premessa

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Eccomi qua, un'altra storia di cui non importa niente a nessuno con frequenti interventi dell'autore; a cosa ci porterà questo post-modernismo 🙄😒. Che poi non capisco questa storia che vogliamo essere sempre più moderni, tra un secolo come ci definiremo se siamo già arrivati all'epoca contemporanea? Post-contemporanei? E dopo cos'altro ci inventeremo? I futuristi ci sono già stati e non abbiamo ancora trovato il nome per cosa c'è dopo il futuro e anche se lo trovassimo o creassimo ci sarebbe comunque qualcosa dopo.
Ma perdonate questa divagazione pseudo-intellettualistica 🧐 (oppure no, non mi cambia,  nessuno vi obbliga a leggere questi miei deliri, in fondo l'arte serve più a chi la produce che a chi ne usufruisce, no?), non è di questo che volevo parlare in questa sede, anzi in realtà non volevo parlare di niente in particolare, quindi non mettetevi a cercare un filo conduttore tra queste pagine, o in questa storia o comunque volete chiamarla, come ho già detto, non mi cambia, io il mio lavoro l'ho fatto scrivendo adesso tocca a voi interpretarlo.
Come dicevo, nessun collegamento, nessun file rouge qua, niente da vedere, solo pensieri confusionari, se volete potete considerarla scrittura terapeutica, o un diario personale (il che fa abbastanza ridere visto che è dalle elementari che cerco di tenerne uno e non ci sono mai riuscita, non avrei mai pensato di iniziare l'ultimo giorno dei mei diciott'anni),  in fondo siamo figli del postmoderno, no?😉😏.
Ma in fondo per crescere bisogna uccidere il padre, no? Quindi superiamo anche il postmoderno! O forse no, non è certo questo l'obiettivo che voglio raggiungere (per ora🎭).
Se pensate che questa "prefazione" non abbia senso di esistere, complimenti! Mille punti a griffondoro per voi! Ma in fondo l'arte non ha senso di esistere, c'è e basta. Ed è proprio questa sua inutilità a renderla essenziale.

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