Quel pezzo di...
"Sei una ragazza sveglia, Ratri. Troverai il modo per non farti colpire... e il football è lo sport più popolare d'America, lo sapevi?"
"Dubito che le regole convenzionali siano... ahi... esattamente così!"Colpita nuovamente al fianco, gli gridai un insulto che suscitò un coro di risate. Si accalcavano nuovi stregoni alla porta, ma non avevo il tempo di fermarmi a guardare.
Samuele mi aveva già decifrata: non avevo alcun problema di ansia da prestazione, anzi, il pubblico acuiva la sfida. Nessuno di quegli stregoni avrebbe interferito con l'allenamento, pertanto non potevo aspettarmi aiuto da loro. Tentai di appropriarmi della palla, ma Samuele si limitò a strapparmela dalle mani con la telecinesi e a colpire più forte, giacché avevo tentato di "barare".Quali erano quelle dannate parole? Le avevo appena lette, ma la mia mente era completamente vuota.
Fu istinto schivare, due o tre volte. Rondata, rotolata. Tornai all'Accademia, con la mente. Gli stregoni smisero di ridere. Tornai su quella strada, quella notte, ai raggi laser che...
"Non puoi schivare per sempre, Ratri." disse lui quasi con noia. Sorrisi feroce ed evitai la palla con un eccellente backflip sul posto, per poi essere però colpita in fronte. Ahi. Questo avrebbe lasciato un livido.
"Vaffanculo, niente faccia, sai che lavoro al cinema! Perché non possiamo usare un cuscino?" lo insultai in italiano, la sua lingua madre, affinché comprendesse bene.
"Spiacente, sono meno motivanti e si dà il caso che io ti voglia motivata."
Il suo sogghigno acuì la mia rabbia. Non potevo raggiungere il grimorio, lo schermo si era spento e non volevo rischiare di romperlo. Come lui però mi colpì di nuovo, per poco non ruggii. Lo caricai, ma lui eresse con un cenno una barriera invisibile, che mi fece barcollare. Mentre la scioglieva per lanciare nuovamente la palla, ricontrollai le parole e mi allontanai dal grimorio, a mani protese, fissandolo con odio.
"Avava, ma phenel man..." Aria, proteggimi.
Incanalai le energie in quelle parole, nel mio braccio... e percepii l'aria solidificarsi in uno scudo invisibile.
La palla rallentò. Non si fermava. Proseguiva la sua corsa, diretta verso il mio occhio - quel punk bastardo! - finché... non fui costretta a scansarmi."Non male, come primo tentativo. Ma temo tu abbia pronunciato l'incantesimo incompleto."
Se gli stregoni alle sue spalle avevano le mascelle spalancate e sembravano approvare, Samuele protese una mano verso la palla ovale che rimbalzava sul pavimento ed essa gli volò tra le mani."Non avevo avuto tempo! Ma ce l'ho fatta comunque... circa!"
Un sopracciglio e un piercing annesso inarcati. "Vuoi essere circa non colpita dal prossimo Solare che ti scaglia una palla di fuoco?"
Probabilmente comprese di aver esagerato, come mi vide trasalire - il trauma era ancora fresco, troppo fresco - ma non gli diedi il tempo di compiere marcia indietro e scusarsi: aveva ragione. Dovevo imparare a proteggermi.Irata, ignorai tutti gli sguardi puntati su di me e ripetei l'incantesimo a mani protese.
"Avava, ma phenel man thaj phen man plastikani."
Aria, proteggimi e sii elastica.Una brezza scompigliò i capelli di tutti i presenti, da come l'aria si accumulava, condensandosi davanti a me. Non creai una barriera a strati, graduale, stavolta.
La palla fu intercettata da una rete invisibile, che ammortizzò incurvandosi e tornò diritta, rispedendola al mittente: precisamente sulla faccia di Samuele. Un vero peccato che questi la prese al volo con la magia. Un piccolo cenno di approvazione dopo, era tornato spietato."Ancora."
* * *
"Hey... Want some?"
Stavo razziando il buffet allestito in una sala arredata con opulenza, ma che era rimasta sfuocata ai margini dello sguardo, non appena avevo visto il cibo.
Mi volsi, notando una ragazzina dai capelli corvini raccolti in due trecce, che mi stava porgendo del ghiaccio. Poiché metà del mio corpo era un dolore, accettai grata il suo inestimabile dono.
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TENEBRIS - Il canto della Luna
ФэнтезиUn fulmine che vede strapparsi il proprio destino e, imprigionato in un corpo umano, dovrà lottare per la libertà. Una veggente che prevede un terribile futuro, nel quale un potere non ben specificato cadrà nelle mani di una potente organizzazione...