Chapter I - Alice Liddell

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3 ottobre 1817

"La dolce principessa dai capelli dorati e dagli occhi di mare attraversò la lunga navata del palazzo, andando a posizionarsi accanto al trono di suo padre. In quel momento il servo non ebbe che occhi solo per lei, la trovava bellissima, come un fiore di maggio; come il primo raggio di sole nascente all'alba; come una stella nel firmamento; come una poesia d'amore. Le gambe del ragazzo iniziarono a tremare, tutta la saliva venne prosciugata dalla gola, il cuore danzava alla vista di quel suo fiore in viso, chiamato sorriso. Lei gli rivolse uno sguardo gentile, ammirandolo con i suoi occhi chiari. Pensava che per essere un servo fosse davvero un bel giovane, non ha potuto fare a meno di rispondere a quella sua reazione con una risata sottile e timida. Il servo la guardava con occhi ipnotizzati, maledicendo Eros per averlo coinvolto in quel circolo vizioso: la stava ammirando da troppo tempo ed il re gli aveva rivolto uno sguardo storto. Il servo, avendo la consapevolezza dell'impossibile, non poté fare a meno di cedere ad Amore".

E' semplicemente magnifico come un sentimento così naturale possa creare in noi sensazioni ancora più forti del sentimento stesso. L'amore è una cosa che non si può controllare, è un'azione involontaria, l'unico caso in cui il cervello non ha nessun tipo di ruolo. Tutti al suo tocco diventiamo dei poeti, perché la poesia è una delle forme più nobili dell'amore.

Quando ci innamoriamo tutto intorno a noi smette di esistere ed in testa abbiamo solo quella persona, unica nostra ragione di felicità. L'amore è uno dei tanti mezzi con i quali riusciamo a raggiungere tale felicità, ma molto spesso il suo utilizzo porta a strade completamente diverse, strade verso cui possiamo proseguire solo tramite lacrime e lamenti. Ma l'amore è troppo bello per essere brutto, fa nascere in te la speranza che ogni giorno sia sempre migliore

dell'altro , apprezzi tutto ciò che ti circonda ed è magicamente incredibile. Ma Amore non è una persona, non è un oggetto, non è un libro, è la vita stessa : tutto ciò che ci circonda sono diversi modi di essere di Amore.

Sono Alice Liddell e la mia famiglia è molto nota e ben vista nella borghesia londinese. Mio padre, Harold Liddell, nel giugno del 1809 fu nominato decano del Christ Church College. La nostra è una dinastia di professori di alto rango, dove la cultura è considerata unica fonte vitale dell'uomo. Ho appena raggiunto il mio diciottesimo anno di età ,ciò significa che non sono più una bambina e che devo iniziare a pensare al mio futuro. Il mio più grande sogno è quello di diventare una famosa scrittrice di romanzi, infatti stavo già iniziando a buttare giù qualche scritto ma con scarsi risultati. La Letteratura mi appassiona dal primo istante in cui l'ho conosciuta e per questo devo ringraziare la mia maestra privata, nonché dama di compagnia, Letizia Belmonte. Ho ancora molto da imparare ma questo poco mi importa, di certo non sarà un matrimonio ad ostacolare i miei obbiettivi.

Appena raggiunta la maturità, infatti, i miei genitori hanno dato la mia mano ad un nobile inglese, Adam William Johnson, il quale proviene da una ricca famiglia di mercanti. L'incontro con la famiglia Johnson è previsto per domani e l'ansia mi divora al solo pensiero; come posso stare tranquilla avendo la consapevolezza che sto per sposare un uomo di cui so a malapena il nome? L'unica cosa che posso fare è affidarmi pienamente a Dio, pregando che vada tutto per il verso giusto.

Sento la porta della mia stanza aprirsi, interrompendo i miei pensieri.

<< Alice, è pronta la cena>> dice mia mamma con il suo solito tono dolce.

<< Arrivo subito, madre. Il tempo di finire quest'ultima pagina e sarò da voi>> lei mi sorride e chiude delicatamente la porta.

Con molta calma ripongo il libro nella mia piccola libreria e scendo per consumare la cena . Un silenzio tombale accompagna il mio tragitto verso la grande sala da pranzo, vedo la tavola imbandita e ognuno ai suoi rispettivi posti : mio padre a capotavola, mia madre alla sua destra, la mia sedia vuota alla sua sinistra e il posto di Letizia accanto al mio. Con grande sorpresa noto che non vi sono posate o calici apparecchiati al posto della mia maestra, la cosa mi stupisce particolarmente, lei vive con noi. Senza pensarci troppo prendo posto, mentre aspetto che la cuoca, Mary, mi riempia il piatto. Adoro la sua zuppa di verdure, infatti me ne mette sempre di più perché sa benissimo che mi viene l'acquolina in bocca appena sento il suo profumo. Le verdure provengono dal nostro orto e a volte mi piace aiutarla a coltivarlo.

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