CAPITOLO 9

1K 49 46
                                    

Il rumore del mio telefono mi sveglia.
Mi stropiccio gli occhi, guardando l'orologio sul mio comodino e vedo che è già passata da un po' la mattina; sono le 10:00.

Con un lungo sbadiglio, mi stiro e mi alzo dal divano, lasciando Mia e Isolde ancora addormentate, avvolte nelle coperte. Sono così pacifiche e angeliche mentre dormono.
Sorrido a quella visione e mi dirigo verso il bagno per concedermi una rapida doccia e prepararmi per la giornata che mi attende.

Esco dal bagno pronta a scegliere i vestiti da indossare. Decido di optare per qualcosa di comodo e indosso un semplice jeans e una felpa. Infine, torno in salotto e sveglio delicatamente Mia e Isolde. Hanno dormito più del solito, grazie all'annullamento delle lezioni.

«Che ore sono? Perché sei già vestita?» chiede Isolde con voce assonnata.

«Sono le 10:20, ho appena finito di prepararmi.» Le sorrido dolcemente, guardando il suo volto confuso. Mentre le mie due amiche si preparano, vado in cucina e preparo una colazione veloce.
Isolde indossa un paio di jeans, abbinandoli a una semplice maglietta bianca e un cardigan nero.
Mia, invece, opta per un paio di jeans a palazzo e una vivace maglietta rossa.

Dopo colazione, usciamo e iniziamo a girare per i negozi. Isolde è la prima a trovare il suo abito, nel secondo negozio che visitiamo, una boutique chic nel centro della città.
Sceglie un vestito nero attillato che mette in risalto la sua figura snella e aggiunge anche degli scalda braccia neri, per un tocco di eleganza. Quando la vedo in quell'abito, mi colpisce la bellezza della mia migliore amica.

È stupenda, il suo fisico è qualcosa di straordinario.
Mi tornano in mente le sue parole di un tempo, quando spesso esprimeva insicurezza riguardo alle sue forme e al suo aspetto. Abbiamo condiviso tanto, ci siamo conosciute in uno dei periodi più difficili della nostra vita. Io stavo cercando di superare anni di bullismo e lei combatteva contro l'anoressia.

«Sei bellissima Iso.» Mi esprimo con sincerità e lei in risposta mi sorride dolcemente.

Mia, invece, dopo aver cercato nei negozi più grandi, trova il suo corsetto in un piccolo negozio vintage. Dice che lo indosserà con un paio di pantaloni bianchi in tessuto e una giacca dello stesso materiale e colore. Resto l'ultima a dover scegliere il mio abito.

Nei negozi precedenti non ho trovato nulla di mio gradimento, ma c'è ancora un ultimo negozio da visitare. Appena entro in "Atelier Eclisse", un profumo di lavanda mi avvolge, rendendo l'atmosfera quasi incantata. Il tintinnio delicato del campanellino sulla porta risuona nell'aria, aggiungendo un tocco di realtà a quello che sembra un luogo estratto da un disegno.

Sono sorpresa nel vedere come i vestiti esposti siano organizzati con cura per stagioni e colori, un dettaglio che dimostra l'attenzione e la passione dei proprietari per il loro lavoro. I pochi camerini visibili, con le loro tende di velluto e specchi d'epoca, danno al negozio un'atmosfera casalinga che lo rende ancora più accogliente.

Mentre cammino tra le diverse file di vestiti, il mio sguardo si posa su un vestitino rosso scuro che tende al bordeaux. Accarezzo il tessuto, è perfetto.
Tuttavia, una vecchia insicurezza mi assale.

"Sono troppo grassa per questo."

penso guardando il mio riflesso nello specchio difronte. L'immagine di me stessa sembra confermare i miei timori. Mi sento a disagio, incerta. Ed ecco che ritorna la vecchia me, una ragazzina debole e insicura.
Avrei dovuto rifiutare l'invito alla festa, ecco quella vocina persistente che riemerge.

Guardo un'ultima volta il vestito che ho tra le mani. Il suono di una voce familiare si fa strada tra i miei pensieri insicuri.
«Voglio vederti con quello addosso, questa sera» Sebastian. Rabbrividisco, Il suo tono di voce è sicuro, quasi autoritario, e mi coglie di sorpresa.

More Than Bruises.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora