«Lei cosa diavolo ci fa a casa mia?» chiese Fay, quasi più a se stessa che alla donna davanti a lei. Stentava a capacitarsi che la governante di Casa Rollins fosse a Nassau, soprattutto considerando come si erano lasciate l'ultima volta che si erano viste e con la situazione in corso.
«Sei l'ultima persona a cui mi sarei rivolta, ragazzina, ma anche l'unica che può aiutarmi.»
Questo mandò Fay ancora più in confusione.
«Che aiuto può dare una sporca spia come me? Mi lasci in pace.» Così dicendo fece per chiudere la porta, perché proprio non voleva saperne niente di aiutare quella donna, che era la causa di ogni suo male recente. Ma quella fu più svelta: mise un piede tra l'anta e lo stipite, bloccandola.
«Signorina Adcock, lasciamo per un attimo da parte i nostri problemi personali. Stiamo parlando dell'incolumità del Signor Rollins.»
"E anche di quella di Raven." pensò lei, quasi infastidita dalla mancanza di delicatezza della Marygold.
«Perché mai dovrebbe essere un mio problema la sua incolumità? Dopotutto l'ultima volta che ci siamo visti, mi ha quasi sbranata. E per colpa sua, se non ricordo male.» Fay sibilava a denti stretti, non aveva assolutamente intenzione di farsi sentire dal resto della sua famiglia, che se ne stava ancora in salotto ma era certa che avessero teso tutti l'orecchio per capire cosa era venuta a chiedere quella sconosciuta alla loro Fay.
La Marygold la scrutò con evidente fastidio, combattuta tra la voglia di spiegare tutti i motivi per cui lei fosse in torto e la necessità di supplicarla per il suo aiuto.
«Ma non l'ha fatto, dopotutto.» le rispose alla fine con insolita calma ed estrema freddezza. «E anche se per me rimane un mistero del perché, so che ti ha voluto bene. Sei in debito con lui, Signorina Adcock, e anche con il resto dei ragazzi. D'altronde, stavi per rivelare tutti i loro segreti.»
Fay cercò di mantenere un'espressione distaccata, ma non poteva ignorare il fatto che si sentisse in colpa e sinceramente in debito con Theo, che con lei era stato quasi sempre paziente e galante. La cosa peggiore era che il senso di colpa glielo dava il fatto che non stava pensando davvero a lui, quanto all'altro.
«Cosa ci guadagnerei da questa storia?» si ritrovò a domandare in uno slancio di intraprendenza. La Marygold la studiò per un po' e alla fine tirò fuori il suo asso nella manica.
«Scommetto che rivuoi questo quasi più di quanto rivuoi lui.» disse, sventolando sotto il suo naso il diario che credeva di aver ormai perso. Fay spalancò gli occhi per lo stupore, e quell'arpia se ne rese conto perché le sue labbra si incurvarono in un ghigno carico di soddisfazione.
«Ti propongo un patto, ragazzina.» le disse «Io te lo restituisco, ma tu non lo pubblichi per nulla al mondo. In cambio ti prometto che farò di tutto per convincere il Signor Rollins e gli altri a non torcerti un capello.»
Fay soppesò ogni singola parola di quel discorso, cercando la fregatura: doveva esserci per forza, però non riuscì a trovarla.
«Ammesso che io sia interessata, non capisco come questo possa aiutare a ritrovarli. Se non ci riescono le famiglie con i loro mezzi, cosa posso fare io?»
«Sciocca ragazzina, non è questo che ti chiedo. C'è qualcuno che ha davvero le capacità di ritrovarli, e di certo non sei tu.» le rispose la donna con il suo solito cipiglio di scherno e disprezzo. Fay si risentì non poco per quell'atteggiamento e di nuovo fu sul punto di sbatterle la porta in faccia, questa volta neanche troppo delicatamente. Ma la Signorina Marygold concluse il suo discorso con qualcosa che non poteva proprio ignorare.
«Il Signorino Krupp è l'unica nostra speranza, lui e quel suo orribile gemello al quale è indissolubilmente legato. Ma non ne vuole sapere nulla di aiutare i suoi amici, passa le sue giornate a bere e dormire.»
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La Fiera degli Inganni e delle Vanità
FanfictionLa Fiera degli Inganni e delle Vanità nasce come fanfiction della saga di ACOTAR scritta da Sarah J. Maas e al grido di "NIENTE È MAI TOO MUCH!". Partendo dalla base del primo romanzo, Una Corte di Rose e Spine, viene raccontata la storia di Fay Ad...