IMMAGINA 8

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Premessa: in questo "immagina" Timothée Chalamet presta soltanto volto e nome al personaggio, sarà un ragazzo qualunque. Buona lettura! -★

Il mascara è da aggiustare, i vestiti aspettano sul letto, la spazzola scorre lenta fra i capelli.. ma sono in estremo ritardo!
Stasera è ospite da noi la famiglia di un collega di mio padre, vuole farmi fare amicizia con i figli.
Non ne ho molta voglia, ma ci tengo comunque ad essere carina ed educata. Infilo il vestitino che ho scelto per la cena, un piede nella calza, poi l'altr-
*Driiiiiin*
O cavolo, sono qui.
<<Amore vai ad aprire tu?>>
Mia madre, che sta perfezionando la tavola, affida l'accoglienza a papà.
Così mi aggiusto in tutta fretta mentre sento voci nuove al piano di sotto. Ultima occhiata allo specchio ed esco dalla stanza per avviarmi verso le scale. Gradino gradino e, quando inizio ad intravedere chi c'è all'entrata, scorgo una signora sulla quarantina, molto elegante, stretta stretta ad un uomo fascinoso dai capelli brizzolati: Marc, l'amico di papà.
Con loro vedo una bimba graziosa, tenuta per la mano da un ragazzo alto e mingherlino, ma comunque dalla grande presenza. Mentre il suo viso sembra scolpito, disegnato.
Gli occhi sono verdi, simili a quelli della madre, i capelli mossi li contornano quasi ad abbellirli. Indossa una polo scura, jeans blu ed un orologio nero che gli delinea il polso, ma il suo vero abito è la bellezza tagliente che porta con se.
<<E lei è Y/n, la nostra ragazza>>
La voce di mio padre mi riporta alla realtà. Percorro gli ultimi scalini, mentre avverto lo sguardo del ragazzo su di me.
<<Piacere Timothée, ma chiamami Tim>>
Mi dice lui, con un sorrisino quasi imbarazzato sul volto.
La voglia di fare amicizia mi è tornata tutta.
Mi presento anche io e ci sediamo tutti a tavola.
Guarda caso sono proprio seduta difronte a lui, non so se ringraziare o odiare mia madre per la scelta. La cena trascorre tra chiacchiere e risate, mentre io non ho fatto altro che cercar di non far notare a Timothée i miei sguardi, ma più di una volta ho fallito cadendo nell'eye-contact.
<<Ti va di uscire a fumare una sigaretta?>> Mi sussurra, stringendone una fra medio e indice. Contenta, annuisco, ma non ho mai fumato in vita mia.
Cosi ci alziamo e ci dirigiamo al giardino sul retro.
<<Ti ho detto di smetterla col fumo Tim!>> Tuona la madre, mentre siamo già all'esterno e non può sentire risposte.
<<Lascia stare, odia questa mia abitudine ma per ora non voglio smettere, ne vuoi una?>>
Mi dice aprendo il pacchetto.
<<No, non ho mai provato>>
<<Allora perché hai accettato di uscire?>> risponde ridacchiando.
Arrossisco spostando lo guardo, senza sapere come rispondere.
<<Eh va bene, ti faccio provare ti va?>> Annuisco a quella voce quasi persuasiva.
Prende una sigaretta dal pacchetto, la accende con un accendino blu elettrico e me la porge. Inspiro. Il fumo pervade la mia bocca, la sensazione è piacevole ma quando butto fuori inizio a tossire. Nel mentre, Tim mi ha osservata nei minimi dettagli fino a quel momento, per poi aggiustarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<<Tranquilla la prima volta è normale, andrà sempre meglio>>
Mi rassicura sorridente. Dentro di me sembra accendersi una piccola luce. Quel sorriso ha riscaldato la parte più fredda e oscura di me. Per i prossimi secondi lo guardo quasi incantata mentre inspira dalla sua sigaretta ed emette fumo dal naso, che scende verso il mento per poi sparire e contornare la sua aura scura.
<<Forte la tua famiglia, sono simpatici i tuoi>> afferma.
<<Davvero? Ahaha grazie, non me ne accorgo spesso>>
<<Beh ti capisco, non so come hai trovato i miei ma posso dirti che almeno io penso siano noiosi>>
<<Ma no dai! Mai quanto la collezione di trenini di mio padre>> ride alle mie parole, girandosi per potermi guardare negli occhi.
<<Non posso comunque negare che la parte migliore della famiglia sia tu>>, dice accarezzandomi il viso. Si avvicina al mio orecchio ed il suo fiato caldo accarezza la mia pelle, mettendomi in allerta.
<<Da quando sei scesa per quelle scale..>> mi accarezza la schiena.
<<Mi hai fatto dimenticare qualsiasi cosa. Mi hai catturato, Y/n>>
Quel tocco mi segna come un incisione. Prendo la sua mano e la sposto sul mio fianco, poggiando la mia sulla sua nuca per poterlo baciare. Adesso non si torna più indietro. ★

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𝐓𝐈𝐌𝐎𝐓𝐇É𝐄 𝐂𝐇𝐀𝐋𝐀𝐌𝐄𝐓 // 𝑟𝑎𝑐𝑐𝑜𝑙𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑖𝑚𝑚𝑎𝑔𝑖𝑛𝑎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora