XXIV.

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I due ragazzi erano tornati a casa, la trovarono ancora vuota. Harry fece ritornare tutte le buste alle loro dimensioni normali. Chiese a Kreacher di riordinare la spesa in cucina mentre lui fece levitare le buste con gli abiti nelle rispettive stanze. Dopo di che, si diressero insieme nella stanza che avevano deputato allo studio. Era stata arredata con tutti gli strumenti necessari per poter studiare e far pratica con le varie materie di cui avrebbero dovuto affrontare i M.A.G.O.

Intanto la situazione era rimasta come prima.
Silenziosa.

Harry non voleva davvero risultare così taciturno, ma non sapeva come aprire una conversazione senza provare il disagio di non aver parlato tutto questo tempo, mentre per Draco, beh...loro erano Harry Potter e Draco Malfoy, nemici giurati fin dal primo anno, quale scusa aveva per poter interrompere quel momento...per VOLER interrompere quel momento.

Fino a qualche mese prima sarebbe stata considerata quella la normalità, non il ridere, scherzare, fare shopping e mangiare il gelato su una panchina mentre cercavano di consolarsi a vicenda.
Cioè, quelle erano più cose da fare durante un appuntamento con il proprio partner, mica con la propria nemesi.
Aspetta, appuntamento?
-Oh Merlino, ho avuto un appuntamento con Potter.
E non me ne sono nemmeno accorto!-
Scosse la testa con forza colpendosi il volto con entrambe le mani, realizzando in che direzione stessero virando i suoi pensieri.
-Non può davvero essere così... giusto? È pur sempre Potter!-
Cercò di illudersi.
Intanto vagava, con lo sguardo perso, sul libro in cui c'era scritta la pozione che avrebbe dovuto rifare il moro.
-Conoscendolo, non avrà nemmeno realizzato l'ambiguità della situazione.-
Ghignò, leggermente più sollevato e divertito, per aver trovato un nuovo modo di prendere in giro lo sfregiato, non sapendo quanto in realtà avesse ragione, almeno per il momento.
-E perché Salazar ci ho pensato io?! Come ho potuto pensare una cosa del genere??- Ora, invece, decisamente preoccupato .

La fonte delle sue preoccupazioni lo distolse dai suoi pensieri.

Har: "Allora, cos'era quest'ordine di cui parlavi?"
Dra: "C-che hai detto?"
Si girò di scatto, non avendo notato prima la presenza del moro accanto a lui, ed arrossì impercettibilmente. Perché Potter era così vicino?
Non che in quella mattinata non si fossero ritrovati anche più vicini di così, ma il biondo, colto alla sprovvista dai suoi stessi pensieri, non potè fare a meno di prendere coscienza di quella vicinanza.

Har: "La pozione no? Avevi detto qualcosa riguardante un ordine da rispettare stamattina giusto?"
Harry prese il libro dalle mani del biondo, spostandosi poi dall'altro lato della stanza dove c'erano i calderoni, allontanandosi da Draco che intanto non si era accorto di aver smesso di respirare, se non solo dopo che riprese a farlo.

Potter era davvero ignaro dell'ambimguità di quella loro uscita, ma non sarebbe rimasto così ancora a lungo. Non con la strega più brillante della sua età come migliore amica e alla quale raccontava tutto.
Sarebbe bastato poco per far comprendere tutto a quella ragazza, che forse avrebbe aperto gli occhi al corvino grifontonto.

Draco si costrinse a rilegare la soluzione di quel nuovo problema, quando la situazione gli si sarebbe effettivamente presentata davanti.

Dra: "Ma allora fai sul serio? Come fai a non sapere una cosa banale, come in che ordine si mischiano gli ingredienti? Sono cose che si imparano da piccoli e in ogni caso basta seguire il buon senso.." disse, più che altro stupito dell'ignoranza del bambino sopravvissuto.
Har: "Già, è quasi come se avessi vissuto in uno sgabuzzino.."
Dra: "Cosa?"
Har: "Cosa?" chiese a sua volta con uno sguardo innocente, che non fregò il biondissimo, ma il quale decise comunque di non indagare ulteriormente. Prese una pergamena nuova ed il calamaio con piuma, e li porse al moro.
Dra: "Prendi appunti grifondoro, perché non te lo ripeterò di nuovo!E giuro che se dopo la mia misericordiosa spiegazione ti azzarderai a sbagliare ancora una cosa del genere, ti farò fallire il resto dell'anno, abbandonandoti a te stesso."
Harry si trovò a ridere divertito nell'avere quel principino come insegnante privato di pozioni, e si accorse anche di avere un entusiasmo decisamente spropositato, considerando che si stava parlando proprio di quella materia. I suoi pensieri furono interrotti dal biondo che aveva ripreso a parlare.
Dra: "La scienza di fare pozioni è il culmine di tutte le discipline magiche. È una vera e propria arte, poiché si impone l'armonia tra i vari ingredienti per poter rendere una pozione funzionante. Come si mescolano vari colori per ottenerne uno nuovo, ogni volta diverso, così gli ingredienti si mischiano tra loro, in quantità e talvolta ordini diversi per ottenere risultati nuovi.
L'armonia è fondamentale.
Ad esempio se mettiamo due ingredienti con proprietà opposte in un' unica soluzione queste potranno collidere e annullarsi tra loro, o peggio esplodere, il tuo amico Finnigan ne sarà particolarmente consapevole. Mi segui?"
Dopo una breve risata, si rese conto che, fin lì, era incredibilmente tutto chiaro.
Har: "Sì.."
Dra: "Questo ci fa dedurre due cose.
1) È una branca infinita e ancora da esplorare della magia. Possono esserci infinite combinazioni e infiniti risultati diversi. Pozioni ancora da scoprire e pozioni che possono essere perfezionate e adeguate all'occorrenza.
Lo trovo tremendamente affascinante.
2) È una disciplina esatta. Misurata. Ed è per questo che per voi grifondoro, che la trattate in maniera approssimativa, risulta tanto difficile. È necessario ordine e disciplina. Questo aspetto la rende molto simile alla scienza babbana, la quale ha ereditato anche i principi di mescolamento degli ingredienti. Infatti molti ingredienti pur essendo privi di magia possono essere usati in quella che i babbani chiamano chimica ."
Har: "Ma tu come sai tutte queste cose?"
Dra: "Harry, la domanda è come faccia tu a non saperle. Stai capendo?" Prese una pausa dal suo viaggio avanti e dietro per la stanza, che aveva intrapreso durante la spiegazione, per avvicinarsi e controllare che quella testa vuota stesse prendendo appunti. Si ritenne, stranamente, abbastanza soddisfatto da quello che c'era scritto e si allontanò dal moro senza notare il rossore comparso sulle sue guance. A quel punto si avvicinò alla lavagna e prese schizzinosamente un gessetto.
Dra: "Tu guarda che mi tocca fare...
Allora torniamo a noi. Adesso, vediamo quali sono queste basi di mescolamento. La chimica, così come pozioni, si basa sul creare delle soluzioni. Ogni soluzione è tecnicamente composta da due parti. Un solvente, possiamo ad esempio immaginare l'acqua, e il soluto, come il sale che si scioglie in acqua.
Questo è il principio di base.
Il soluto è tutto ciò che si scioglie nel solvente. Il solvente è tutto ciò che cambia le caratteristiche del soluto e lo accorpa a sé. La magia è ciò che permette a tutti i componenti di sciogliersi e accorparsi. È un catalizzatore, cioè favorisce la reazione. Tutto chiaro?"
Har: "Malfoy, credimi, sono più sconvolto di te nel dirti che non è mai stato più chiaro di così."
Il biondo lo guardò alzando un sopracciglio e rise appena con uno sbuffo.
Dra: "Buon per te Potter, perché non lo ripeterò di nuovo."
E questo fu il turno di Harry di ridere e alzare gli occhi al cielo.
Dra: "Ovviamente avrai notato che in una pozione ci sono normalmente più ingredienti, questo perché la magia permette di poter avere più reagenti , e più solventi.-"
Har: "Aspetta che sono i reagenti ?"
Chiese mentre scriveva sul foglio.
Dra: "I soluti. Si chiamano reagenti appunto perché reagiscono. -
E tutto ciò è aiutato, oltre che dalla magia, anche dal calore, che funge da ulteriore catalizzatore."
Har: "Ecco perché stanno sul fuoco!" Colpì la sua mano aperta con un pugno, come se avesse risolto un dubbio che lo tormentava da anni. Ciò fece ridere e scuotere la testa all'altro ragazzo, che restava incredulo.
Dra: "Seriamente, come hai fatto ad arrivare al settimo anno?"
Har: "Studiavo con Hermione. Io e Ron avevamo paura di lei e quindi imparavamo le cose a memoria. Ci servivano per gli esami e poi sloggiavano dalla nostra testa con tutti i bagagli.
Ascolta però, perché il fuoco aiuta? Cioè, che fa di preciso?"

Continuarono con le spiegazioni ancora per una 20ina di minuti, tra la curiosità del moro e la sorpresa di entrambi per quell'interesse, e perché, cosa fondamentale, finalmente Potter ci stava capendo qualcosa.
Dra: "...alla fine è una questione economica. Si mentono prima i solventi e gli ingredienti facilmente reperibili, per lasciare per ultimi quelli più rari in modo che se ci dovesse essere qualche errore, non verrebbero sprecati materiali costosi. In alcune eccezioni, gli ingredienti devono seguire ordini diversi per poter trarre il massimo effetto da quelli che vengono dopo, o per stabilizzare la pozione prima che venga aggiunto qualcosa ad alto rischio. Anche il modo in cui si gira è fondamentale e dipende dai tipi di pozioni e dagli ingredienti usati. Si seguono solitamente sempre gli stessi pattern. "
Har: "In sostanza, devo iparare tutti gli ingredienti e tutti i modi per mescolarli."
Dra: "Beh sì, sarebbe l'ideale, ma anche un'utopia. L'importante è che tu impari i principi delle pozioni da studiare quest'anno. Fammi vedere cosa hai capito."

Si cimentarono finalmente nella parte pratica, ed è così che i due membri restanti del golden trio li trovarono, quando approdarono a Grimmauld Place.

Ovvero a confabulare accanto un calderone, nulla di esploso o puzza di bruciato, nessuna sostanza non identificata appiccicata sulle pareti, entrambi con ancora tutti gli arti, Harry effettivamente interessato a ciò che stava facendo, una pergamena completamente riempita da ciò che, sospettosamente, sembravano essere appunti e Malfoy con un'ombra di...aspetta era un sorriso quello?
Ok forse avevano davvero fatto un macello e sbagliato pozione. Avevano aperto il multiverso?

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S. A.
Salvee, sono tornata una breve pausa natalizia. Come va? Come avete passato le vacanze?  Spero bene.
In questo capitolo ho provato a fare una mia teoria sulla materia di pozioni. L'ho descritta esattamente come la vedo io, quindi se magari è sbagliata, potete correggermi in ogni momento. Io ho semplicemente seguito quello che per me aveva un filo logico. Se c'è qualcosa che non avete capito potete dirmelo, magari posso spiegare di nuovo per farvi capire meglio come la penso.
In ogni caso, un bacio
-Annie❣️

P.S. SCUSATEMI, ERA SCRITTO CON I PIEDI QUESTO CAPITOLO.
Spero di aver corretto tutto

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