Capitolo due: Il Regno Di Phiria

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Mi è sempre piaciuto poter camminare tra le strade del regno, ovunque mi girassi vedevo gente che parlava della propria famiglia o vedere i mercanti contendersi per chi avesse gli oggetti più preziosi e per chi vendesse più roba nella giornata. Per un attimo mi soffermai su un gruppo di ragazzini che scorazzavano felici rincorrendosi tra di loro, mi porta ai tempi in cui ero io a giocare con i miei amici senza nessuna preoccupazione. Ripresi a camminare e ogni volta che un cittadino mi riconosceva mi salutava e mi ringraziava per il mio lavoro, non che avessi fatto chissà cosa ma in certo senso mi piaceva.

-Ehi Jillian! Grazie ancora per avermi riportato il gatto!- urlò Bred, il proprietario di una panetteria,anzi no, la miglior panetteria del regno.

-Non ce di che-risposi io avvicinando a lui,

-Ecco tieni, un piccolo omaggio per il tuo duro lavoro che fai per noi-mi porse una pagnotta di pane appena sfornata.

-Non ce bisogno, non posso accettarlo-gli risposi io mentre cercavo di restituire la pagnotta.

-Insisto, è un regalo da parte mia e della mia famiglia- insistette Bred facendomi arrendere, così ripresi la pagnotta e la misi dentro il mio zaino,

-Grazie ancora!- dissi mentre mi allontanavo per riprendere il mio tragitto verso la scuderia.

La scuderia era molto distante dalla taverna infatti persi quasi mezza giornata per arrivare, oltre al lungo tragitto le persone  mi fermavano quasi ogni volta il che allungava sempre di più la distanza,non che mi dispiacesse il fatto di essere omaggiata per il mio lavoro, ma non essendo amante della confusione avrei preferito che non mi fermasse nessuno.

Mentre passavo dalla strada principale che portava alla piazza,vidi delle guardie reali dirigersi con fretta verso le porte del cancello,questo mi suscitò subito un dubbio. Di solito le porte del castello venivano chiuse in tre occasioni:
• un attacco nemico, che in questi tempi di pace era molto raro
• un attacco delle ombre che significava la distruzione del regno
• e infine un problema grave nella famiglia reale come tradimenti o la morte dei reali.
La prima opzione la eliminai subito, eravamo in tempi di pace e nessun regno entrava in conflitto da anni.La seconda dopo aver riflettuto tanto la esclusi, se fosse stato un attacco delle ombre saremmo già morti tutti. Perciò l'ultima che rimaneva era la terza, stava accadendo qualcosa al palazzo reale e nessuno ne era a conoscenza.

Dopo un po' ripresi la mia strada senza farci tanto caso, stavo quasi per entrare dentro la scuderia quando un gruppo di guardie che si occupava di mantenere l'ordine tra i cittadini si avvicinò a me.

A quanto pare il destino aveva deciso di non farmi entrare alla scuderia che dopo il lungo tragitto, ero finalmente arrivata.

Avevano tutti una faccia seria e tenevano la mano sull'impugnatura della spada, indossavano tutti la tipica armatura di argento corazzata che gli copriva tutto il corpo lasciando solta la testa fuori e alcuni di loro avevano anche uno scudo tra le mani.

-Sei tu Jillian?- mi chiese una delle guardie che indossava una piccola medaglia color rosso che faceva intendere che lui era il capitano che gestiva e dava ordini a quel gruppetto di guardie formata dai sei membri.

-Dipende da chi lo chiede-risposi io intenta di capire perché stessero cercando me,

-Non abbiamo tempo per le presentazioni, è richiesta la tua urgente presenza al palazzo reale, perciò siete pregate di seguirci fin là-

-Bene, andiamo allora- risposi mentre iniziai a seguirli.

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