CAPITOLO 29

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Il suono del telefono che squilla, mi sveglia. Il nome "Lucas" appare sullo schermo, mi stropiccio gli occhi e rispondo velocemente «Pronto?» la mia voce risuona assonnata e bassa.
«Amelie, scusa ti ho svegliato» la sua invece è calma e felice.

Mentre Lucas mi parla sento un braccio che mi stringe la vita, attirandomi più a se. Mi giro, la figura di Sebastian appare rilassata e tranquilla. «Amelie abbassa la voce» mormora tenendo gli occhi chiusi.

«Amelie, sei con qualcuno?» Lucas al telefono continua a parlare, facendomi anche troppe domande.
«Lucas, dobbiamo parlare seriamente di quel che è successo questa notte» evito la sua domanda, non voglio risponderli subito.

«Quindi sei con lui..» sembra capire già tutto. Riattacca.
Sospiro posando il telefono sul comodino. Guardo il soffitto per alcuni secondi prima di girarmi verso Sebastian.

«Era lui al telefono?» ha ancora gli occhi chiusi, mi parla con voce bassa. «Sebastian...» quando pronuncio il suo nome, lui apre gli occhi. Si stiracchia spostando il braccio dalla mia vita. «Li parlerai?» chiede mentre si sistema le coperte.

«Sì, devo spiegarli tutto.»
Lui mi attira a sé lasciandomi un bacio sulle labbra.
«Vedi di farlo staccare da te, sennò ci penserò io.» sussurra con voce roca sulle mie labbra.
Sento letteralmente lo stomaco pervaso da farfalle svolazzanti, emozioni inspiegabili.

«Ci parlerò.» sarei rimasta lì a guardarlo per ore, ad osservare ogni suo lineamento.
«Ora devo prepararmi per la scuola, e anche tu.» mi libero dalla sua presa e mi alzo.
«Vado a farmi una doccia.» lui è ancora sul mio letto, che mi guarda.

«Se vuoi compagnia, chiamami.» mi fa l'occhiolino, e io roteo gli occhi. «Vado.» mi dirigo in bagno.

Ci metto davvero poco a lavarmi. Torno in camera mia con solo l'asciugamano attorno al corpo. Lui non è più nel mio letto, le coperte sono disfatte e posso giurare di sentire ancora il suo profumo nella stanza.

«Amelie, ti prego di vestirti.» mi giro e lo vedo appoggiato allo stipite della porta.
«Mi sto vestendo, vatti a fare una doccia su» lo incito ad andare in bagno. Non so come spiegarlo, ma vestirmi davanti a lui mi mette in imbarazzo; è esilarante questa contraddizione. «Ma così il tuo profumo impresso nella mia pelle svanirà.» gli si forma un piccolo sorriso sulle labbra.

Maledetto sorriso, maledetto Sebastian, mi fa impazzire. «Fai ciò che vuoi, io devo vestirmi.» lo guardo aspettando che lui lasci la stanza.
«Me ne devo andare?» chiede ironicamente.
Io annuisco, mentre decido quali abiti indossare.
«Ti fai spogliare da me, ma ti vergogni a farti vedere mentre ti vesti. Che strano.» ride.
Mi avvicino a lui spingendolo fuori dalla stanza.
«Sebastian, zitto, ci metto poco.»

Una volta rimasta sola, mi vesto, sempre con quel sorriso sulle labbra. Mi sento felice anche se ho ancora paura, paura di soffrire per colpa sua.
Indosso un semplice jeans e una felpa nera.
Esco dalla camera e vado in sala, vedo Sebastian seduto sul divano.

«Prendo la borsa e sono pronta.» lui si alza e apre la porta. Lasciamo insieme il palazzo e lui si offre di accompagnarmi all'università.
«Io torno a casa, mi cambio e torno.» perché in quel momento ho paura che non ritorni? Mi devo fidare, no?
Annuisco, ma la mia faccia molto probabilmente assume un'espressione che fa capire tutti i miei pensieri.

«Amelie, non ti lascio sola, ritorno.» mi accarezza la guancia. «Dai, ora vai.» apro lo sportello della macchina e scendo.

Come prima cosa, devo trovare Lucas. Mi affretto ad entrare, ma le prime persone che trovo sono Mia e Isolde. «Ragazze!» sorrido avvicinandomi a loro.
«Ehi, Ame, ciao» Mia mi lascia un bacio sulla guancia, mentre Isolde mi sorride.
«Ame, devi assolutamente raccontarci tutto» dice Isolde. Io inizialmente la guardo confusa.
«Ti ho visto scendere dalla macchina di Sebastian, e poi voglio sapere perché non parli più con Lucas» è talmente emozionata che mi fa ridere.

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