Una famiglia ritrovata

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Una famiglia ritrovata

Parigi, Maggio 1790

Ma come può essere!? Madamigella Oscar ha preferito André a me!? ... Ma cosa non ho io che lui ha?
Eppure io le sono stato accanto per vent'anni! ... Beh ... anche lui, forse più di me.
Il Generale Jarjayes ha visto di buon occhio la mia proposta di matrimonio ma madamigella Oscar mi ha rifiutato.
Si è unita ai rivoltosi, è sopravvissuta ai bombardamenti della Bastiglia e infine ... e infine è fuggita con Andrè.
Eppure in diverse occasioni le ho dimostrato la mia devozione anche quando ho ricevuto l'ordine di disperdere i rappresentanti del popolo, ho disobbedito agli ordini del re e sono stato richiamato dai miei superiori ma sua maestà mi ha graziato come ha graziato la mia madamigella Oscar.
Adesso il Comandante è lontano da Parigi con il suo Andrè a godersi il suo amore.
Anche se mi fa star male, devo dimenticarla!


Quartier Generale

Cammino lentamente per il palazzo fino a raggiungere l'atrio. Una folata di aria fredda mi induce a stringermi nel mio mantello. Scendo il primo, il secondo scalino e mi ritrovo faccia a faccia con il Tenente Victor Clement de Girodelle.

"Buona sera Generale Jarjayes!"
"Buona sera!"
"Come state?"
"Bene."
"Scusate ma avete notizie di Vostra figlia?"
"Figlia?! Quale figlia?"
"Ma di Madamigella Oscar!"
"Nessuna!"
"Ma non sapete neppure dove vive?"
"Preferisco sorvolare sull'argomento."
"Suvvia Generale! Le loro maestà hanno perdonato il tradimento di Oscar e poi Vostra figlia non è stata l'unica ad unirsi ai rivoltosi e le loro Maestà non potevano mandare a morte tutti i rivoltosi altrimenti la loro posizione sarebbe diventata più grave di quanto non lo sia e poi ... Madamigella Oscar è sempre stata nelle grazie della Regina."
"E con ciò che vorreste insinuare?"
"Che dovreste non portarle rancore, visto che ha ricevuto la grazia dalle loro maestà esattamente come me. Ricordate? Anch'io ho disobbedito agli ordini del Re!"
"Continuo a non capire ... cosa volete sapere?"
"Si è sposata?"
"Perché volete saperlo? ... Lei, Vi ha rifiutato."
"Lo so, non è il caso di ricordarmelo! ... Ha sposato André?"
" ... Si."
"E' ... felice?"
"Cosa volete che ne sappia?! Non l'ho vista da quel giorno che è partita per Parigi per unirsi ai rivoltosi."
"Almeno sapete dove vive?"
"Anche se lo sapessi non ve lo direi! ... Girodelle, mia figlia è una donna sposata e non mi pare opportuno che un uomo la importuni. Con permesso!"
"Ma Signor Generale non è mia intenzione importunarla, io ..."
"E allora non capisco perché volete sapere."
"Non fraintendete, anche se Madamigella Oscar ha deciso di sposare André, comunque io provo dell'affetto. Il mio unico desiderio è saperla felice! ... Con permesso!"
"Girodelle, Vi consiglio di dimenticare mia figlia!"
"Cerco di farlo ma non è facile! Vi chiedo di scusami ...

Girodelle è un'anima in pena, meglio che la dimentichi! E poi mia figlia ..... ha osato disobbedire alle loro Maestà! Sarà pure stata graziata ma per me resterà una macchia sulla nostra famiglia.


Palazzo Jarjayes


"Marielle, la Contessa Jarjayes è rientrata?"
"Sissignor Generale, Madame è di sopra e Vi sta aspettando!"
Salgo deciso gli scalini, raggiungo il nostro appartamento e busso.


TOC TOC

"AVANTI!"
"Marguerite, finalmente sei tornata! Possibile che quando vai in Normandia, tu debba trattenerti per così tanto tempo?"
"Oh Augustin, come non potrei?! Io non ho mai trascorso del tempo con Oscar e adesso che si è ritirata a vita privata vorrei godermi un po' della sua compagnia!"
"Preferirei parlare d'altro! Non hai altri argomenti?"
"Uhm ... Si, certo! Il nostro ultimo nipotino diventa sempre più bello! ... Credo che somigli un poco ad André e tanto ad Oscar ..."
"Marguerite!" sbotto scocciato.
"Si, caro?! Cosa c'è? Vuoi sapere il suo nome? Ebbene l'hanno chiamato François Augustin Reynier. E' stato André a volere che avesse il tuo nome. Ti è riconoscente per tutto ciò che hai fatto per lui."
"Così riconoscente che ha condizionato Oscar con le sue idee da rivoltoso." Sbotto furioso, se mia moglie vuole litigare io di certo non mi tirerò in dietro.
"Ma cosa dici?! Credo che tu non conosca tua figlia! ... Oscar non si lascia irretire da nessuno e lo sai!"
"E pensare che la sua vita poteva essere ben diversa da ciò che è!"
"E magari sarebbe stata sposa accanto al giovane Girodelle, vero?"
"Ti sbagli di grosso! Credi che io non avessi capito che André e Oscar si amavano da tempo? Devi sapere che prima che partissero per Parigi, ho parlato con Andrè ..."
"Vuoi dire che hai dato loro la tua benedizione? Beh quindi dovresti essere felice per loro e ... riconciliarti."
"Dopo quanto hanno fatto? Marguerite dimentichi che per generazioni la famiglia Jarjayes ha servito la corona e TUA figlia con il suo comportamento ci ha disonorati!" sgrunt, Marguerite non avrà mai l'ultima parola.
"Ormai è passato e tu dovresti dimenticare, avvicinarti a tua figlia e tuo genero e soprattutto conoscere tuo nipote! ... Augustin se la prossima volta che mi recherò in Normandia tu venissi con me?"
"Vuoi irritami?"
"No, voglio che tu superi certi preconcetti. Oscar è nostra figlia, non dimenticarlo!"
"Non lo dimentico come non dimentico che ci ha disonorati!"
"Come vuoi ... tanto è inutile discutere con te!"




Normandia, 25 Dicembre 1791


"Oscar! ... Oscar dove sei?"

"Andrè, siamo qui! ... in camera nostra!"
Stringo in braccio nostro figlio, tra le mani stringo un mazzetto di narcisi e sussurro: "Hai sentito? La mamma è in camera!" entro. "Oscar, non ti vedo, dove sei?"
"Dietro al paravento, mi sto cambiando!"
"Uhm ... quindi posso sperare che almeno per la cena di Natale ti vedrò con un bel abito lungo?"
"Cosa?! Ah ah ah ..." scoppio a ridere per le parole di mio marito. Io con un abito lungo ....
"Posso sapere cosa ho detto di tanto divertente? In fondo quando ci siamo sposati hai indossato un meraviglioso abito bianco."
"Appunto, quando ci siamo sposati!"
Vedo mia moglie venire fuori dal separé, come sempre indossa i suoi abiti maschili, bella, fiera, forte e dolce nello stesso tempo. "Almeno oggi che è Natale e soprattutto il tuo compleanno!"
"Ci tieni così tanto a vedermi vestita da donna?"
Mi avvicino, accarezzo il suo viso, le poso un piccolo bacio e sussurro sulle sue labbro: "No, sei perfetta così!" le porgo i fiori. "E' tutto ciò che ho trovato. E' inverno, fa tanto freddo, fuori nevica ed io non ho trovato null'altro!"
"Oh grazie André!" aggiungo commossa mentre prendo i fiori dalle mani di Andrè intrecciando le mie mani alle sue.
"Buon compleanno mia dolce Oscar!"
"Grazie André! Sei così dolce!" mi abbandono all'abbraccio mio marito e di mio figlio.


"André, Oscar, la cena è in tavola! Volete forse mangiarla fredda?" dico facendo irruzione. Arresto il passo, li vedo baciarsi, abbasso lo sguardo. "Oh scusatemi ..."
"Ah ah ah ... nonna non fare quella faccia!"
"Andrè smettila di prendermi in giro!"
"Agli ordini nonna! ... Sentito Oscar, andiamo in sala da pranzo altrimenti la nonna si arrabbia! Ah ah ah ..."
"Andrè sei sempre il solito burlone. Spero che il piccolo non diventi come te!"
"E invece io sarei felicissima se François assomigliasse a suo padre."
"Oh beh ... contenta tu!" ribatto mentre li precedo.
"Ah ah ah ... nonna più passano gli anni e più diventi brontolona."
"Andrè diventi sempre più sfacciato."
"Ah ah ah ..."



Siamo riuniti in sala da pranzo, la tavola è addobbata a festa, i numerosi candelabri illuminano la stanza poi vengo attratta dai fiori rossi posti al centro del tavolo che risaltano sulla candida tovaglia, sussurro: "Nonna ma i fiori sono di stoffa!"
"Certo! ... li ho fatti io, è un pensiero per te, Oscar! ... Sei nata in pieno inverno e i fiori scarseggiano e così per poter rendere allegra il tavolo li ho cuciti per te."
"Grazie nonna!"
"So che avresti preferito le rose bianche ma desideravo sorprenderti."
"E ci sei riuscita!"
"Oscar, bambina mia, ti porgo i miei auguri."
"Grazie nonna!"
Osservo il mio nipotino, mi sorride e si getta tra le mie braccia. "Oh mio piccolo François come sei diventato pesante!"
"Ma se è leggerissimo! Nonna, secondo me sei tu che non riesci a tenerlo! Ih ih ..."
"Taci screanzato! ... François vieni con la nonna, devi mangiare la tua minestra! ... Oh ma quanto è bello il mio nipotino! Credo che non ci siano altri bambini più belli di te!"
Oscar sorride e sussurra allegra: "E' tuo nipote quindi è il più bello! Ah ah ah ..."
Arriccio il naso e gli occhi, ribatto: "Non è vero! Il mio François è bellissimo! ... Sigh ... vorrei tanto che quel testone di tuo padre fosse qui, non sa cosa si perde."
Mi siedo a tavola e rispondo: "Mio padre è troppo orgoglioso per avere a che vedere con una famiglia di rivoltosi!"
"Oh ti prego, non parlare in questo modo! E poi le loro Maestà Vi hanno graziati quindi mi sembra assurdo che tuo padre continui a portarti rancore."
"Nonna, come ho già detto la sua non è una questione di perdono ma di orgoglio. Mio padre è maledettamente orgoglioso."
"Quindi mia cara, visto che le cose stanno in questo modo il primo passo per la riconciliazione spetta a te!"
"A me?! ... Io ..."
"Beh visto che hai appena criticato tuo padre per essere tanto orgoglioso, tu che non lo sei, va da lui!"
"Io ... ecco ..."
"Oscar, non vorrai farmi intendere che sei come lui?"
Avvampo per le parole della nonna, annuisco. Andrè mi guarda e continua sotto voce: "Certo che non sei come tuo padre, vero? ..."
"Io ... ecco ..."
La nonna continua con finta allegria: "Certo che non lo sei! E adesso ceniamo prima che diventi freddo. Uhm ... poi ho fatto un dolce buonissimo."
"Ed io ho pensato al vino. Voglio che questa serata venga degnamente festeggiata. Tanti auguri per il tuo compleanno Oscar!"
"Auguri mia cara."
"Grazie!" Sussurro pensando alle parole di mio marito e di sua nonna.


La mattina seguente

Stretto nel mio mantello raggiungo la serra, spero che sia sbocciato qualche altro ciclamino. Scruto con attenzione pianta per pianta, nulla.
Il mio sguardo si sofferma su un piccolo cespuglio di rose, sussurro: "Figuriamoci se con questo freddo ci sarà un bocciolo!" scruto con attenzione e sgrano gli occhi. "Non è possibile!" con le mani faccio spazio tra il fogliame. "Un bocciolo schiuso! Ma è incredibile! Certo che nelle serre avviene l'impossibile! ... La porterò alla mia Oscar!" All'improvviso la sua voce irrompe i miei pensieri.
"Andrè, cosa stai facendo di buon'ora nella serra?"
"Oscar, tu qui?!"
"Si, io qui!" mi stringo a mio marito. "Mi sono rigirata nel letto e non ti ho trovato."
"Come sapevi che ero qui?"
"L'ho immaginato. Ormai i fiori sono diventanti la tua passione."
"Ti sbagli, tu sei la mia passione. Vengo qui perché spero di portati tutti i giorni un fiore."
"Lo sai che a Dicembre oltre ai ciclamini non ci sono fiori che sbocciano!"
"E invece ti sbagli!" poso un bacio sulla fronte di mia moglie. "Il mio esperimento è riuscito. Ricordi che ho messo una pianta di rose nella serra?"
"Non vorrai dire che ..."
Afferro la sua mano e la porto con me. "Guarda, un bocciolo di rosa. Non è fantastico?"
"Certo che lo è! Però Lascialo là."
"Non vuoi che te lo regali per il tuo compleanno?"
Lo guardo negli occhi, mi stringo a lui e sussurro: "Tu sei il mio regalo, il regalo più bello che la vita potesse farmi! ... Andrè, io ti amo!"
Delicatamente con le dita sfioro il suo viso, i nostri sguardi si incontrano, i nostri cuori battono all'unisono, sussurro: "Nessuno potrebbe amarti quanto io ti amo."
"Lo so, Andrè...."

Ci perdiamo in un lungo bacio appassionato ....





Scendo dalla carrozza in compagnia di mia moglie, mi ha convinto a raggiungere la Normandia.
"Sgrunt ... Marguerite ricordati che lo faccio solo per te!" borbotto scocciato.
"Si, certo caro!" Rispondo con tono compassionevole.
"E adesso dove li trovo, quei due rivoltosi!!! Sgrunt!"
"Dimentichi che io ci sono venuta due volte?! Altrimenti come avrei potuto dirti che il piccolo François è bellissimo!? Su, vieni con me e non brontolare!"
"E invece brontolo!!!" rispondo secco, quando è troppo ..... è troppo!
"Smettila Augustin! Sei sempre così negativo. Eppure un tempo eri allegro, vivace e soprattutto speranzoso."
"Io sono allegro, vivace e speranzoso! Ma TUA figlia ha portato il disonore sulla famiglia Jarjayes! Quindi brontolo! Finché mi pare! Brontolo!!! E dovrà scusarsi, lei!!!" sgrunt, qui il capofamiglia sono io, e basta!
"Augustin sei qui per riappacificarti con NOSTRA figlia e nessuno dovrà scusarsi! ... E poi con questa prospettiva credo che non avverrebbe nessuna riconciliazione visto che voi due siete UGUALI!"
"Ah no! Io non mi sono schierato con quella ciurmaglia!!! Sgrunt!! E adesso dov'è?!!! Accidenti! E poi voglio vedere il piccolo!!! Lui è il mio futuro!!!"
"Ahhhh adesso capisco perché hai ceduto! Quindi l'hai fatto per tuo nipote, non per tua figlia!"
"Ora basta Marguerite! E' già tanto che sono qui! Io, un generale dell'esercito francese, servitore del Re di Francia, metterò piede nella casa di due sovversivi! Non ti sembra un bel sacrificio da parte mia? Quindi apprezza il mio gesto!"
"Augustin sei un uomo impossibile! Ed ora entriamo e chiediamo dove sono Oscar, Andrè ed il piccolo François!"
"Fai strada!"
"E va bene ...." aggiungo sospirando mentre scuoto la testa, mio marito è un uomo impossibile .... e mia figlia pure! Uno più testardo dell'altro, identici!
Entriamo nella nostra residenza, vedo Nanny venirci incontro allegra.
"Buongiorno Nanny! Hai visto, sono tornata .... e non sono sola!"
Mi porto le mani alla bocca, esclamo per la sorpresa: "Ohhh Signor Generale, Voi qui!?"
"Sgrunt, si. Io qui. E prima che tu dica altro, sono qui per conoscere il mio erede .... e magari assicurarmi che cresca bene!"
"Oh ma si, certo! ... François cresce benissimo ed è bello, bellissimo! ... Oh beh Vostra figlia pensa che io lo dica perché è mio nipote ma Vi assicuro che è bello come un angelo. Venite con me!"
"Oh, finalmente sento un discorso sensato! Portami dal mio nipotino!" Aggiungo fiero mentre seguo Nanny. Certo che alla sua età ha ancora un passo deciso!

Vedo Augustin sorpassarmi, percorre le scale fianco a fianco con Nanny quasi a volerla sorpassare. Sorrido. Mio marito è così felice per suo nipote che temo che possa venirgli un malore! ... Ma no, è un uomo duro, freddo, distaccato, sa controllarsi.

Raggiungiamo la nursery, Nanny apre la porta ed entriamo. L'ambiente è ancora quello che ricordavo, anche se questa stanza non è più stata usata da tanti anni. Al centro della stanza, in mezzo e diversi giocattoli, si trova seduto un bimbetto, vestito di azzurro, con i capelli biondi dritti in testa, gli occhi azzurri uguali a quelli di Oscar. Al suo fianco una giovane cameriera, evidentemente lasciata qui a controllarlo.
Rimango immobile a guardarlo poi sento il braccio di mia moglie attorno al mio, mi guarda, sorride.

"Augustin cosa te ne sembra?! E' bellissimo, vero?"
"E' .... molto più che bellissimo ..." rispondo mentre mi avvicino quasi ipnotizzato dal mio nipotino. "Credi .... credi che possa prenderlo in braccio?" domando commosso mentre lo osservo, il mio nipotino, il mio futuro, il figlio di mia figlia.
"Ma certo Signor Generale!" Risponde Nanny.
Vedo Nanny inchinarsi, prendere in braccio il futuro Conte Jarjayes e porgermelo. Allungo le braccia e lo stringo a me. "Come sei bello, mio piccolo Jarjayes!" Sussurro tutto emozionato. "Un maschio ..... finalmente un maschio! François ... il mio erede!"
Sorrido soddisfatta. Vedo mio marito perdersi nello sguardo di suo nipote. "E si, Augustin, l'avevo detto che somiglia tanto ad Oscar eh ma anche un poco a suo padre!"
"Ah no .... è uguale a me! E Nanny te lo potrà confermare! Lui ... è bellissimo!" sussurro mentre lo stringo al petto. François allunga una manina ed afferra la mia parrucca.
"Ih ih ih ..." predo delicatamente la sua manina. "Cosa vorresti fare con la parrucca del nonno?! Sai, un tempo anche i miei capelli erano biondi come i tuoi. Eh si, sono sicuro che sarai identico a me."
Sono a fianco di Andrè, ci teniamo per mano mentre entriamo nel palazzo alla ricerca del nostro piccolo François. "Sarà nella Nursery? Ho voglia di stringere il nostro piccolo!"
"Sono sicuro che starà giocando con il cavalluccio di legno che ho intagliato, è il suo preferito." Stringo la mano di mia moglie e corriamo per le scale.


Raggiungiamo la nursery, apro la porta decisa e rimango immobile, stupita da quello che vedo: mio padre che stringe al petto mio figlio. Il mio bambino, con la parrucca di mio padre tra le mani, sorride felice per le smorfie che mio padre gli sta facendo. Mai avrei potuto immaginare una cosa simile. Sono commossa, sento un nodo in gola. D'istinto stringo la mano di mio marito, come a volermi aggrappare a lui.

La guardo e con un cenno della testa la invito di fare il primo passo.

Mi avvicino a mio padre ed a mio figlio, allungo una mano e sfioro le loro mani, strette l'una nell'altra. "Padre ...." sussurro appena, commossa.

Mi irrigidisco nell'ascoltare la voce di mia figlia, non riesco a pronunciare una sola parola, aspetto che mi fronteggi. Non so che reazione potrò avere ....

Mi volto, osservo mio padre dritto negli occhi. "Avete conosciuto mio figlio .... François"
" ... Si." l'osservo per evitare lo sguardo di mia figlia. "E' come l'immaginavo. François sarà il prossimo erede della famiglia Jarjayes!"
"François è mio figlio. Mio ... e di Andrè, Padre" Aggiungo senza lasciare la presa sulle mani di mio padre e mio figlio.
"Ovvio. Ma è l'erede della nostra famiglia."
"Si, certo" rispondo senza cedere.

Mia figlia ed io ci guardiamo intensamente, le parole rimangono prigioniere. Aspetto che sia lei a dire altro. Annuisco.

"Padre .... io ..... sono felice che siate qui"
"Anch'io sono felice ... Oscar ..."
Vorrei abbracciare mio padre e mio figlio ma non so come fare. Sento dei passi alle mie spalle, è Andrè.
"Signore .... grazie per essere qui, oggi"
"André. L'ultima volta ci siamo visti, eravamo nelle scuderie, ti dissi che avrei visto di buon occhio una vostra unione se tu fossi stato un nobile ... ma oggi sono più che convinto che nessun altro uomo sarebbe stato più degno! ... André, grazie per aver protetto mia figlia."
Mi avvicino di un passo, poso la mano sulla spalla di Oscar, sorrido. "Grazie Signore" rispondo commosso.
Nanny ed io ascoltiamo commosse le parole dei nostri cari. Mi avvicino ad Augustin e prendo con me il piccolo, con voce soave dico a mia figlia: "Cosa aspetti ad abbracciare tuo padre?"

Alle parole di mia madre mi sciolgo e mi getto tra le braccia aperte di mio padre. E' qui per me, mi accoglie, mi abbraccia come non ha mai fatto in tutta la mia vita. Sento le sue mani stringermi, prima timidamente, poi con la forza e la dolcezza che solo un padre può avere.

L'emozione sale, cerco di trattenere le lacrime, sussurro: "Sono tanto felice, Oscar ..."
"Anche io Padre, anche io ...." sussurro piano mentre sento le lacrime scendere a rigarmi le guance.


Sono tanto felice! Finalmente la mia Oscar e suo padre si sono riconciliati. Adesso più niente potrà minare la nostra felicità.
Ti amo amore mio! ... Ti amo mio unico e grande amore ....

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