L'acqua scorreva fredda sulle mani di quel pomeriggio di aprile. Nessun cliente all'orizzonte. Il bar era tutto sistemato, le tazzine in ordine sopra la macchina, il lavandino lucido. Le lancette dell'orologio scoccavano lente e Marzia faticava e guardare inutilmente fuori dalla porta vetrata. "Almeno lavorando il tempo passa in fretta" pensò. Marzia aveva 23 anni, alta, snella con due occhi color ambra. Nulla di speciale diceva. A un certo punto il campanellino sulla porta suonò e si aprì.
- ciao troietta-era Jade, l'altra dipendente del bar.
-oh tu sei..che paranoia oggi-
-lava per terra se ti scocci. Cosi mi eviti il lavoro pesante-
-non ci penso nemmeno!- esplose ridendo Marzia. -a sto punto faccio i calli al culo seduta-
Jade sorrise masticando una gomma. Era mora, scura di carnagione dai tratti quasi orientali.
-che si dice allora?- chiese Jade tamburellando sul bancone.
-ancora? Noia mortale oggi. Di incassi manco 100 euro. Scandaloso-
Improvvisamente si apri la porta. -cerco Mike. è qui? -una voce possente ruppe il silenzio.
-no - risposi immediatamente. -ma torna per la chiusura.
-mi chiamo Jack - disse sorridendo. Il suo sorriso era bianco e lunghissimo. L'uomo alla porta era alto, magro, con un casco in mano ed estremamente affascinante.
-piacere di conoscerti. .ehm io sono Marzia!-gli dissi impacciata.
-io jade-disse masticando la gomma come una forsennata.
-lavorate per Mike quindi! Io sono un suo vecchio amico, nonché anche istruttore in palestra. Sono venuto a lasciargli questo- disse frugandosi in tasca ed estraendo un biglietto sgualcito. Lo posò sul bancone di marmo bianco, l 'immagine sul foglietto rappresentava tante biciclette, come delle cyclette.
-sono istruttore di spinning- affermò fiero.
Jade, quasi fregandose, chiese -hai una moto, vedo-
-si esattamente, è un Bmw.-rispose indicando fuori la porta. Sia io che Jade spiando vedendo il bolide. Era una moto enorme, di un grigio scuro e brillante, ferma con il cavalletto vicino il marciapiede.
-sti cazzi- tuonò Jade a gran voce.
Mi venne da sorridere portandomi una mano alla bocca, e incrociai lo sguardo di lui, che sorrideva a sua volta.
-va bene-disse battendo la mano sul bancone -salutatemi Mike, piacere di avervi conosciuto ragazze!-
-anche per noi! - risposi sorridendo. Ci guardammo nuovamente, in un istante che sembrava non terminasse mai. I suoi occhi scuri si curvarono in un sorriso, voltandosi e uscendo dalla porta.
-che non ti piace il fusto eh?- ironizzo' Jade.
-smettila! -risposi. -Non vedi che è grande! Avrà una cinquantina d'anni! Lo arrestano se ci provasse con me- squittii sistemando le bottiglie sulla mensola di vetro.
-ma silenzio !-esclamò Jade sedendosi ad un tavolino -il tipo ti piace e tu piaci a lui, io ci vedo lungo su ste cose!poi sembra anche ricco, getta via Martino e buttati sul fusto!-
-ma sei scema o cosa? Amo Martino e non mi metterei mai con un vecchio! Per soldi poi! Ma che stronzate farnetichi? Piuttosto, non hai un cazzo da fare che rompermi?
-che strega-!rispose stizzita.
Infondo Jade non si sbagliava, una scossa di emozioni percorse la mia mente e il mio corpo. Le sue mani così grandi chissà quante donne avevano posseduto. Io, invece, così inesperta, mi sarei fatta guidare da lui, dalle sue mani grandi.
Cercai di discostarsi subito da quei pensieri, cosi poco adeguati. Infondo Jack chi era, non sapevo nulla su di lui, sapevo solo che in pochi attimi mi aveva messo in subbuglio corpo e mente.