Love me

|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟐|

Pov. Toni

Allungo un bastoncino di mikado a Cheryl non appena la sento sbuffare annoiata a da suo cugino Mike che parla del suo lavoro e... Mira? La moglie che lo prende in giro di tanto in tanto. Sarebbe anche una serata gradevole se non fosse per i genitori di lui. Gli zii di Cheryl sono davvero piattole di curiosità, a cena è stata più volte a rispondere con decisione a quei due sul suo ruolo in azienda che a mangiare la pizza. Con sollievo non solo l'ha mangiata tutta, ma poi grazie a Malachai che conosce la sorella pur di avere uno scambio con lei l'ha fatta cadere in una trappola apparecchiata da una sfida: chi mangiava più crocchette. Ha vinto Malachai a mani basse, ma comunque non ha esultato né altro; nessuno di noi ha fatto commenti mentre i "francesi", come li ha nominato Malachai per intendere tutto quel gruppo, non sapendo nulla non è saltato all'occhio quanto ha mangiato Cheryl.
Il fatto che per poco mi strappa di mano il mikado mi fa sorridere, è davvero bello vederla mangiare così spensierata senza l'ansia e la paura che l'accompagnavano sempre a ogni pasto quando mi sono riavvicinata a lei.

<Un digestivo prima di andare?> Penelope come una grazia scesa dal cielo propone ai francesi un'ultima cosa facendo però capire indirettamente che dopo è il momento di andarsene e lasciare tutti noi in minuti di pace.

<Anche due.> Sento sussurrare a Cheryl prima che si alzi in modo da aiutare la madre. Io resto sul divano con di fronte la schiera di francesi e proprio davanti Malachai con Grace tra noi seduta su una poltrona. È proprio su di lei che mi concentro non avendo avuto molto tempo durante la cena. Non appena mi ha visto ha avuto il gesto istintivo di abbracciarmi probabilmente il passato risorge velocemente anche in lei con la differenza che ha un risvolto positivo mentre io ho una reazione di sospetto. Non per qualcosa in contrario, ma infondo io non mi ricordo di lei ero troppo piccola, non la conosco essenzialmente. Sentendosi osservata si volta verso di me e mi sorride indicando le mie mani.

<Certe cose non cambiano.> È stata una cosa detta di getto e molto sincera lasciandomi a bocca aperta. Lei... lei mi conosce tanto da... li mangiavo anche da piccola? Sgrano gli occhi sorpresa a quella rivelazione e quando lei si accorge di ciò che ha detto probabilmente dall'espressione che faccio senza riuscire a mutarla, stringe le labbra in una linea retta.
<Mi dispiace non...>

<Possiamo parlare?> Le chiedo realizzando solo dopo ciò che ho detto e sapendo che non posso ritirarle faccio l'unica cosa che può migliorare le cose.
<Un giorno intendo.> Preciso mettendo quella chiacchierata da qui a... be' non si sa. L'aria tesa dipinta sul suo volto si dissolve man mano e alla fine annuisce con un lieve sorriso.

<Certo. Quando vuoi.> Mi sta lasciando carta bianca... Non mi chiederà nulla e da come mi ha detto accetterà ogni volta che io vorrò...

<Eccoci.> Distolgo lo sguardo da Grace per voltarmi e vedere Penelope tornare con un paio di bottiglie mentre Cheryl tiene dei bicchieri su un vassoio e in una mano due bicchieri con del liquido già all'interno.

<Per te.> Non appena torna a sedersi al centro del divano con il busto poggiato parzialmente sul mio mi allunga uno dei due bicchieri che cattura la mia attenzione perché è diverso dai liquori e amari che ha portato Penelope.

<Jack Daniel's!> Esclamo sorpresa di riconoscere l'odore del whisky che piace bere a me. Non avevo idea che lo avesse in casa, non le piace neanche.

<Mi dispiaceva continuare costringerti al bourbon ogni volta che venivi.> Cerco di trattenere la sorpresa davanti a quella confessione, lo ha preso per me... non è tanto per l'alcolico in sé per sé, ma perché nonostante non le piace lo ha comprato per me. Scordandomi che ci sono una decina di persone nella stessa stanza le becco le labbra lasciandole una carezza sul fianco che le ho circondato con un braccio.