|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟒|

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Pov. Toni

<Tieni bevi un po'.> Alzo lo sguardo da terra notando Grace che torna con un bicchiere in mano pieno d'acqua al contrario degli alcolici presenti ancora sul tavolo.

<Grazie.> Dico prima di afferrare il bicchiere sospirando. Sono seduta sul divano qui in salone, ma la mia mente è fuori in piscina finché non la vedrò tornare. Penelope si sta assicurando che quei demenziali se ne vadano e Malachai è da lei, lasciando così me e Grace sole.

<So che vorresti andare da lei, ma dagli una possibilità. Ciò che è successo, anche se in modo molto diverso, ha toccato anche lui.> Be' pur non avendolo mai conosciuto sentire certe cose, pur sapendo che non è un santo in partenza, non è comunque una cosa leggera da digerire. Insomma sono uscite fuori pistole, giri non legali da quel che ho capito e... tratti caratteriali non, come dire... semplici.

<Non ha mai saputo nulla di... lui?> Evito alla fine di pronunciare il suo nome, nessuno lo fa e mi sentirei a disagio a pronunciarlo.

<No, ho voluto sempre tenerlo lontano da lui. Poi quando ho capito che non si sarebbe fermato e che si poteva mettere nei guai... come poi è successo... gli ho svelato soltanto il suo nome e che era una persona pericolosa.> Quel "come poi è successo" lo ha sussurrato così a bassa voce che ho pensato di averlo immaginato, ma so perfettamente che non è così e sappiamo entrambe tutto ciò che c'è dietro a quelle quattro parole: i miei genitori, i Ghoulies, quella notte... Inquieta bevo un sorso d'acqua, portandomi una mano davanti alla bocca presa dalla sorpresa è... Mi giro di scatto verso di lei scioccata dal retrogusto che ho sulla lingua.

<Menta??> Le chiedo quasi scioccata, era un'eternità che non bevevo acqua e menta, da... da quando ero piccola...

<L'ho vista mentre aiutavo Penelope e mi sono ricordata che quando... ho pensato solo che potesse piacerti.> No. Non lo ha solo pensato, lo sapeva, sapeva che...

<Quando mi hai visto da piccola.> La correggo guardandola negli occhi avendo conferma nel leggero movimento della sua testa in avanti. Poso lo sguardo sul bicchiere rendendomi conto della sfumatura verdastra dell'acqua pensando a tutto questo tempo in cui ho l'ho mai bevuta. E non è stato per un rifiuto, semplicemente non l'ho cercata più nonostante mi piacesse.

<Non avrei voluto che succedesse nulla del genere, sarei voluta rimanere con tuo padre e aiutarlo ma... non ho potuto.> Non ha potuto perché papà ha pensato di mettere in salvo me, Grace stava con me quando mia madre era con Malachai. Un caldo tocco mi sfiora il polso prima che venga preso dalle dita di Grace che è pronta a ricambiare lo sguardo che le lancio.
<So che non mi vedi sotto la migliore luce e lo comprendo, magari dopo che ci facciamo quella chiacchierata mi eviterai anche se ormai sai tutto e quello che posso dirti sono dettagli o episodi con i tuoi. Ma se hai bisogno di qualcosa io ci sono e non perché mi sento in colpa nei confronti di tuo padre, ma perché mi ha aiutato quando ero in un momento disperato e anche e soprattutto perché si vedeva quanto amore provava per la sua principessa; amore che provava anche tua madre però, nonostante ciò che è successo tua madre ti amava.> La sincerità di quelle parole riescono a scavarsi un posticino dentro di me restandoci e da quel tragitto scavato già entra della luce rispetto al buio di rabbia e rifiuto che provo sempre su questa parte del mio passato. In qualche parte di me spero che ciò che mi ha confessato riesca a mettere radice dentro di me aiutandomi anche se... solo la visione di ciò che ricordo di loro e del loro amore rispetto a ciò che mi hanno raccontato e che è effettivamente successo sono due cose talmente talmente distinte che non capisco come sia possibile. A volte fatico ancora a credere come si sia comportata mia madre, è... neanche nei film di fantascienza potevo pensare a una cosa simile.
<E poi sei la fidanzata della sorella di mio figlio.> Mi riscuoto dai miei pensieri rendendomi conto che non sta guardando me, ma oltre la mia spalla. Mi volto subito pensando di vederla, ma...

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