viso che parevano stare per sgretolarsi da un momento all'altro. Quando l'infuso di valeriana fu pronto, Hazel lo portò alla madre e con presa gentile dovette toglierle il figlio morto dal petto con una serie di promesse che non glielo avrebbe portato via, e con un groppo alla gola si ritrovò con quel dolce bebè tra le braccia, il calore che pian piano abbandonava il corpicino così minuto e un tempo tanto soffice mentre la morte irrigidiva le piccole membra. Avvertì una presa gentile sul braccio e scorse Tom Lyon rivolgerle un sorriso mesto, in piedi al suo fianco, e fu la sua volta di vedersi togliere il piccolo Tom dal nonno, con buone probabilità impietosito dalle lacrime che avevano preso a scorrerle inavvertite sul viso.
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Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREA
Historical Fiction[COMPLETA] Quarto capitolo della serie Of Seamen and Maidens. Seguito di VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSI. Cornovaglia, 1801. Dopo anni di lontananza dalla tenuta di famiglia, il Capitano James Lockhart si ritrova ad abitare di nuovo tra le mura di...