capitolo 63

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La vita del corvino si incrinò totalmente quel giorno e lui continuava a portarsi dietro quella ferita senza mai ricordarsela, lo aveva realmente dimenticato...
ma ora, ora i flashback della sua infanzia, del suo dolore gli erano tornati indietro come un fresbe, e dolorosi come una marcia di giganti che ti calpesta...
in questo caso ad essere giganti erano i dolori e le innumerevoli sofferenze della vita del corvino che stava fermo a fissare l'acqua del fiume scorrere senza sosta mentre ricordava forse la cosa più preziosa della sua vita...

il tempo intorno a loro sembrò essersi fermato, il vento non smuoveva più le foglie degli alberi, il fiume sembrava congelato, tutto era fermo, tutto era immobile per lasciare spazio alle due persone che si trovavano lì insieme...
levi era dannatamente confuso...
come aveva potuto rimuovere totalmente quel ricordo?
Davvero una droga può far dimenticare una cosa tanto importante?
Eppure il dolore di quell'allontanamento lo sentiva forte e chiaro dentro se stesso...
stava male, forse molto più di prima...
ma ora non sapeva più cosa fosse giusto e cosa no...

sospirò lasciando la presa da una mano che porto davanti al suo viso per asciugare le lacrime che stavano percorrendo il suo volto, piangeva e non riusciva a smettere di farlo, si odiava per questo...

-l..liam-
disse convinto il corvino...
lo disse ad alta voce...
era sicuro itan lo avesse sentito...
era sicuro della scelta...
il se bambino a quest'ora starà ridendo del se stesso maggiore...
come all'epoca anche nel presente levi non riusciva a rinunciare alla sua vita...
non riusciva per le persone alla quale teneva...
eren, hanjie, isabel, furlan, kuchel ed infine itan...
era una vita di merda...
dolorosa...
ti da le cose belle e te le strappa a morsi...
ma la vita era quella...
non voleva far soffrire le persone attorno a lui...
avrebbe continuato a soffrire per gli altri

rimise la mano sul muretto sollevandosi a sedere facendo leva sulle braccia e come al solito era tornato indietro...
codardo, si ripeteva nella mente ed era vero, era un vigliacco che non sapeva neanche dar pace a sé stesso, cosa sperava di ottenere rimanendo in vita?

Si girò sul muretto rimettendo le gambe a penzoloni sulla strada, il volto ancora coperto dal cappuccio che tiro più giù una volta girato verso di itan, non voleva vederlo in faccia non ne aveva la forza, quegli occhi azzurri che ora può denominare come il colore del mare gli facevano dannatamente paura ora che si ricordava chi era, tirò fuori dalle tasche il suo pacchetto accendendo una sigaretta...
aveva rinunciato a morire, ma le sigarette erano l'unica cosa che poteva aiutarlo a restare della stessa opinione di poco prima

-liam-
disse nuovamente levi mentre faceva uscire delicatamente il fumo dalle sue labbra, itan per tutto il tempo era rimasto immobile a fissarlo e quando lo sentì pronunciare quel soprannome che non sentiva da una vita per poco non crollò a terra in un mare di lacrime, sapeva che chiamarlo rivaille lì avrebbe riportato a galla qualche ricordo, ma non pensava minimamente che si sarebbe ricordato anche quel nome...poi quando lo vide tornare con le gambe verso la strada il suo cuore si allegerì di un macigno che lo stava quasi soffocando, non gli interessava in quel momento della sigaretta che si era accesso, era l'ultimo dei suoi problemi, gli interessava sentire ancora quel nome dalla sue labbra, sentirlo faceva ricordare anche ad itan i tanti momenti passati insieme a ridere nonostante le sofferenze.

Levi con ancora lo sguardo a terra e gli occhi coperti dal cappuccio alzò leggermente lo sguardo scorgendo un'enorme sorriso malinconico ma felice sul volto di itan, allora era in grado di far sorridere in quel modo qualcuno? Si chiese levi sorridendo dentro a sua volta, poi decise di fare il primo passo facendo cenno ad itan di sedersi accanto a lui, il più grande non tardò ad arrivare saltando anche lui sul muretto sedendosi, sapeva che levi voleva dire qualcosa così rimase in silenzio rimanendo fisso ad ammirare i lineamenti del viso di levi per quel poco che si vedeva, sapeva benissimo che probabilmente non voleva farsi vedere in volto e a lui andava benissimo così, levi era salvo e questo era l'importante

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