Capitolo 18-I'll Be There for You

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Capitolo dedicato a Mattew Perry, rimarrai per sempre nei nostri cuori.


Narra Karol

In circa due minuti arriviamo, correndo, davanti al mio appartamento.

Cerco nella borsa le chiavi, trovate, guardo Ruggero nei suoi occhi color nocciola in cui ogni volta mi perdo e con un sorriso gli auguro la buonanotte.

Lui si avvicina per darmi un bacio sulla guancia? Per abbracciarmi? Non lo saprò mai perché, proprio in quell'istante nella mia testa si forma l'immagine del volto arrabbiato, preoccupato o, chissà, triste di Candelaria e mi allontano immediata mente da lui gli dico, quasi con voce spezzata ma comunque con un fintissimo sorriso sulle labbra:

"Corri dalla tua fidanzata, Ruggero."

Mi giro e apro il portoncino, decisa ad andarmene, anche se vorrei rimanere con lui, anche fino a domani mattina.

Una volta dentro, mi guardo indietro: Ruggero è ancora lì, forse un poco più lontano rispetto a dove eravamo prima, a guardarmi con un'espressione sconsolata. Deve risolvere i problemi con la sua fidanzata e, visto che molto probabilmente sono io ad averli provocati, voglio che li risolvano al più presto. E, soprattutto, voglio che lui sia felice e, se lo è con Candelaria, non voglio assolutamente mettermi contro di loro. Quindi, sorridendo, gli faccio segno di correre.

Visto che l'ascensore è occupato e non mi va di aspettare faccio due rampe di scale. Una volta arrivata a casa. Vado in bagno per fare una doccia e intanto penso: io amo Ruggero, lo amo tanto e ormai mi è chiaro ma in questa storia, io sono la cattiva? A pensarci bene, prima che io arrivassi, Candelaria e Ruggero erano una coppia normalissima che si amava tanto e legatissima, almeno così mi hanno raccontato. E sarà che, al mio arrivo, questo equilibro che c'era nella coppia "perfetta" si sia completamente rotto? E tutto per colpa mia?

Uscita dalla doccia che ha compreso un bel pianto liberatorio, col mio pigiamone cogli unicorni, mi dirigo verso la cucina, metto a fare dei popcorn e mi metto nel letto. Prendo il telecomando e apro Netflix, cercando uno dei miei film preferiti e perfetto per piangere: Titanic. Il mio Leonardo DiCaprio mi accompagnerà anche in questo triste momento che, contando quante volte ho visto e rivisto questo film, sarà il centesimo.

Sto per dare il via alle tre ore più tristi della mia vita e piena di lacrime, quando il telefono suona. Sbuffando, lo prendo per controllare chi può mai essere: Valentina.

Mi asciugo le lacrime "avanzate" dall'ultimo pianto e rispondo con voce entusiasta: quando sto male, non voglio mai farlo sapere ad altre persone, non voglio che si preoccupino perché infondo lo stare male è un problema solo mio e, per la maggior parte delle volte, sono solo io a poter risolverlo.

"Dimmi Vale!"

Dall'altro lato, una voce spezzata dalle lacrime:

"Posso venire da te?"

"Certo, ma cosa succede?" Chiedo seriamente preoccupata.

"Poi ti spiego, sto arrivando."

"Vuoi che rimaniamo in chiamata?" Sto pensando al peggio, chissà cosa le è successo.

"No, non preoccuparti. Sono vicina."

Ci salutiamo e attacchiamo e, dopo manco cinque minuti, ecco il citofono suonare. Mi ha detto di essere vicina, ma non avrei mai pensato così tanto.

Corro verso il citofono e chiedo

"Vale sei tu?"

Dall'altro lato una voce più acuta rispetto a quella di Valentina, per un attimo temo sia Candelaria, venuta sotto casa mia per uccidermi.

Invece no, mi risponde Katju- così la chiamiamo tra noi di Soy Luna- dicendomi:

"No sono Katju... perché aspettavi Vale?"

"Sali e ti spiego."

Appena chiusa la porta dell'appartamento, le spiego della chiamata, lei reagisce preoccupata quanto, se non più di me:

"Oddio... eppure Agus sembrava un ragazzo con bravo..."

"Agus?" Chiedo io, confusa.

"Sì: stasera doveva uscire con lui. Pensa che glielo aveva chiesto con una canzone... in un modo così romantico..."

"Come lo hai saputo?"

"Ho visto tutta la scena: lei aveva trovato un mazzo di rose rosse sulla sedia del suo camerino, allora aveva seguito dei petali dello stesso tipo di rosa sparsi a terra che portavano al set del Jam&Roller dove c'era lui che l'aspettava sul palco del bar con una chitarra tra lei mani. Le ha cantato "Corazón", una delle canzoni che abbiamo registrato due mesi fa... a fine canzoni, però, me ne sono andata, per lasciargli un po' di privacy."

"E lei? Come ha reagito Vale?"

"Molto bene direi, era tutta rossa e continuava a sorridere ad Agus... stavano così bene insieme."

"Speriamo non le abbia fatto nulla..."

"Già..."

Dopo qualche minuto in silenzio, a pensare il citofono bussa di nuovo. Facciamo una corsa, preoccupatissime, e quasi cadiamo una sopra l'altra.

Rispondo io:

"Vale?"

"Sì..."

Le apre Katju:

"Sali."

Ci racconta che con Agus è andato tutto una meraviglia ma, mentre stava tornando a casa, a piedi- abitiamo tutti vicini- un gruppo di paparazzi si è avvicinato a lei, chiedendole cosa ci facesse con Agus, se fossero fidanzati, perché era uscita con lui.

"Stavano lì, con quelle telecamere puntate su di me, i flash delle macchine fotografiche e tutti quei microfoni... cercavo di scappare, ma loro mi circondavano, non potevo muovermi, per fortuna è passata la macchina di Agus e sono andati tutti verso di lui. Sono scappata via, correndo più veloce del vento e rischiando di essere investita da un grosso camion. Poi mi sei venuta in mente tu, Karol, ed eccomi qui."

La abbracciamo forte dicendole:

"Ci dispiace così tanto, davvero Vale. Ma se saremo sempre insieme riusciremo anche a sconfiggere tutti i paparazzi di questo mondo, è una promessa."

Mi scappa una lacrima. Katju mi guarda e chiede:

"Karol? Tutto ok? Io ti vedevo strana..."

Finisco, con non pochi incoraggiamenti, a raccontare tutto, tutto quello che mi succede con Ruggero.

E, dopo due ore di chiacchierate, finiamo tutte e tre abbracciate a guardare Titanic, credo siano così i pigiama party.

È così bello avere qualcuno che ti vuole bene, che ti supporta- e sopporta-... è così bello avere delle amiche.



"I'll be there for you

(When the rain starts to pour)

I'll be there for you

(Like I've been there before)

I'll be there for you

('Cause you're there for me too)"

- The Rembrandts🤍


Tra sogno e realtà - Ruggarol historyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora