Capitolo 3

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Lucio era andato via, ed io ero circondato da così tanti ragazzi che avevo perso il conto. Le ragazze in pantaloncino erano le più interessanti perché erano quelle che te la davano per un semplice giro in macchina. Dopo aver perso tempo a parlare di cose che nemmeno ricordavo corsi in classe. Tutti gli altri erano già al proprio posto e la professoressa di Lettere mi guardò storto come al solito.

"Signorino è questa l'ora di arrivare?"

Io: A quanto pare nessuno riesce a farmi arrivare...in tempo.

La mia battuta fu colta da tutti in classe tranne dalla prof che si innervosì visibilmente.

"Mark vai a sederti"

Obbedii senza replicare, e mi avviai al mio bianco, ma resta fermo a metà classe quando notai una ragazza dai lunghi capelli biondi, curve formose e corpo slanciato, seduta al mio banco vicino la finestra.

Io: Scusami....

I suoi occhi azzurri mi fulminarono appena mi guardò, ed io restai per una manciata di secondi senza fiato.

Io: sei seduta al mio posto...

"Non ci vedo il tuo nome scritto"

Io: Ehi piccola alzati e fai la brava dai.

La guardai dritto negli occhi cercando di ipnotizzarla.

"Ehi cocco...perché non vai a farti fottere?"

Io: tu non...? Vuoi venire con me?

"No grazie, dicono che non sei così bravo come sembra"

Io: Posso fartelo vedere anche qui, ora.

"Tu fai proprio..."

Ma la nostra conversazione fu interrotta dal colpo di tosse della professoressa alle mie spalle.

"Mark lei è Renè. Si è trasferita poco fa da Londra.

Le sorrisi divertito facendogli capire che, volente o nolente, si sarebbe alzata dal mio posto. Guardai la professoressa e la incantai.

Mark: Potrebbe dire a Renè se, gentilmente, si alza dal mio posto?

E come già sapevo la prof ubbidì come un cagnolino facendo alzare Renè visibilmente nervosa e la fece sedere nel banco accanto al mio. Restai a guardare il suo visino angelico per tutte le due ore di Lettere fino a che lei mi guardò ammiccando.

Renè: Professoressa, Mark continua ad insultarmi.

Io: Ma che...? Ma che cazzo dici?

"Mark moderiamo i termini. Signorina Renè come fa a dire una cosa del genere se nessuno di voi sta parlando?"

Renè: Glielo giuro. E poi prof non ci vuole niente a sussurrare o a mimare con le labbra, e a quanto pare sai cosa dire con quelle tue labbra luride.

"Beh, Mark chiedi scusa così possiamo continuare la lezione".

Io: Nemmeno per sogno. È solo una Sporca stronza viziata.

Renè: Visto?

Mi pentii subito di aver perso le staffe in presenza della prof di Lettere, visto che lei era l'unica che ti faceva il cazziatone invece di mandarti a casa subito con una nota. Notai che quel minuto non passava mai, e così capii che mi sarei subito 30 secondi in più di cazziatone grazie al genio di mio fratello che aveva bloccato il tempo chi sa per quale altro assurdo motivo. Certe volte Lucio sembrava un bambino, e usava i suoi poteri solo per stronzate, e il fatto che la mamma e lo zio Geremia non gli dicessero niente rendeva le sue stronzate più frequenti del solito. In classe eravamo rimasti solo io e Renè che mi guardava sorridente mentre la prof continuava ad urlare.

Io: Ok. Mi comporterò meglio.

"Domani condividerete il banco"

La campanella suonò e Renè corse via prima ancora che io mi alzassi.

Io: Bella maledetta stronza. Mi Ha fatto perdere tempo prezioso.

Fui sollevato dal fatto che, essendo l'inizio dell'ultimo anno, per un mese avremmo fatto solo un'ora, per conoscere i professori nuovi.

Io: Ma cos'è...?

L'aria cambiò improvvisamente e la gola iniziò a bruciare appena il mio naso fu invaso da un dolce odore di cioccolato fondente. Mi guardai attorno per capire da dove provenisse, ma vidi solo mio fratello camminare a passo svelto con il viso più bianco del solito e gli occhi neri come la pece.

Io: Lucio....

La sua mano afferrò il mio braccio con forza.

Lucio: Questo odore mi sta uccidendo...da dove viene?

Io: non ne ho idea. Solo ora lo sto sentendo.

Lucio: Dobbiamo andare subito via o faccio la strage degli innocenti.

Io: Si andiamo.

Tommy ci raggiunse con il fiatone e gli occhi quasi fuori dalle orbite. La puzza della sua paura si sentiva a chilometri di distanza, e ciò non era un buon segno.

Lucio: Scusami Tommy non posso accompagnarti...

Tommy: No. Aspetta...Lucio, Mark...dovete assolutamente vedere.

La Prescelta- L'impero dei due ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora