capitolo 60

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Levi si trovava seduto sul letto della madre, aveva solamente quattro anni eppure capiva già benissimo lo schifo che c'era al mondo, o meglio lo schifo che c'era in quella stanza, non era mai uscito da lì, non aveva mai visto la luce del sole o sentito l'aria fresca sul suo corpo, in quella stanza con solamente un letto, un armadio,una cucina piccolissima e un tavolino non c'era neanche una fottutissima finestra, non aveva nulla quel bambino e nonostante questo gli venne tolto molto di più della sua libertà ma lui a quell'età non poteva capirlo a pieno.

-rivaille sta sera arriveranno le due persone di cui ti ho parlato-
sussurrò sua madre accarezzandogli la testa, levi notò che aveva uno sguardo molto triste e pensava che fosse per la mancanza del padre

-mamy smettila di pensare a lui-
rispose levi appoggiandosi sulle gambe della madre che continuava ad accarezzarlo

-non sto pensando a lui amore, perché lo pensi?-
chiese kuchel sorridendo, un sorriso che il bambino capì subito fosse finto

-perché hai lo sguardo triste mamy, cos'è che ti preoccupa?-
chiese poi il corvino alzando leggermente i suoi occhi verso il viso della donna

-nulla piccolo mio, smettila di pensare a me-
kuchel sorrise prendendo suo figlio e iniziando a fargli il solletico, ridevano entrambi, ridevano nonostante la loro vita, ridevano nonostante i dolori, ma le risate sarebbero molto presto finite.

-mamma dove stai andando?-
chiese levi sedendosi sul letto come gli aveva ordinato la madre poco prima 

-esco, esco per un lavoro amore, torno presto-
rispose la donna senza neanche guardare negli occhi suo figlio, non voleva fargli vedere le lacrime che colavano dai suoi occhi, si sentiva tremendamente in colpa, ma cos'altro avrebbe potuto fare? Era stanca e l'avevano persino minacciata proponendogli poi una accordo... cosa avrebbe dovuto fare se non accettare... lei amava più di ogni altra cosa il suo bambino, ma dopo un anno di sofferenze piene i suoi sentimenti andavano man mano a sgretolarsi e non verso di levi ma in generale dentro di lei iniziava a non provare poi troppe emozioni e poi era arrivato lui a proporgli un patto per salvarsi e per salvare suo figlio... era reale oppure no?

-mamy, perché mi menti sempre ultimamente? Perché sei distaccata? Non mi vuoi più bene? e poi avevi detto che dovevano arrivare due uomini ed è quasi l'ora, che dovrei fare io se mi chiedono di te?-
levi sputò fuori tutte quelle domande confondendo dannatamente kuchel, avrebbe dovuto rispondere ma cosa gli avrebbe detto?
Il corvino invece che era seduto con le gambe incrociate sul letto e le mani appoggiate sui polpacci si sentiva abbandonato, sua mamma era l'unica persona che conosceva l'unica che gli aveva voluto bene, ma forse quel bambino non sapeva realmente cosa volesse dire voler bene o amare qualcuno...
fattosta che da un po' di tempo sentiva sua madre sempre più distaccata, sembrava quasi annoiata nei confronti del bambino, eppure sembrava sincera quando gli diceva che li voleva un mondo di bene, levi non capiva alla fine era ancora un bambino...

-amore non ti sto mentendo e soprattutto non pensare mai più che non ti voglia bene, io ti amo bambino mio-
rispose kuchel avvicinandosi a suo figlio per prenderlo in un'abbraccio

-quando arrivano digli di entrare e digli di aspettare che torno, dovrei metterci un'oretta massimo, amore confido in te so che sei forte, ti prego di scusarmi, ricordati sempre che tu sei e sarai il mio guerriero per l'eternità bambino mio-
kuchel disse l'ultima frase correndo fuori dalla stanza, lo aveva lasciato lì senza sapere se lo avrebbe mai ritrovato...

levi rimase su quel letto da solo, sua mamma era scappata via lasciandolo con quelle parole in testa che non riuscirà mai a dimenticarsi, "sembrava così triste, eppure ci rivediamo tra un'ora, magari sta ancora pensando al bastardo di mio padre e non vuole dirmelo" pensò levi sdraiandosi sul letto con il suo solito libro, sperava che quegli uomini sarebbero arrivati quando sua madre era già tornata, odiava dover aprire alle persone che consumavano il loro lavoro con sua mamma anche se non sapeva bene di cosa si trattava, sapeva solamente che spesso sua madre urlava di dolore ed ogni volta era ricoperta di lividi...li odiava.

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